Cattivissimo Me 4, la recensione

Sono passati ben sette anni da Cattivissimo Me 3, nel corso dei quali, comunque, Gru non è rimasto lontano dagli schermi, dal momento che nel 2022 lo abbiamo visto in azione in Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, prequel che ci racconta proprio la genesi dell’ex villain al fianco dei suoi inseparabili minions. Ora il fortunatissimo franchise della Illumination creato da Chris Meledandri torna al presente aggiungendo un importante e divertentissimo tassello alla saga madre: Cattivissimo Me 4.

Mentre si trova a una riunione di ex alunni del Licée Pas Bon, Gru, ormai agente della Lega Anti-Cattivi sotto copertura, incontra Maxime Le Mal, un ex compagno di scuola che cova rancore nei suoi confronti a causa di una bravata finita male quando erano adolescenti. Grazie all’intervento di Gru, Maxime viene arrestato ma giura vendetta verso l’odiatissimo ex compagno di scuola.

Quando Maxime riesce ad evadere dal carcere, la Lega Anti-Cattivi mette Gru e la sua famiglia in un programma di protezione testimoni trasferendoli con nuove identità nella ridente cittadina di Mayflower. Qui Lucy e le tre ragazzine Margot, Edith e Agnes dovranno ambientarsi non senza difficoltà, mentre Gru verrà coinvolto da Poppy, la figlia adolescente dei vicini di casa che l’ha riconosciuto, in un improbabile furto da vera cattiva. Nel frattempo, la Lega Anti-Cattivi sguinzaglierà in missione cinque minions geneticamente modificati per testare un loro programma di agenti d’élite dotati di super-poteri.

Il ritorno di Chris Renaud alla regia, dopo l’assenza dal capitolo 3, riporta in quota il franchise che aveva mostrato la guardia scoperta proprio con il precedente film. Se comunque notiamo anche a questo giro una certa stanchezza di fondo nell’escogitare trame articolate e nuove, è altrettanto evidente la frizzantezza della quota comica che in questo quarto film raggiunge livelli davvero sublimi.

Le risate, infatti, in Cattivissimo Me 4 sono davvero tante ed equamente distribuite sia sul versante minions che su quello relativo al rapporto di Gru con il suo neonato Gru Jr. I minions sono ormai una garanzia, questo è certo, e i momenti dedicati ai 3 gialli assistenti che Gru si trascina dietro nella nuova casa son davvero da pisciarsi sotto dalle risate, soprattutto per le gag con il distributore di snack casalingo. Al contrario, sono poco fantasiose le gag con i super-Minions e la stessa utilità di queste bizzarre varianti evolute, su cui il marketing tanto sta puntando, è ridotta allo zero, con dei siparietti a loro dedicati praticamente scollegati dalla trama principale che strappano qualche sorriso e nulla più. Un clamoroso centro è invece rappresentato da Gru Jr., il neonato figlio di Gru e Lucy a cui sono dedicati alcuni dei momenti più riusciti del film.

Ed è proprio sul rapporto padre/figlio che Cattivissimo Me 4 sembra voler puntare maggiormente delineando un rinnovato istinto paterno in Gru che si manifesta soprattutto nella volontà di essere accettato da suo figlio, un bambino realmente difficile da gestire che sembra incarnare tutte quelle qualità da villain che appartengono ormai al passato del nostro protagonista.

Se all’inizio del film sembrava ci fosse un tentativo di voler approfondire Edith, la secondogenita di Gru ed unica che fino ad oggi non ha avuto il giusto spazio nel racconto della saga, ci rendiamo conto che anche stavolta gli sceneggiatori Mike White e Ken Daurio hanno preferito dedicarsi ad altro, come la stramba e insopportabile vicina di casa di Gru che vuole diventare cattivissima. La lunghissima sequenza simil heist-movie che la riguarda è molto ben organizzata.

Infine, come ogni film della saga Cattivissimo Me/Minions richiede, abbiamo un super cattivo molto caratterizzato a rompere le uova nel paniere ai nostri protagonisti. Stavolta tocca al viscido Maxime Le Mal, che nella versione italiana ha una incredibile voce prestata da Stefano Accorsi, che crede nella superiorità degli scarafaggi come specie più evoluta sulla Terra e proprio con i repellenti animaletti sceglie di ibridare il suo DNA. Quello che colpisce di un cattivo abbastanza in linea con lo standard overacting della saga è che stavolta si tratta di una vittima, un ex ragazzino bullizzato che ha catalizzato il suo odio e il suo rancore nella missione di diventare un cattivo. A dire il vero, questa cosa ci ricorda un po’ Gli Incredibili della Pixar, ma le scene che riguardano il passato di Maxime ce lo fanno quasi compatire ribaltando la prospettiva su chi sia il vero eroe e chi il vero cattivo della vicenda.

Variopinta colonna sonora di Pharrell Williams che comprende anche musiche anni 80, come la mai così azzeccata Everybody Wants To Rule the World dei Tears for Fears.

Insomma, nonostante sei film all’attivo (4 della saga madre più 2 spin-off), Gru e i Minions godono ancora di ottima salute e sicuramente non ci lasceranno tanto presto, visto anche l’incredibile successo al botteghino americano di questo quarto film. Cattivissimo Me 4 dimostra verve e brillantezza nelle gag, posizionandosi nei piani più altri della classifica qualitativa dell’intera saga… e per i fan, ci sono cammei a iosa!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Alcuni momenti sono davvero comici.
  • L’attenzione riservata al cattivo, inquadrato quasi come una vittima.
  • Il doppiaggio italiano, soprattutto Stefano Accorsi.
  • A livello narrativo si comincia ad arrancare per trovare idee vincenti.
  • I super-Minions, a conti fatti, sono una delusione.
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