Challengers, arriva in blu-ray il film di Luca Guadagnino sul tennis

Scelto come film d’apertura per l’80ª Mostra del Cinema di Venezia e poi ritirato a causa dello sciopero degli attori con posticipo dell’uscita nelle sale di ben 6 mesi, Challnegers è ad oggi il più grande successo commerciale di Luca Guadagnino. Nonostante l’impiego di star internazionali fin dai tempi di Io sono l’amore (2009), il cinema del regista palermitano ha sempre faticato non poco a trovare un pubblico e, fino ad oggi, solo Chiamami col tuo nome, forte anche delle nomination e la vittoria agli Oscar, era riuscito a superare i 40 milioni di incasso mondiale. Con Challengers le cose invece sono state diverse e nonostante ci sia dietro un budget davvero importante (imdb riporta 55 milioni di dollari), gli incassi worldwide hanno quasi raddoppiato gli investimenti facendo di Challengers non un vero e proprio successo a livello produttivo ma sicuramente il film di Guadagnino più visto nel mondo.

Il merito? Sicuramente la presenza nel ruolo di co-protagonista di Zendaya, attrice del momento e nelle sale nello stesso periodo con il blockbuster Dune – Parte Due, ha aiutato moltissimo, così come l’argomento trattato, il tennis, che non è mai stato popolare come in questi anni; ma anche l’ottimo trattamento riservato da Warner Bros., con pubblicità a macchia d’olio e una consistente distribuzione, ha dato uno slancio decisivo all’opera.

Dopo aver fatto il suo esordio sulle piattaforme streaming a noleggio, Challengers arriva anche su supporto fisico home video e Warner Bros. punta su DVD e Blu-ray disc.

Challengers, una threesome sul campo da tennis.

Art (Mike Faist) e Patrick (Josh O’Connor) sono ottimi amici. Si conoscono da quando erano bambini e ad unirli, adesso, è la passione per il tennis così come quella per le donne. Tutto cambia quando un giorno vedono scendere in campo Tashi (Zendaya), una loro coetanea che dimostra subito di essere la giocatrice più brillante della loro generazione. Tashi ha il vero polso del tennista, è perfetta nelle battute e determinata come nessun altro.

Vedendola giocare, Art e Patrick si invaghiscono di lei e da quel momento scatta una competizione fra i due su chi riuscirà a conquistarla per primo. Una competizione che diventa presto un triangolo amoroso, anzi anche qualche cosa di più, destinata a durare ben tredici anni e che interessa tanto la vita sentimentale dei tre quanto l’affermazione sul piano sportivo.

Con Challengers, Guadagnino dà vita al suo film tecnicamente più complesso e stimolante e, forse per la prima volta (anche se già nel suo remake di Suspiria si poteva annusare una pulsante voglia di sperimentazione artistica), si abbandona ad un cinema che intende davvero giocare con l’apparato cinematografico. Mettersi alla prova con un film ambientato nel mondo sportivo del tennis significa, per Guadagnino, stressare la macchina da presa al punto tale da poter rincorrere quante più forme espressive possibili.

La regia di Challengers è di una complessità incredibile, la macchina da presa alterna momenti di estremo slow-motion ad un uso impazzito e nervoso di carrellate, soggettive (dei tennisti ma anche delle palline), riprese zenitali o inquadrature sotterranee che fanno sembrare il campo da tennis una lastra di vetro. Ancora una volta, dopo l’ottimo lavoro svolto in Chiamami col tuo nome, Guadagnino torna ad un cinema che riesce ad essere materico e sensoriale – seppur in modo diverso, quasi opposto – e così, grazie anche un lavoro magistrale svolto sul sound design, Challengers riesce nell’obiettivo di riuscire a trascinare lo spettatore sul campo da tennis insieme ad Art e Patrick. Si sonorizza il sudore, si avvertono i battiti cardiaci dei due tennisti, sembra quasi di avvertire il sole che scotta la testa e annebbia i pensieri.

Nonostante sia stato etichettato anche come “commedia romantica”, Challengers non ha assolutamente nulla di romantico: più che una romantic-story, il film di Guadagnino potrebbe essere inquadrato come un film sulle infinite sfumature dell’amicizia, quasi alla maniera di Bertolucci. Ma la lettura del triangolo che racconta Guadagnino riesce ad andare persino oltre, non si ferma solo alla componente affettiva, perché il rapporto a tre che vede coinvolti Tashi, Art e Patrick serve anche a raccontare i meccanismi più animaleschi che governano l’essere umano. In Challengers, infatti, a muovere ogni pulsione erotica è il desiderio di dominare l’altro. Un po’ come nel tennis, in cui ogni giocatore deve poter primeggiare sull’avversario, nel rapporto a tre che funge da perno al film vale la stessa identica regola. Che poi, banalmente, equivale alla legge naturale del più forte. Il rapporto tra Tashi, Art e Patrick è continuamente dominato da questa irrefrenabile voglia di dover sottomettere l’altro, chiunque esso sia e ad ogni costo.

Nel suo spingere con prepotenza sul versante pop, nel voler abbracciare un mondo così tanto fluido in cui il genere sessuale è svuotato di qualsiasi significato, nell’esibizione divertita di tutte le infinite possibilità cinematografiche, Challengers si impone come autentico manifesto dell’epoca moderna e riesce ad essere un film che parla di oggi molto meglio di quanto siano riusciti a fare moderni film dall’appeal generazionale.

Il Blu-ray di Challengers.

Il cinema di Luca Guadagnino non va molto d’accordo con il mercato dell’home video. Mentre aspettiamo ancora un’edizione fisica di Bones and All, promessa oltre un anno fa da CG Entertainment e ancora non arrivata nei negozi, constatiamo che nessun film del regista è mai stato realizzato in formato 4K Ultra HD, compreso, sorprendentemente, anche Challengers, ovvero l’opera di Guadagnino che meglio di qualsiasi altra si presterebbe alle performance dell’ultra HD. Infatti, Warner Bros. Home Entertainment ha portato il film con Zendaya solo in DVD e Blu-ray, tra l’altro in edizioni che definire basic è davvero un complimento.

Abbiamo esaminato il blu-ray di Challengers che, da un punto di vista meramente tecnico, si comporta bene, utilizzando al massimo le potenzialità del supporto, ma una cosa che ci ha colpito in relazione a un titolo del genere è la totale mancanza di contenuti extra.

Dal punto di vista video, quel che colpisce è l’alta qualità nella restituzione dei colori, che appaiono vividi e vibranti, soprattutto nelle scene ambientate nel presente, con sequenze all’aperto caratterizzate dal verde e dal blu del campo da tennis e degli spalti. I numerosi flashback hanno invece una tonalità più calda con predominanza di toni ambrati, marroni e gialli. Il film è stato girato con tecnica mista pellicola e digitale e questo si riflette anche nella diversa resa che si può notare per le differenti scene, sempre coerente agli scopi del racconto.

Una tirata d’orecchie alla Warner anche per l’audio perché sulla nostra edizione blu-ray non è compresa la traccia in Dolby Atmos che è, ad esempio, sul disco americano (identico al nostro per gli altri aspetti differenti dall’audio); quindi il massimo è offerto dalla traccia in inglese True HD 7.1 (non riportata sul retro della custodia), mentre per quella italiana troviamo un dignitoso ma non eccezionale Dolby Digital 5.1. Le partite di tennis risultano sonoramente coinvolgenti: il suono della racchetta che colpisce la palla arriva con quel pop iconico e i passi che corrono avanti e indietro riesco a restituire un senso di spazialità. La colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross, come prevedibile, è il momento clou del comparto sonoro ma anche i dialoghi risultano chiari.

Quindi, nel complesso, tecnicamente ci siamo, ma da un titolo del genere davvero ci saremmo aspettati di più di un’edizione standard.

Roberto e Giuliano Giacomelli

CHALLENGERS di Luca Guadagnino

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Warner Bros. Home Entertainment

Video: 1080p High Definition – 16/9 – 1.85:1

Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo – Dolby Digital True HD 7.1 Inglese

Sottotitoli: Italiano NU, Inglese NU, Francese, Spagnolo

Extra: Assenti

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