Emilia Pérez, la recensione

Attenzione, questa recensione presenta degli spoiler!

Fresco fresco di Golden Globe, dove si è portato a casa ben 4 premi (miglior film straniero, miglior film o commedia musicale, miglior attrice non protagonista e miglior canzone), Emilia Pérez di Jaques Audiard (Il profeta, I fratelli Sister) approda oggi, 9 gennaio 2025, nelle sale cinematografiche italiane.

La storia segue la vita di Rita (Zoe Saldana), giovane e brillante avvocato che lavora, sottopagata e sottovalutata, per uno studio legale a Città del Messico. Un giorno i suoi servizi e la sua consulenza vengono richiesti dal temuto Manitas Del Monte (‎Karla Sofía Gascón), forse il più importante tra i narcotrafficanti Messicani. Il lavoro da fare è delicato, complesso e insolito: Rita si deve occupare di gestire e supervisionare la transizione di genere che Manitas vuole fare, per diventare finalmente la donna che ha sempre sognato di essere, Emilia Pérez.

Rita, quindi, lavora per trovare la miglior clinica possibile e per inscenare la morte di Manitas, in modo da permettergli di uscire dal Messico, lasciarsi alle spalle il cartello, la moglie, i figli amati, e ricominciare la propria vita in un’altra parte del mondo. Sola ma finalmente libera.

Un punto importante, anzi fondamentale, quando si parla di Emilia Pérez, è che si tratta di un musical. Quella di mischiare il linguaggio del thriller, il narcotraffico a momenti musicali e di ballo è una scelta azzardata ma sorprendentemente funzionale. L’aspetto musical non fa altro che sottolineare intelligentemente il senso di sfiducia nel futuro, di marcio e di corruzione. I brani si discostano molto da quello a cui siamo abituati, perché non sono pensati per funzionare fuori dalle dinamiche del film, scollati dalle loro coreografie (bellissime, elettrizzanti, magnetiche e pop), non sono scritti per essere ascoltati su Spotify mentre prendiamo la metro per andare da qualche parte. E questo non toglie loro nulla.

Jacques Audiard decide di allontanarsi dalla concezione classica in cui i pezzi musicali servono a mitigare i toni della storia e a renderla più frizzante ma, con un discorso simile a quello di Joker: Folie à Deux, li usa per sottolineare tutta la rabbia, frustrazione, egoismo, cattiveria, lussuria e perdita di speranza dei personaggi.

Una nota di plauso va sicuramente alla recitazione, davvero di alto livello, delle varie parti coinvolte. Soprattutto Zoe Saldana e Karla Sofía Gascón (che interpreta Manitas/Emilia) ci donano un’interpretazione intensa, che riempie gli occhi e lo schermo. La chimica tra le due è palpabile e rendono perfettamente il complesso rapporto tra i loro personaggi.

Ma Karla Sofía Gascón è davvero la stella di questo film, capace di rubare l’attenzione in ogni momento in cui è presente sullo schermo. Riesce a trasmettere tutto quello che deve arrivare e dà vita a un personaggio sfaccettato e mai perfetto, per il quale si prova una montagna russa di emozioni. Per Emilia Pérez si prova timore, affetto, paura, disgusto, tenerezza, sospetto. È un personaggio reale, materico e sempre in mutamento, mai veramente buono, mai veramente cattivo. La cosa che apprezzo sinceramente è la sua lontananza dal classico arco di redenzione “disneyano” in cui tutti i cattivi sono sotto sotto un po’ buoni. Emilia Pérez, anche quando è inquadrata come buona, ha sempre modo di far emergere il suo background criminale, dalle tinte moralmente dubbie: insomma, non è mai una santa.

In un periodo in cui spesso ci si lamenta della mancanza di idee nuove e originali, Emilia Pèrez va a sottolineare che la sperimentazione nei generi e nei linguaggi cinematografici è fondamentale a garantire l’esistenza stessa del cinema. E questo è un piccolo monito anche per il cinema italiano, alcune volte così timoroso e incapace di proporre film veramente nuovi, freschi ed innovativi. Perché non serve guardare per forza agli Stati Uniti per trovare un cinema coraggioso, spesso basta girarsi attorno e guardare quanto abbiamo in Europa: Emilia Pérez è un film francese e la Francia merita tutta la nostra ammirazione per aver prodotto un film del genere.

Emilia Pérez, dopo essere stato presentato in anteprima al 77º Festival di Cannes e passato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma, è distribuito nelle sale cinematografiche dal 9 gennaio 2025 da Lucky Red.

Agata Brazzorotto

PRO CONTRO
  • L’interpretazione di Karla Sofía Gascón che letteralmente brilla sullo schermo.
  • I pezzi musicali, belli e mai banali.
  • Il coraggio di fare un film come questo, che su carta poteva essere davvero un disastro ed invece funziona. Anzi, è meravigliosamente sorprendente.
  • Forse si poteva approfondire un po’ il rapporto intimo tra Emilia Pérez e il suo essere donna.
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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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