Familia e L’ultima settimana di settembre: in DVD il cinema italiano che riflette sul concetto di famiglia non convenzionale

Quello della famiglia è un concetto che da sempre risulta essere caro al cinema italiano. Tantissimi autori stimati ci hanno riflettuto sopra (basti pensare all’inequivocabile La Famiglia di Ettore Scola ma anche al cult natalizio Parenti serpenti di Mario Monicelli, giusto per citarne un paio) e moltissimi giovani registi trovano spesso in questo argomento il terreno fertile per esordire. Succede così anche per due delle recenti uscite Mustang Entertainment, due film arrivati in sala tra settembre e ottobre scorso sotto il marchio Medusa Film e che ci parlano di assetti famigliari assolutamente non convenzionali. Un’opera seconda e un’opera prima. Oggi vi parliamo di Familia, il secondo lungometraggio firmato da Francesco Costabile e premiato al Festival di Venezia con il Premio Orizzonti alla miglior interpretazione maschile conferito a Francesco Gheghi, e del film L’ultima settimana di settembre, l’agrodolce esordio alla regia di Gianni De Blasi con protagonista Diego Abatantuono.

Familia.

Luigi Celeste (Francesco Gheghi) è un ragazzo sui vent’anni che vive in periferia con sua madre Licia (Barbara Ronchi) e suo fratello Alessandro (Marco Cicalese). I tre hanno un rapporto molto stretto, al limite del morboso, reso tale da un passato fatto di paura e violenza a causa di Franco (Francesco di Leva), padre dei ragazzi e compagno di Licia, un uomo prevaricante e irruento uscito da quella famiglia dopo essere stato arrestato. La reclusione di Franco è stata una liberazione per Licia e i suoi due figli ma l’uomo ha lasciato nelle mura domestiche un senso di disagio e insicurezza. Dopo tanti anni, un giorno come un altro Franco si ripresenta alla porta di casa: ha scontato la sua pena e dice a Licia di avere un estremo bisogno di riavvicinarsi ai suoi due figli. La donna, fragile e debole, non sa come negare questa richiesta all’uomo e così lo lascia rientrare in casa. Ma Franco è esattamente lo stesso uomo di prima: violento, ingerente e tremendamente possessivo.

Avevamo conosciuto Francesco Costabile nel 2022 quando, dopo una lunga carriera da regista in ambito di documentari e cortometraggi, aveva deciso di compiere il grande passo nella lunga narrazione con l’applaudito e premiato Una Femmina.

Familia non è un film perfetto e a suo modo si fa specchio di una pigrizia artistica tutta italiana che sembra non aver ancora superato la lezione neorealista (pur con tutte le sue divagazioni e contaminazioni moderne). Ancora una volta, dunque, storie di periferie con vite poste ai margini della società, criminalità da strada, violenze domestiche e violenze innescate da militanti di destra contro quelli di sinistra. Insomma, gira che si rigira il cinema italiano sembra essere inchiodato a certe tematiche, atrofizzato nella fantasia, e questo fa molto pensare (anche un po’ preoccupare) quando certe storie vengono partorite da giovani autori da cui ci si aspetterebbe una freschezza tematica ed espressiva di tutt’altro genere.

Ma Francesco Costabile si salva in calcio d’angolo e, dopo un primo tempo che ci appare un po’ come un taglia e cuci di tutto il cinema autoriale italiano degli ultimi dieci anni (non solo per argomenti ma anche per stile di regia), Familia vince e convince con un secondo tempo messo maggiormente a fuoco e in cui la vicenda si concentra unicamente sull’orrore/terrore di ciò che accade dentro le mura di casa, abbracciando tematiche che potrebbero essere care al cinema umano di Ivano de Matteo. 

Quando il film si lascia alle spalle il contesto urbano, così come l’inutile storyline dei fanatici fascisti, per concentrarsi solo ed unicamente sul rapporto a dir poco tossico tra Franco, la sua compagna e i suoi figli, allora sì che Familia riesce a spiccare il volo. Diventa un pugno in pieno stomaco, a tratti spaventoso, un film capace di far sentire lo spettatore nello stesso e identico stato di vulnerabilità e impotenza vissuto dai protagonisti del film.

Tutto questo è possibile perché Costabile, in primis, si mostra un regista molto abile nella direzione degli attori e quindi riesce a traghettare tutti i suoi interpreti verso interpretazioni superlative, rabbiose e dolorose, in cui spiccano sicuramente Francesco Gheghi e la sempre bravissima Barbara Ronchi (qui in una delle sue interpretazioni più intense), ma anche Francesco di Leva porta in scena un villain che riesce davvero a suscitare un senso di rabbia e frustrazione anche agli occhi dello spettatore. 

Se solo avesse avuto un primo tempo meno convenzionale e una messa in scena più ricercata e cinematografica, oggi staremo qui a parlare di Familia come un piccolo grande gioiello del cinema italiano contemporaneo. Invece deve saper accontentarsi di essere solo un bel film.

Uscito in sala ad inizio ottobre 2024 con Medusa Film, Familia poteva e doveva sicuramente essere spinto di più in fase marketing (vista la tematica e anche l’apprezzamento di critica ricevuto a Venezia) e dunque funzionare meglio al botteghino, dove ha chiuso la sua corsa con 376 mila euro. Ma quello della distribuzione e della cattiva promozione dei film italiani continua ad essere un serio problema della nostra “industria” che però sembra interessare a tutti decisamente troppo poco: è un po’ il proverbiale elefante nella stanza che tutti fanno finta di non vedere.

Familia è disponibile da poco sul mercato home video grazie ai canali Mustang Entertainment che decide di editare il film di Costabile solamente su supporto DVD. Nessuna possibilità, dunque, di poter fruire il film in alta definizione. Quello fornitoci da Mustang è un Digital Versatile Disc abbastanza basico, tecnicamente soddisfacente ma un bel po’ debole sotto il profilo dei contenuti speciali. Tra questi, infatti, troviamo solamente il trailer del film un backstage promozionale di 3 minuti.

L’ultima settimana di settembre.

Pietro Rinaldi (Diego Abatantuono) è uno scrittore anziano e ormai in declino. Cinico e disincantato verso tutto e tutti, vive schiacciato da una depressione che si è fatta ormai cronica e che si è palesata dopo la morte di sua moglie. Pietro sente di non aver più nulla da dire come scrittore e così, sentendosi poco considerato anche da sua figlia così come da suo nipote Mattia (Biagio Venditti), ha deciso di farla finita e di togliersi la vita. Proprio quando sta per compiere l’infausto gesto, tuttavia, Pietro viene fermato da una visita della polizia. Questi lo avvisano che, a causa di un incidente stradale, sua figlia e suo genero sono morti e dunque lui è il parente più stretto di Mattia. Spetterà a lui l’affidamento del ragazzo. Ma Pietro e Mattia sono praticamente due estranei e il rapporto tra di loro si palesa subito come impossibile. Pietro decide così di rinunciare all’affidamento e recarsi dallo zio paterno di Mattia per lasciare a lui l’affidamento del ragazzo. Ma durante il lungo viaggio in auto dalla Puglia a Roma, partendo proprio da quel dolore che li accomuna, nonno e nipote troveranno quella complicità che non credevano assolutamente di avere.

Presentato al Festival di Giffoni come film d’apertura, L’ultima settimana di settembre è un’opera prima – di Gianni De Blasi – che ha l’aspetto di un paracadute. Si, perché abbracciando il linguaggio della commedia on the road dal sapore agrodolce il film sceglie consapevolmente di intraprendere la strada più facile per portare a termine il suo racconto. L’ultima settimana di settembre si apre come un film fortemente drammatico, di quelli in cui non c’è assolutamente nulla da ridere e nemmeno nulla che possa risuonare come lontanamente divertente. E’ un film che parla di infelicità, di suicidio, di perdita dei figli e dell’impossibilità nel trovare amore persino con i parenti più prossimi. 

Un profondo dramma che tuttavia, a differenza del suo protagonista, sceglie di non deprimersi e dunque di parlare di vita e speranza lì dove sembrano esserci solamente morte e desolazione. Una scelta dunque piuttosto audace, quella di Gianni De Blasi, che avrebbe potuto condurre il racconto verso una dramedy delicata e persino commovente. Ma per ottenere questo sarebbe stato necessario assumersi qualche rischio in più durante la scrittura, lavorare più di fino sui caratteri dei personaggi e magari abbandonarsi a qualche morale meno risaputa. Allora sì, L’ultima settimana di settembre sarebbe potuto essere un film davvero incisivo e struggente. 

Invece Gianni De Blasi – o chi per esso, trattandosi di un’opera prima – preferisce non rischiare e quindi realizza un film che aderisce alla perfezione alla filmografia recente di Diego Abatantuono. Una commedia on the road molto semplice, a tratti scontata, che rifugia in situazioni già viste destinate a condurci verso il più risaputo dei coming-of-age. Anche nella messa in scena il film sembra voler pretendere il meno possibile, con una regia invisibile ed un asset fotografico di stampo televisivo. 

L’ultima settimana di settembre, anche questo uscito in sala con Medusa Film e accompagnato da un battage promozionale inesistente, approda su supporto fisico grazie a Mustang Entertainment e solamente in edizione DVD. Anche il film di Gianni De Blasi, dunque, deve saper accontentarsi del supporto standard che non prevede la fruizione casalinga in alta definizione.

Il discorso che possiamo fare nei confronti di questo DVD è piuttosto analogo a quello effettuato nel caso di Familia di Francesco Costabile. Tecnicamente si tratta di un Digital Versatile Disc soddisfacente, che sfrutta al massimo le potenzialità di un supporto ormai datato e limitato, dunque il quadro video restituisce un’immagine abbastanza nitida accompagnata da un sonoro in 5.1 Dolby Digital piacevole all’ascolto. I contenuti extra, invece, sono deludenti ancora una volta e, proprio come nel caso precedente, si traducono nel trailer del film e nel backstage promozionale di 3 minuti. 

Giuliano Giacomelli

FAMILIA di Francesco Costabile

Label: Mustang Entertainment e Medusa Film

Formato: DVD

Video: 16/9 – 1.85:1 

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese

Extra: Trailer, Backstage

L’ULTIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE di Gianni De Blasi

Label: Mustang Entertainment e Medusa Film

Formato: DVD

Video: 16/9 – 1.85:1 

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 / Audiodescrizione italiano 2.0 Dolby Digital

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese

Extra: Trailer, Backstage

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.