Fantafestival 2024: breve resoconto di un’edizione old style
In questa settimana appena trascorsa, a cavallo tra novembre e dicembre, Roma è stata testimone di un grande ritorno, il Fantafestival, che dal 27 novembre al primo dicembre ha deliziato gli appassionati romani di fantastico cinematografico (e non solo) negli spazi trasteverini di Scena, noto ai cinefili più incalliti per essere la location storica dell’ex Filmstudio. In questa cinque giorni film, libri, masterclass, mostre, incontri e presentazioni si è articolato un programma fitto e ricchissimo che ha visto l’anteprima italiana di The Strangers: Capitolo 1 e la presenza dello sceneggiatore di Society – The Horror e Re-Animator 2 Zeph E. Daniel, lo scenografo e costumista Antonello Geleng, il regista e sceneggiatore Brando De Sica, il compositore Fabio Frizzi oltre che un ricco parterre di corti e lungometraggi.
Gli stessi De Sica e Frizzi, insieme a Silvia Moras, responsabile del PAFF! – International Museum of Comic Art di Pordenone e docente presso CSC – Scuola Nazionale di Cinema, hanno fatto parte della giuria che ha assegnato i Pipistrelli d’Oro 2024: il miglior lungometraggio è risultato Animale di Emma Benestan e il miglior cortometraggio Playing God di Matteo Burani, a quest’ultimo è stato consegnato anche il mini Vespertilio, assegnato dal media partner Ore d’Orrore.
Ma ad aprire le danze, nel pomeriggio del 27 novembre, è stata un’assoluta novità, il FantaPitch, ovvero un momento dedicato ai filmaker e aspiranti tali che hanno avuto modo di presentare i loro progetti a un comitato composto da realtà produttive indipendenti, che si sono messe a disposizione degli autori per aiutarli a concretizzare le loro idee.
In anteprima italiana è stato presentato e proiettato il documentario The Darkside of Society, di Larry Wade Carrell, dedicato agli aspetti più oscuri e alla produzione non facile del cult di Brian Yuzna Society – The Horror. Lo sceneggiatore Zeph E. Daniel ha introdotto il documentario spiegando che il film di Yuzna è incredibilmente ispirato alla sua traumatica gioventù, ha presenziato anche alla proiezione, giovedì 28 novembre, dell’altro film di Larry Wade Carrell, sempre da lui scritto, Girl Next, fino alla masterclass di venerdì 29 nel corso della quale è stato insignito da un altro sceneggiatore cult, Antonio Tentori, del Proiettile d’Argento, uno speciale premio alla carriera istituito quest’anno. A seguire dell’incontro, la proiezione della versione restaurata di Society – The Horror.
Un’altra interessantissima masterclass è stata tenuta, giovedì 28, da Antonello Geleng, scenografo che tra i tanti titoli ha lavorato a La Chiesa, La Setta, Dellamorte Dellamore, La sindrome di Stendhal e M.D.C. – Maschera di Cera, ospite anche della serata di chiusura domenica 1, quando ha introdotto con incredibili aneddoti la proiezione di Dellamorte Dellamore insieme allo sceneggiatore Gianni Romoli e all’effettista Sergio Stivaletti.
E se Dellamorte Dellamore ha accolto una sala gremita di fan nella sua versione restaurata per il 30ennale, anche lo stracult di Pietro Francisci 2 + 5 Missione Hydra è stato proiettato venerdì pomeriggio nella sua versione restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Nella giornata di venerdì si è svolta anche la proiezione del film La casa del sabba, di Marco Cerilli, scelto dall’Italian Fantasy Horror Fest in quanto partner del Fantafestival.
Sabato, invece, c’è stato un accorato omaggio al recentemente scomparso Claudio Lattanzi con la proiezione del suo ultimo film, il documentario Il tempo del sogno; la sera, invece, è stata dedicata all’animazione con la proiezione di quattro bellissimi corti in stop-motion: la versione restaurata del classico di Paul Berry The Sandman, Impossible Maladies di Alice e Stefano Tambellini, Palying God di Matteo Burani e Dagon di Paolo Gaudio, ai quali ha seguito il lungometraggio d’esordio di Robert Morgan Stopmotion, inquietantissimo horror psicologico ambiento nel mondo dell’animazione a passo uno. Ma sabato, a chiudere una giornata che ha fatto registrare il tutto esaurito, è stato The Complex Forms di Fabio d’Orta, già premio Wonderland-Rai4 al Trieste Science + Fiction Festival, sorprendente variazione sul tema delle possessioni demoniache realizzato come un vero film indipendente.
Domenica, oltre ad ver visto assegnare i premi e celebrare i 30 anni di Dellamorte Dellamore, c’è stata anche l’anteprima del documentario di Justin e Dominic Hardy Children of the Wicker Man, dedicato al capolavoro folk-horror del 1973, e la proiezione di Mimì – Il principe delle tenebre, al termine del quale il regista (e giurato) Brando De Sica ha risposto alle domande degli spettatori.
Ma non solo film! Perché quest’anno, il Fantafestival ha visto anche molti panel dedicati a progetti editoriali come Ulyssex di Livio Frittella, I classici del cinema a fumetti e Amicus – La storia cinematografica completa di Antonio La Torre Giordano, le novità a fumetti di Bug Comics, i romanzi per piccoli amici dell’horror Solo Ossa e Denti da latte di Luca Ruocco, Nuovi delitti di Paolo Di Orazio, Ai confini di latitudine zero di Omar Serafini, I primi cento di Andrea Guglielmino e Marco Scali, C’era una volta il cartone animato di Luciana Pensuti e il singolare progetto fanta-documentaristico Il Giro dell’Horror con Lamberto Bava, Fabio Frizzi e Sergio Stivaletti.
Ad allietare la vista tutti e cinque i giorni del Festival le bellissime tavole di Luca Musk dedicate a Dellamorte Dellamore, che hanno tappezzato tutte le pareti dello spazio Scena.
Insomma, un gran bel ritorno in vecchio stile quello del Fantafestival con una 44ª edizione diretta da Marcello Rossi e Luca Ruocco e la benedizione del Presidente Onorario Luigi Cozzi, che ha riportato quello spirito variegato e molto pop, fieramente nazionale ma anche internazionale e ricco di ironia, ma allo stesso tempo molto intimo.
Viva il Fantafestival.
Lunga vita al Fantafestival!
A cura della Redazione
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