Il nido del ragno: un introvabile horror tra Argento e Polanski, per la prima volta in home video

Sul finire degli anni ‘80, quando ormai il genere horror – in Italia – aveva sparato tutte le sue cartucce migliori e si avviava stanco verso un oblio destinato a perdurare interi decenni (ancora oggi non ne siamo venuti fuori), la responsabilità di mantenere vivo il cinema dell’orrore sembrava essere affidata (quasi) esclusivamente a Dario Argento, per qualcosa a Lamberto Bava e a un giovane Michele Soavi che, proprio in quegli anni, iniziava a muovere i primi passi in qualità di regista.

Di tanto in tanto, tuttavia, qualcun altro provava a dare il suo contributo al genere senza però riuscire a performare o a lasciare il segno (tanto per citarne uno, Marcello Avallone con Spettri o Maya). In quest’ultima categoria rientra anche Gianfranco Giagni che esordisce nel cinema proprio con l’horror Il nido del ragno per poi intraprendere una lunga e fortunata carriera nel mondo del documentario (suo, tra le altre cose, il doc Carlo! che ripercorre la carriera di Carlo Verdone).

Con Il nido del ragno Giagni offre una buonissima prova da regista, mostrando gusto per le immagini e una discreta conoscenza del genere, e prova ad ibridare il cinema di Argento (si guarda a Suspiria con una certa insistenza) con le atmosfere plumbee di Polanski. Irreperibile sul mercato italiano fino ad oggi – il film non era mai stato stampato nemmeno in DVD – Il nido del ragno esce finalmente sul nostro mercato grazie a Mustang Entertainment che lo edita anche in alta definizione blu-ray in una bella edizione restaurata da Master 4K

Di cosa parla Il nido del ragno.

Alan Withmore è un giovane professore di religioni orientali che viene incaricato dal corpo universitario per il quale lavora di recarsi al più presto in Ungheria, a Budapest, per prendere contatti diretti con il professor Roth, collega di Withmore che, ormai da diverso tempo, si è rintanato in un misterioso silenzio e ha smesso di dare comunicazioni sulle sue ricerche. Giunto a Budapest, Alan si reca subito da Roth che appare stranamente confuso e spaventato, ma allude alla scoperta di un’antica tavoletta che potrebbe portare alla luce una religione sconosciuta e una setta devota a sinistre divinità.

Alan vuole saperne di più e Roth, nella speranza di poter parlare con maggior serenità, dà appuntamento all’uomo per quella sera stessa. Poche ore dopo, tuttavia, il professor Roth viene ritrovato morto dalla polizia locale in condizioni alquanto macabre: impiccato al soffitto, con una mano mozzata e diverse ragnatela sparse su tutto il corpo. Da quel momento in poi, Alan Withmore si trova invischiato in una serie di accadimenti sempre più terrificanti e inspiegabili che sembrano ruotare attorno proprio a quella misteriosa setta di cui Roth aveva fatto scoperta.

Un giudizio critico.

Come si diceva in apertura, Il nido del ragno sembra voglia porsi allo spettatore come una fusione più o meno azzeccata tra il cinema horror di Dario Argento e il thriller paranoico ed ossessivo di Roman Polanski. La verità, però, è che dentro questo film di Gianfranco Giagni ci sono moltissimi altri richiami (sta alla malignità dello spettatore chiamarle citazioni o scopiazzature) al cinema del passato, con suggestioni che sembrano essere prelevate direttamente da Pupi Avati (La casa dalle finestre che ridono e Zeder), da Aldo Lado (La corta notte delle bambole di vetro) o Antonio Bido (Solamente nero).

Dunque, pur nella sua costruzione da thriller che vira sempre di più verso l’horror, con tanto di spaventosa setta satanica dai tratti zoomorfi, Il nido del ragno non può dirsi di certo un film che brilla per originalità. Tutte suggestioni già viste e già raccontate, tantissimi cliché sparpagliati ovunque dall’inizio alla fine, e persino una certa ingenuità nella scrittura che ha messo il film nella condizione di invecchiare piuttosto male, narrativamente parlando. 

Eppure, nonostante tutto, il film di Gianfranco Giagni riesce a distinguersi rispetto ai pochi horror di quel periodo per una messa in scena particolarmente curata (con un Nino Celeste alla fotografia che cerca di emulare quanto fatto da Luciano Tovoli in Suspiria) e un senso del ritmo decisamente elevato.

Gli effetti speciali sono curati dal maestro Sergio Stivaletti che, anche in questo caso, mette al servizio del film una sana dose di inventiva per portare in scena tutto il “mondo” della misteriosa setta. Se il look del killer, oggi, può apparire un po’ datato e può far scaturire qualche timido sorriso, di tutt’altra pasta è l’effetto finale (bellissimo!) che dona all’opera di Giagni un’efficacia fuori dal comune. 

L’edizione blu-ray de Il nido del ragno.

Come si diceva in apertura, fino ad oggi era piuttosto difficile riuscire a reperire Il nido del ragno. Si, perchè il film di Gianfranco Giagni non era mai stato editato su supporto digitale (solo da qualche mese era disponibile un’edizione import inglese – con audio italiano – che forniva sia il blu-ray che il 4K UHD). Adesso questa brutta lacuna è stata finalmente colmata da Mustang Entertainment che, approfittando del restauro eseguito su Master 4K, ha finalmente editato sul mercato home video italiano Il nido del ragno sia in edizione standard DVD che in alta definizione blu-ray disc (peccato dover sempre essere indietro di un passo, mancando l’offerta in Ultra HD). 

L’edizione blu-ray disc messa sul mercato da Mustang – in una sorta di collana chiamata Maestri del Brivido e che dunque lascia sperare bene in altre iniziative simili per il futuro – è a dir poco perfetta sul piano tecnico. Il restauro eseguito sul film è impeccabile, sia sul piano video che audio, tanto che sembra di visionare un film di oggi e non un’opera che ha sul groppone ben trentasei anni.

Il quadro video, dunque, offre un’immagine limpidissima, contrastata benissimo e con un’attenzione al dettaglio visivo sempre alto (così da poter valorizzare bene sia le suggestive location che la bella fotografia di Celeste). Molto buona la traccia sonora italiana in uno squillante 2.0 DTS-HD Master Audio.

La nota dolente, come spesso accade, risiede nei contenuti extra che sono completamente assenti (nel retro del blu-ray è indicato il trailer ma attenzione, non c’è!). Quando si confeziona un’edizione così curata di un film del genere, dunque un film che parla chiaramente ad un pubblico di appassionati, è giusto pretendere anche qualche contributo speciale di approfondimento (anche perché l’edizione import di cui si accennava è ricca di extra).

Giuliano Giacomelli

IL NIDO DEL RAGNO di Gianfranco Giagni

Label: Mustang Entertainment

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 1.85:1 – 1080p@24

Audio: Italiano 2.0 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Non presenti

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