Inside Out 2: incontro con il regista Kelsey Mann e il produttore Mark Nielsen

Mercoledì 19 giugno arriverà anche nei cinema italiani l’attesissimo Inside Out 2, sequel del campione d’incassi Disney Pixar del 2015 che valse alla produzione un Oscar come miglior film d’animazione. Ora che Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura sono pronte per tornare al cinema – insieme ad altre nuove emozioni! – The Walt Disney Company Italia ha organizzato un incontro stampa con le numerose voci italiane del film – tra le quali Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi, Sara Ciocca e Federico Cesari – e con il regista Kelsey Mann e il produttore Mark Nielsen. Noi di DarksideCinema.it abbiamo incontrato il regista e il produttore, che ci hanno raccontato, con dovizia di particolari, il processo creativo che si è svolto per dar vita a Inside Out 2.

Sono passati quasi dieci anni dall’uscita di Inside Out, nel corso dei quali il film di Pete Docter è diventato in vero e proprio classico del cinema d’animazione contemporaneo. Quando avete capito che era il momento giusto per dare a Inside Out un sequel?

Mark Nielsen. Pete Docter, regista del primo film, ben quattro anni fa ha contattato Kelsey e gli ha chiesto se potesse cominciare a pensare a qualche idea che avrebbero potuto usare in un ipotetico sequel di Inside Out. Io sono stato affiancato a Kelsey come produttore e abbiamo cominciato a lavorarci ben quattro anni fa. Però serviva, appunto, una storia sufficientemente forte per giustificare un secondo film, visto che il primo lo abbiamo amato veramente tanto. Però, quando abbiamo fatto Inside Out, Pete pensava che la cosa finisse lì, tanto che ha iniziato a lavorare a mille altri progetti, ma ha notato che tutti gli chiedevano sempre e solo di Inside Out capendo che era rimasto molto nel cuore delle persone ed è per questo che poi ha pensato di rimettere mano proprio questo titolo.

Quanto è stato difficile veicolare messaggi astratti e dar corpo a emozioni così complesse, soprattutto considerando che si ha a che fare con un pubblico trasversale come quello dei bambini ma anche degli adulti?

Kelsey Mann. È stata una grande opportunità per me affrontare questi argomenti; il primo film ha fatto moltissimo, soprattutto per i bambini, perché ha consentito loro di imparare e di parlare delle emozioni. Sono stato davvero lieto di prendere quello che hanno fatto nel primo film ed espanderlo verso emozioni più complesse. Noi a volte pensiamo che i bambini non siano il pubblico primario di Inside Out invece, ogni volta che ho avuto modo di rapportarmi con dei bambini su questo argomento, hanno dimostrato di aver capito il messaggio di questi film in maniera anche più completa di molti adulti.

Perché avete scelto lo sport come argomento per costruire la seconda avventura di Riley e per affrontare le nuove emozioni e non focalizzarvi, invece, su momenti importanti nella vita di un bambino/adolescente come il primo giorno di scuola o il primo innamoramento?

Mark Nielsen. Quando abbiamo iniziato a pensare a Inside Out 2 l’hockey non era previsto, ma poi abbiamo pensato al primo film, a cosa rendesse speciale Riley e così abbiamo pensato allo sport, che la collega al papà e ha una specifica isola della sua personalità e così abbiamo deciso di inserire l’hockey nel suo percorso per renderla unica. Poi c’è anche molta “ansia” e pressione nello sport; quando sei un ragazzino e vuoi entrare a far parte di una squadra sportiva, puoi andare in contro al rischio di esser tagliato fuori, devi essere bravo per continuare, così il gioco dell’hockey ci è sembrata una chiave adeguata per far manifestare le nuove emozioni di Riley.

Kelsey Mann. Parlare della prima cotta vuol dire trattare un argomento che hanno trattato tutti i film che parlano dell’adolescenza, invece io volevo seguire una storia originale con la quale potessi comunque immedesimarmi. Prima di iniziare a lavorare a questo progetto, ho deciso di prendere un vecchio album di foto e sfogliarlo per cogliere aspetti della mia infanzia. Ho trovato foto di me a 5, 8, 11, 13 anni e mi sono imbattuto in una foto del mio compleanno in cui, con un grande sorriso, mi tuffavo su una torta gigantesca. Io però avevo un aspetto tremendo e odiavo che mi cantassero tanti auguri, in realtà odiavo l’attenzione, che tutti mi guardassero; quindi, trovavo interessante scavare nelle mie emozioni, in quelle di un bambino, per capire cosa si provasse ad una determinata età. Comunque, Riley in questo film si innamora eccome… si innamora di se stessa!

Mentre scorrono i titoli di coda di Inside Out 2 si possono leggere ringraziamenti a dottori psicologi. Questo vuol dire che avete consultato degli specialisti per dar vita a questo film d’animazione?

Mark Nielsen. Abbiamo lavorato a stretto contatto con uno specialista, un professore della Berkley, uno psicologo clinico che ha scritto moltissimi libri sugli adolescenti ed è stato fondamentale durante il periodo di preparazione. Kelsey mi ha dato un elenco di emozioni che volevamo affrontare per ampliare lo spettro emozionale del primo film e consultare il nostro psicologo è stato importante per capire quali emozioni fosse giusto inserire nel film tra quelle del nostro elenco, così da seguire una strada realistica e coerente.

Abbiamo incontrato Riley da bambina e all’inizio della sua adolescenza. Conosceremo mai una Riley adulta o una Riley anziana?

Mark Nielsen. Mi stai dicendo che volete Inside Out 3? Avete un pitch da presentarci? Siamo pronti a discuterne! Ahahah.

Kelsey Mann. Mi piace molto giocare in questo mondo. Ci sono tutta una serie di idee che ci sono venute mentre preparavamo questo film, idee fantastiche su personaggi ed emozioni che abbiamo dovuto tagliare, anche dei mondi che non abbiamo potuto inserire. Ti racconto una cosa: avevamo pensato di inserire la Terra della Procrastinazione, una zona vuota con un cartello “arriviamo presto” e uno dei nostri personaggi che passa e si chiede, “ma quando cominceranno a costruire questo posto?”. In questo mondo si possono fare tante cose fantastiche e siamo già molto orgogliosi di essere riusciti a realizzare Inside Out 2. Al momento, però, non ci sono piani per un terzo film.

Visto che molte idee sono state scartare, c’è qualche emozione che è rimasta fuori da questo film?

Kelsey Mann. Questa vi piacerà! Inizialmente Invidia aveva una gemella omozigote, quindi identica a lei, che si chiamava Gelosia e nessuno riusciva a distinguerle. Però, poi, ci siamo resi conto che c’è una grande differenza tra gelosia e invidia e quest’ultima è un’emozione più tipica dell’adolescenza, quando spesso si desidera avere quello che hanno i coetanei, e per questo abbiamo optato per tenere solo per Invidia. Ovviamente non è escluso che questa idea possa essere utilizzata in futuro, chissà!

Il mondo di Inside Out, così come quello di tutta la produzione Pixar, è fatto di colori, utilizzati per comunicare. Quale è il tratto distintivo dei colori in Inside Out 2?

È importante assicurarsi che ogni emozione abbia il suo percorso e tutto è basato sul colore! A volte ci siamo scontrati per capire di quale colore fossero le nostre emozioni, che dovevano distinguersi bene non solo per la voce e per il carattere ma anche per il colore. Abbiamo ridotto ogni emozione a una forma e colore specifico, abbiamo fatto proprio un elenco di tutti i possibili colori da associare ad ogni emozione. Per esempio, Ansia è arancione, un colore vibrante, con energia, proprio come è lei. È stato divertente andare a cercare un colore per ogni emozione.

In Inside Out la vita di Riley è dominata dalla Gioia, in Inside Out 2 dall’Ansia. Quale emozione c’è al centro della vostra console.

Mark Nielsen. La Gioia di sicuro, essere qui con voi a parlare di un film di cui vado estremamente fiero con questo fantastico cast è motivo di immensa gioia!

Kelsey Mann. Anche per me Gioia è al comando, ma anche un pizzico di Nostalgia perché già sono nel mood che mi fa dire: “Mark ti ricordi quei momenti bellissimi quando abbiamo fatto Inside Out 2?”.

Cliccando qui potete leggere la nostra recensione di Inside Out 2.

A cura di Roberto Giacomelli

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.