Morrissey Boxset: con Midnight Factory un imperdibile cofanetto 4K UHD + Blu-ray per celebrare i due cult di Paul Morrissey dedicati al mostro di Frankenstein e al Conte Dracula

Per Midnight Factory, l’ormai celebre etichetta di Plaion Pictures nata con lo scopo molto chiaro di celebrare il cinema horror a 360°, non poteva esistere un modo migliore per celebrare i suoi 10 anni di incredibile attività. Nelle scorse settimane, infatti, Midnight Factory ha messo sul mercato un nuovo imperdibile cofanetto da collezione per la collana Midnight Classics, ovvero Morrissey Boxset, un box Limited Edition 4K UltraHD + Blu-ray disc contenente i due film cult presentati da Andy Warhol e diretti dal genio del cinema underground americano Paul Morrissey: Il mostro è in tavola… barone Frankenstein e Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete. Due film girati quasi back to back, con stessa troupe e parte dello stesso cast, prodotti da Andy Warhol, dall’italiano Carlo Ponti e da Andrew Braunsberg, due film fuori da qualsiasi schema precostituito che rileggono in chiave pop e assolutamente sperimentale il romanzo immortale di Mary Shelley e quello altrettanto eterno di Bram Stoker.
Il Mostro è in tavola… barone Frankenstein.
In un remoto castello sperduto nei boschi vive il barone Frankenstein, uno scienziato con il vizietto dell’incesto e della necrofilia che abita quelle mura antiche insieme a sua sorella/moglie Katrin Frankenstein e al suo fidato servo Otto. Il barone, desideroso di avere dei figli puri che possano essere solamente suoi, sta lavorando ad un esperimento segreto: vuole riportare in vita due giovani cadaveri – una femmina e un maschio – assemblati con le parti migliori di alcuni corpi. I due morti viventi, accoppiandosi, potranno dare vita ad una nuova stirpe di esseri umani assolutamente perfetti. Però, quando l’esperimento giunge al termine, il mostro di Frankenstein sembra non disporre di quella libido tanto sperata. La creatura, dotata di coscienza e sentendosi sessualmente violentata dal barone, si ribella al suo creatore seminando panico e morte nel castello.
Nel 1972, in un periodo storico in cui il cinema era davvero vivo e nessuno aveva paura di rischiare mettendosi in gioco anche con progetti assolutamente deliranti, l’artista simbolo del movimento Pop Art decide di dare il suo contributo al cinema horror facendosi promotore di un dittico cinematografico frutto della collaborazione tra Stati Uniti, Italia e Francia.
Nasce così Il mostro è in tavola…barone Frankenstein, prodotto e promosso da Andy Warhol, diretto dal suo pupillo Paul Morrissey, co-prodotto dall’italiano Carlo Ponti e girato con la tecnica 3-D Space-Vision. Un mix impazzito di generi per rielaborare in chiave ultra-pop il romanzo di Mary Shelley.
Paul Morrissey, che allora era un giovanissimo filmaker che in America si era fatto notare per aver co-diretto (insieme a Warhol) tre film super-underground costati pochissimo e diventati campioni d’incassi al botteghino – Flash (1968), Trash – I rifiuti di New York (1970) e Calore – Heat (1972) – mette in piedi un cast originale che contempla il suo divo Joe Dallesandro, un giovanissimo Udo Kier alle prese con il ruolo che gli darà la fama e la futura Pina di Fantozzi Liù Bosisio.
Il Mostro è in tavola… barone Frankenstein si presenta sin dalle primissime sequenze come un film bizzarro e senza alcun precedente, nato per essere un instant-cult, un frullato fuori di testa che mescola cinema di genere con cinema d’autore, horror e comicità demenziale, eleganza e splatter estremo, sessualità esibita e un’incontenibile voglia di provocare lo spettatore con tematiche scomode come l’incesto, la necrofilia, il sadismo e il voyeurismo infantile.
Un film che riesce ad essere assolutamente pop in tutte le sue declinazioni possibili e che riadatta il romanzo di Mary Shelley alla cultura dell’epoca (i primissimi anni Settanta), utilizzando la storia della creazione del Mostro – che in questo film sono due, un maschio e una femmina – per parlare della caduta di qualsiasi tabù legato al sesso e, in modo specifico, di identità sessuale in una maniera tutt’altro che banale.
Sul film, che si narra sia stato girato senza nemmeno una sceneggiatura bensì solo con un canovaccio di poche pagine, sono circolate negli anni moltissime leggende che hanno contribuito a rendere quest’opera di Paul Morrissey ancora più mitica di quanto già non lo fosse in partenza. Alcune voci, infatti, sostengono che per curare la sceneggiatura venne assoldato Tonino Guerra, celebre sceneggiatore di Amarcord di Fellini e Blow-Up di Antonioni, ma poi quest’ultimo decise di non firmare il film poiché Morrissey voleva libertà di improvvisazione sul set e non amava essere “intrappolato” in una sceneggiatura. Altre leggende narrano che sul set ci fosse anche Antonio Margheriti – a cui il produttore Carlo Ponti aveva già prodotto quattro film – chiamato per aiutare Morrissey a realizzare alcune scene in 3-D e per gestire registicamente i vari momenti grandguignoleschi. Altre voci, invece, sostengono che l’attribuzione della regia a Margheriti era dovuta per motivi squisitamente legali poiché, per ottenere la nazionalità italiana del film, l’opera non poteva portare il nome di un regista americano.
Insomma, Il Mostro è in tavola… barone Frankenstein è un film che colpisce immediatamente per la sua pazzia e per la sua totale libertà artistica. Se due anni dopo lo stesso team produttivo non avesse realizzato il bellissimo Dracula cerca sangue di vergini…e morì di sete – vero capolavoro nella filmografia di Morrissey – oggi la rivisitazione di Andy Warhol del romanzo di Mary Shelley sarebbe stato un assoluto unicum nel panorama cinematografico.
Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete.
Nel 1974, dunque l’anno dopo aver distribuito Il Mostro è in tavola… barone Frankenstein e due anni dopo la sua realizzazione, la stessa squadra produttiva che aveva dato vita all’adattamento del romanzo di Mary Shelley si presenta al pubblico con un film praticamente gemello: Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete, ovvero un adattamento molto libero del celebre romanzo di Bram Stoker.
Oltre ad esserci lo stesso team produttivo, la stessa squadra di regia e parte dello stesso cast, Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete nasce proprio con l’intento di svecchiare il romanzo di Stoker attraverso le stesse regole di gioco che erano state applicate in precedenza anche al romanzo di Shelley. Dunque, una volontà incontenibile di coniugare a quel romanzo classico tutta la cultura libertina, trasgressiva e progressista che il mondo stava vivendo nell’epoca post ‘68.
Nei Carpazi il conte Dracula sta morendo e con lui tutta la sua famiglia. La causa è la crescente difficoltà nel trovare sangue di vergini, il solo sangue di cui un vampiro si può nutrire. Così Anton, il suo fedelissimo servo, propone al Conte di effettuare un viaggio in Italia – una terra fortemente cattolica e in cui le ragazze amano arrivare vergini al loro matrimonio – per cercare moglie e dunque rimettersi in forza, dissetandosi. Arrivati nel Belpaese, Anton si mette subito alla ricerca di giovani donzelle vergini da poter presentare al suo Conte e viene indirizzato verso la famiglia del Marchese Di Fiore, un nobile caduto in disgrazia a causa del suo vizio per il gioco d’azzardo. Ma il Marchese ha quattro figlie giovanissime e bellissime, tutte vergini: Esmeralda, Saphiria, Rubinia e Perla. Anton si presenta alla famiglia Di Fiore e il Marchese appare subito lusingato di poter far sposare una delle sue giovani bambine con un nobile proveniente dai Carpazi. Il Marchese e sua moglie decidono così di ospitare nella loro decadente villa il Conte con il suo servitore, così da poter facilitare la conoscenza tra Dracula e le possibili spose. Ma le figlie del Marchese Di Fiore hanno un importante segreto da custodire: non sono vergini, praticano l’amore libero, perverso e persino incestuoso, dilettandosi di nascosto con Mario, il tuttofare al servizio della nobile famiglia. Quando Dracula prova, perciò, a dissetarsi con il sangue delle giovani vergini, il risultato non è affatto quello sperato.
Con Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete Paul Morrissey mette in piedi il definitivo manifesto pop – e non poteva essere diversamente, visto il coinvolgimento di Warhol – relativo alla cultura degli anni ‘70, fotografandone i vizi e le virtù, le paure e i desideri, e raccontando lo scontro inevitabile tra il pensiero classico e quello progressista, con il primo che deve necessariamente arrendersi davanti al secondo. Il classico teme il moderno così come il moderno uccide il classico, in un gioco di ineluttabili equilibri in cui l’esito è a dir poco scontato.
Dracula cerca sangue di vergini e…morì di sete è sicuramente uno dei più pazzi e audaci adattamenti cinematografici del romanzo di Stoker, un film imprevedibile nei toni e nella narrazione che porta verso l’esasperazione artistica tutto ciò che di buono s’era già lasciato respirare ne Il mostro è in tavola…barone Frankenstein.
Ancora una volta Paul Morrissey mette in piedi un film che coniuga in una maniera rara il cinema di genere con il film d’arte, portando sul grande schermo un’opera monumentale che riesce a divertire e ad affascinare attraverso tutte le sfumature dell’entertainment. Il romanzo di Dracula, pertanto, viene riletto in chiave squisitamente moderna, l’horror torna a fondersi con la commedia dando vita ad una felicissima comunione, si anticipa la grammatica cinematografica di quella che sarà la commedia sexy all’italiana e l’erotismo, quasi protagonista di tutto il primo tempo, lascia il passo ad un ultimo atto splatterosissimo con effetti speciali pazzeschi firmati dal maestro Carlo Rambaldi.
Ma la forza dirompente di Dracula cerca sangue di vergini e…morì di sete sta anche nel fatto che Morrissey decide di applicare al racconto anche un mood emotivo particolarmente malinconico e struggente – enfatizzato dalla bellissima colonna sonora di Claudio Gizzi – che ci porta a vedere il Conte Dracula come la vera vittima dell’intero racconto, un uomo malato che ormai ha perso ogni cosa e nulla può contro quell’epoca moderna che sta rivoluzionando e fagocitato tutto ciò che è vecchio e dunque superato. A tal proposito, risulta particolarmente calzante la sequenza d’apertura dei titoli di testa che ci mostra il Conte, con un’espressione triste in volto, intento a truccarsi davanti lo specchio dando colore ai suoi capelli ormai bianchi e alle sue labbra color cadavere. I tempi seducenti del Conte Dracula, ormai, sono solo un ricordo lontano prossimo a svanire nel tempo.
Nel cast questa volta, oltre a ritrovare il grandissimo Udo Kier nei panni del Conte Dracula e Joe Dallesandro in quelli del tuttofare Mario, troviamo anche un grandissimo Vittorio De Sica nei panni del Marchese Di Fiore, Roman Polanski in un cameo che lascia decisamente il segno, Milena Vukotic (dunque la futura seconda Pina di Fantozzi!) nel ruolo della figlia maggiore del Marchese e Dominique Darel, Silvia Dionisio e Stefania Casini nei panni delle altre tre sorelle.
L’edizione 4K UltraHD + Blu-ray di Morrissey Boxset.
Partiamo con il dire una cosa assolutamente fondamentale: di questo Morrissey Boxset ce n’era assolutamente bisogno! Si, perché dei due film in questione mancava ancora una versione italiana home video degna di attenzione. Per quanto riguarda Il mostro è in tavola…barone Frankenstein, infatti, fino ad ora esisteva solo un’edizione DVD a marchio RaroVideo (ristampata nel 2014 da Dynit) che presentava il film con un aspect ratio errata 1.33:1 (dunque in formato quadrato 4:3). Dracula cerca sangue di vergini…e morì di sete, invece, fino ad ora esisteva solamente un’edizione DVD sempre a marchio RaroVideo ma inspiegabilmente priva di traccia audio italiana. Insomma, entrambi i film erano presenti sul mercato home video italiano in edizione difettose.
Plaion Pictures e Midnight Factory, in collaborazione con Minerva Pictures, colmano finalmente questa (grave) lacuna inserendo i due titoli in un bellissimo cofanetto della collana Midnight Classics che prevede ben 6 dischi: 4K UltraHD + Blu-ray disc per entrambi i film, più 2 dischi Blu-ray interamente dedicati ai contenuti speciali (un disco per film).
Esteticamente il prodotto è impeccabile, capace di conferire il doveroso prestigio ai due titoli, con un rigido slipcase esterno ed uno interno “a libro” che prevede un disco per pagina (stesso elegantissimo packaging che la collana aveva già utilizzato per il Boxset contenente tutta la saga di Halloween o per L’armata delle Tenebre). All’interno di quest’ultimo, un mini-booklet che è sia fotografico che d’approfondimento e tre cartoline da collezione.
Anche tecnicamente il prodotto è eccezionale così che i due titoli riescono ad appagare entrambi i sensi (sia la vista che l’udito) tanto nell’edizione 4K UltraHD che in quella Blu-ray disc. In entrambi i casi e per entrambi i supporti, il quadro video restituisce un’immagine nitidissima, con colori saturi e brillanti, contrastati in modo ineccepibile e con un’attenzione al dettaglio sempre di livello. Ottimo anche il reparto sonoro che si traduce in uno squillante e piacevole 2.0 DTS-HD Master Audio sia per la versione italiana che per quella doppiata in italiano.
Nulla da lamentare sui contenuti extra che, sia nel caso di Frankenstein che di Dracula, sanno essere esaustivi, completi e dannatamente interessanti. Gli extra previsti per Il mostro è in tavola…barone Frankenstein prevedono: commento audio con gli storici del cinema e autori Samm Deighan, Heter Drain e Kat Ellinger, commento audio del regista Paul Morrissey, la possibilità di visionare il film in versione 3D Anaglifico (con audio in italiano), i radio spot, il trailer e la galleria fotografica. Ma anche: Don’t Say a Word: intervista all’attrice Liù Bosisio (13 minuti), Costruire il mondo di Frankenstein: intervista all’art director Gianni Giovagnoni (28 minuti), Feed My Frankenstein: intervista all’assistente alla regia Paolo Pietrangeli (16 minuti), In the Flash: intervista all’attore Joe Dallesandro (13 minuti), Dimension in Fear: intervista al produttore Andrew Braunsberg (11 minuti) e Andy’s Shadow: intervista allo storico del cinema e autore Stephen Thrower (15 minuti). Ma non finisce qui, perché l’offerta prosegue con altre interviste e contenuti interessanti come L’estasi di Frankenstein: intervista all’attore Udo Kier (18 minuti), Trans-Human Flash and Blood: intervista al regista Paul Morrissey (50 minuti), le fotografie di scena commentate dal regista (24 minuti) e i provini del cast sempre commentati da Paul Morrissey (4 minuti), un Q&A del 2012 con il regista Paul Morrissey (33 minuti) e Flash and Blood for Udo: intervista a Udo Kier (41 minuti).
Per quanto riguarda Dracula cerca sangue di vergini…e morì di sete l’offerta degli extra è altresì ricca e interessante e consiste in 2 trailer del film, il commento audio con il regista Paul Morrissey, l’attore Udo Kier e lo storico del cinema Maurice Yacowar. E poi si continua con una serie di interviste a: il produttore Andrew Braunsberg (23 minuti), l’attrice Stefania Casini (18 minuti), l’attrice Milena Vukotic (19 minuti), il compositore Claudio Gizzi (20 minuti), l’aiuto regia Paolo Pietrangeli (15 minuti), il direttore artistico Gianni Giovagnoli (27 minuti) e al giornalista cinematografico Stephen Thrower (20 minuti). Per finire, anche qui i provini commentati da Paul Morrissey (4 minuti) e il cinegiornale d’epoca Blick in Die Welt realizzato per la promozione dei film di Paul Morrissey (4 minuti).
Insomma, due film eccezionali racchiusi in un Boxset pazzesco che non può mancare nella collezione privata di qualsiasi cinefilo degno di rispetto. Grazie Midnight Factory per averci donato questo pezzo da collezione assolutamente imperdibile!
Giuliano Giacomelli
MORRISSEY BOXSET
IL MOSTRO È IN TAVOLA…BARONE FRANKENSTEIN di Paul Morrissey
Label: Midnight Factory per Plaion Pictures, Minerva Pictures
Formato: Limited Edition 4K UHD + Blu-ray
Video: 4K UHD 2160p @23,98fps – 2.39:1 Dolby Vision / Bluray 1080p @23,98fps – 2.39:1
Audio: 4K UHD 2.0 DTS-HD Master Audio Italiano e Inglese / Bluray 2.0 DTS-HD Master Audio Italiano e Inglese
Sottotitoli: Italiano
Extra: Commento audio con gli storici del cinema e autori Samm Deighan, Heter Drain e Kat Ellinger, Commento audio del regista Paul Morrissey, Il film in versione 3D Anaglifico (con audio in italiano), Radio spot, Trailer, Galleria fotografica, Don’t Say a Word: intervista all’attrice Liù Bosisio, Costruire il mondo di Frankenstein: intervista all’art director Gianni Giovagnoni, Feed My Frankenstein: intervista all’assistente alla regia Paolo Pietrangeli, In the Flash: intervista all’attore Joe Dallesandro, Dimension in Fear: intervista al produttore Andrew Braunsberg, Andy’s Shadow: intervista allo storico del cinema e autore Stephen Thrower, L’estasi di Frankenstein: intervista all’attore Udo Kier, Trans-Human Flash and Blood: intervista al regista Paul Morrissey, Fotografie di scena commentate dal regista, Provini del cast commentati da Paul Morrissey, Q&A del 2012 con il regista Paul Morrissey, Flash and Blood for Udo: intervista a Udo Kier.
DRACULA CERCA SANGUE DI VERGINI…E MORì DI SETE di Paul Morrissey
Label: Midnight Factory per Plaion Pictures, Minerva Pictures
Formato: Limited Edition 4K UHD + Blu-ray
Video: 4K UHD 2160p @23,98fps – 1.85:1 Dolby Vision / Bluray 1080p @23,98fps – 1.85:1
Audio: 4K UHD 2.0 DTS-HD Master Audio Italiano e Inglese / Bluray 2.0 DTS-HD Master Audio Italiano e Inglese
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer, Trailer 2, Commento audio con il regista Paul Morrissey, l’attore Udo Kier e lo storico del cinema Maurice Yacowar, Interviste a: il produttore Andrew Braunsberg, l’attrice Stefania Casini, l’attrice Milena Vukotic, il compositore Claudio Gizzi, l’aiuto regia Paolo Pietrangeli, il direttore artistico Gianni Giovagnoli, al giornalista cinematografico Stephen Thrower, Provini commentati da Paul Morrissey, Cinegiornale Blick in Die Welt.
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