RomaFF11: The Hollars
“L’atteggiamento è tutto”, una frase che ogni malato si è sentito dire dal suo medico di fiducia almeno una volta nella vita. Spesso, il modo di affrontare la quotidianità modifica il problema, quest’ultimo viene percepito più grande o più piccolo in base all’angolazione che noi vogliamo dargli.
The Hollars, film dal titolo e dall’anima fortemente a stelle e strisce, presentato a RomaFF11, racconta di una famiglia come tante: ad una madre viene diagnosticato un tumore “bello grosso”, un padre combatte con crisi economiche e lavorative, un figlio divorziato è tornato a vivere con i genitori e il secondogenito, lontano da casa ma ossessionato da vecchi problemi, ritorna al nido domestico.
Sulla carta The Hollars rasenta l’archetipo cinematografico: segue la lunga tradizione delle commedie familiari americane alla lettera, ma a fare la differenza è proprio l’atteggiamento. Una commedia agrodolce per problemi evergreen affrontati con un’intelligenza e una grazia che rendono il film un passo avanti rispetto alla massa.
Riuscire a ridere delle situazioni quotidiane senza essere banali e senza cadere nel grottesco non è un obiettivo semplice: si sorride sempre nei momenti giusti e mai in quelli sbagliati, si rimette in discussione la propria vita osservando le vite di ogni membro della famiglia Hollar. Tutti, indistintamente da sesso ed età, dimostrano che non è mai troppo tardi per vivere: “Non perdere il tempo con il male, vivi il bene” afferma mamma Hollar (una bravissima Margo Martindale).
A una lacrima segue sempre una risata grazie alla sceneggiatura di Jim Strouse che permette un approfondimento chiaro su tutti i rapporti familiari. In quest’edizione della Festa del Cinema di Roma, siamo circondati da film tratti o ispirati a storie vere (Snowden, Denial, 7 minuti, Florence Foster Jenkins), The Hollars non appartiene a questo filone ma riesce ad avvicinarsi alla vita molto meglio di tante pellicole che promettono l’aderenza alla realtà ancora prima di cominciare.
Il regista John Krasinski (che è anche protagonista e produttore del film) si concentra su un breve periodo della vita della famiglia Hollar e lo costruisce attraverso una struttura circolare: la vita è solo un momento prima della morte e quest’ultima è solo un preludio alla bellezza di una nuova esistenza. Un cerchio della vita che guarda la morte in volto e la osserva senza paura, come una vecchia amica, rispondendo con un sorriso.
Matteo Illiano
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