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Adagio: disponibile in blu-ray il crime metropolitano di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Adriano Giannini

C’era una volta Roma e la sua criminalità, una criminalità idealizzata, perfino mitizzata, con quella nota romantica che trasforma in antieroi quegli assassini, rapinatori, spacciatori e strozzini su cui la cronaca nera ha fatto la sua fortuna. Quella Roma, oggi, non c’è più, la criminalità si è trasformata, ha cambiato faccia, e quel confine netto tra legale e illegale, giusto e sbagliato, si è sfumato al punto tale che a delinquere nella legalità sono le istituzioni che dovrebbero proteggere il cittadino. In questo spazio grigio dove il Bene e il Male si confondono abilmente nasce Adagio, l’ultimo crime metropolitano di Stefano Sollima che va idealmente a chiudere un discorso nato nel 2008 con la serie in due stagioni Romanzo Criminale e proseguita nel 2015 con Suburra. In quest’ultima opera oscura firmata da Sollima, un cast di prim’ordine tra cui spiccano Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea e Adriano Giannini.

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Adagio, la recensione

C’era una volta Roma e la sua criminalità, una criminalità idealizzata, perfino mitizzata, con quella nota romantica che trasforma in antieroi quegli assassini, rapinatori, spacciatori e strozzini su cui la cronaca nera ha fatto la sua fortuna. Quella Roma, oggi, non c’è più, la criminalità si è trasformata, ha cambiato faccia, e quel confine netto tra legale e illegale, giusto e sbagliato, si è sfumato al punto tale che a delinquere nella legalità sono le istituzioni che dovrebbero proteggere il cittadino. In questo contesto, in cui una politica viziosa e amorale corrompe l’innocenza e i tutori della legge non si fanno scrupoli a ricattare e uccidere, la criminalità di un tempo è solo un ricordo, un ricordo che si carica ulteriormente di mito, di fascino, quasi a sorpassare la fama intrisa di terrore su cui ha costruito la sua immagine. In questo spazio grigio dove il Bene e il Male si confondono abilmente nasce Adagio, il nuovo crime di Stefano Sollima che va idealmente a chiudere un discorso nato nel 2008 con la serie in due stagioni Romanzo Criminale, che raccontava la Banda della Magliana attraverso i personaggi creati da Giancarlo De Cataldo, e proseguita nel 2015 con Suburra.

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Venezia80. Adagio, la recensione del film di Stefano Sollima

L’estate romana tra sole e umidità è sempre molto calda e negli ultimi anni sembra che lo stia diventando ancora di più. Un caldo soffocante che pare aver ispirato qualcosa nel cinema italiano, prima con la dramedy Siccità di Paolo Virzì (presentato a Venezia nel 2022) e adesso con il thriller Adagio di Stefano Sollima, regista delle prime stagioni della serie Gomorra e del film Soldado, sequel del riuscitissimo Sicario di Denis Villeneuve. Se in Siccità Roma era priva di acqua, in Adagio la periferia della Capitale è continuamente accerchiata da fumo e fiamme di incendi che si avvicinano lentamente alla città. Sullo sfondo, si muovono i protagonisti di questo thriller, ovvero giovani ingenui, carabinieri corrotti e vecchi killer stanchi.

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