Archivio tag: Cannes 2024
Anora, la recensione

Nel cinema di Sean Baker il sesso è una costante imprescindibile. In Starlet (2012) la protagonista è una pornostar, mentre in Red Rocket (2021) il personaggio principale si mantiene proprio intrattenendo relazioni di convenienza con attrici hard. In Un sogno chiamato Florida (2017) la mamma della piccola Moonee sbarca il lunario prostituendosi, così come la protagonista transgender di Tangerine (2015). Ed è ancora una sex worker al centro del nuovo film del regista statunitense, Anora, che arriva nei nostri cinema il 7 novembre con Universal Pictures dopo essere stato presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma e aver vinto la Palma d’Oro al miglior film al Festival de Cannes 2024.
Emilia Pérez, la recensione

Attenzione, questa recensione presenta degli spoiler!
Fresco fresco di Golden Globe, dove si è portato a casa ben 4 premi (miglior film straniero, miglior film o commedia musicale, miglior attrice non protagonista e miglior canzone), Emilia Pérez di Jaques Audiard (Il profeta, I fratelli Sister) approda oggi, 9 gennaio 2025, nelle sale cinematografiche italiane.
La storia segue la vita di Rita (Zoe Saldana), giovane e brillante avvocato che lavora, sottopagata e sottovalutata, per uno studio legale a Città del Messico. Un giorno i suoi servizi e la sua consulenza vengono richiesti dal temuto Manitas Del Monte (Karla Sofía Gascón), forse il più importante tra i narcotrafficanti Messicani. Il lavoro da fare è delicato, complesso e insolito: Rita si deve occupare di gestire e supervisionare la transizione di genere che Manitas vuole fare, per diventare finalmente la donna che ha sempre sognato di essere, Emilia Pérez.
Flow – Un mondo da salvare, la recensione

Chiudete gli occhi e immaginate di essere un gatto.
Un gatto che, di giorno, si aggira libero e curioso nella natura, e di notte rientra nella sua tana: una casa abbandonata da anni. Degli esseri umani nemmeno l’ombra, solo tracce lasciate da edifici e oggetti che testimoniano un passato in cui l’uomo era presente, in gran numero e attivo.
La natura è rigogliosa, il fiume pullula di pesci, ma un giorno tutto questo viene spazzato via. Un enorme tsunami inghiotte ogni cosa conosciuta, sommergendo il mondo in metri e metri d’acqua.
E così insieme ad un golden retriever, un lemure, un capibara e uno strano grande volatile devi trovare il modo di sopravvivere, attraversando una terra completamente sommersa in cui le minacce sono molte e l’unica salvezza è rimanere uniti. Ma siete animali, non parlate, e sopravvivere insieme non è così semplice.
TOHorror 2024. Animale, la recensione

Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest e prima ancora come film di chiusura alla Semaine de la critique al Festival di Cannes, Animale di Emma Benestan si svolge in un allevamento di tori in Camargue, nel sud della Francia. Qui Nejma si occupa degli animali e si allena per la corrida, la mattina dopo i festeggiamenti per il suo debutto come torero inizia a percepire strani mutamenti nel suo corpo. Contemporaneamente un toro impazzito inizia ad aggredire e uccidere gli allevatori.
Parthenope, la recensione del film di Paolo Sorrentino

Come per alcuni dei più importanti e discussi registi della storia del Cinema, nella filmografia di Paolo Sorrentino c’è un ingombrante spartiacque, un punto di non ritorno capace di influenzare tutta la carriera successiva dell’autore. Ovviamente parliamo de La Grande Bellezza, opera che è valsa all’autore un Oscar e che è entrata di diritto tra i film italiani più influenti del XXI secolo. È da quel momento che Sorrentino ha rinforzato il suo èpos e consolidato il suo stile, uno stile così forte e riconoscibile da attirare immancabilmente su di sé tante lodi quante più critiche.
Non sfugge alla regola Parthenope, decimo lungometraggio per il cinema del regista napoletano, quarto post-La Grande Bellezza. E molto più di Youth, Loro ed È stata la mano di Dio, Parthenope si specchia nel successo del 2013 mostrando un prepotente parallelismo stilistico e narrativo con La Grande Bellezza. Ma sarebbe ingiusto, nonché superficiale, bollare Parthenope come “La Grande Bellezza a Napoli”, perché ha una sua filosofia, una particolare sensibilità, una visione molto intima dei rapporti personali e delle esperienze vissute e, soprattutto, arriva chiaramente dopo un importante percorso autoriale, assorbendo umori e suggestioni anche dalle altre opere recenti dell’autore.
Megalopolis, la recensione del discusso film di Francis Ford Coppola

Presentato al Festival di Cannes 2024 tra la perplessità del pubblico e una netta divisione polarizzata della critica, che l’ha applaudito o ferocemente stroncato, Megalopolis è forse il film più anomalo all’interno della carriera del grande Francis Ford Coppola. Ma non si tratta solamente di un film “strano”, perché il suo essere “anomalia” si traduce in primis nel percorso produttivo che ha dovuto affrontare e all’ostruzionismo che Hollywood gli ha dimostrato, al punto tale che è stata scagliata un’enorme macchina del fango sull’opera. Lo scopo? Creare ad arte un sentimento negativo attorno al suo essere, strategicamente diffuso ancor prima che il film raggiungesse lo schermo dei cinema. Un po’ come è successo quasi contemporaneamente per il cugino di sorte Joker: Folie à deux di Todd Phillips.
The Substance, teaser poster e trailer italiano del body-horror con Demi Moore e Margaret Qualley

I Wonder Pictures ha diffuso il teaser poster e il trailer italiano ufficiale di The Substance, nuovo lungometraggio della talentuosa regista Coralie Fargeat, che si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes, grazie a una storia visionaria a tinte horror, intensa e divertente con protagonisti le star Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid.
Furiosa – A Mad Max Saga, la recensione del prequel di Mad Max: Fury Road

Nel 2015, George Miller rimetteva mano alla sua creatura storica, Mad Max, a trent’anni dalla conclusione della trilogia che l’aveva reso uno degli autori più influenti della ozploitation: con Mad Max: Fury Road portava a casa un instant cult capace di conquistare pubblico e critica guadagnando ben 6 premi Oscar. Possiamo parlare di vero capolavoro, insomma, in un’epoca in cui questo appellativo (o giudizi diametralmente opposti e ugualmente tranchat) viene elargito con troppa disinvoltura. Già all’indomani del successo di Fury Road, Miller aveva dichiarato che gli sarebbe piaciuto raccontare la storia dell’Imperatrice Furiosa, il magnifico personaggio co-protagonista del film che aveva la tenacia e la fisicità di Charlize Theron. Ci sono voluti ben 9 anni ma alla fine quel film s’è fatto e si intitola Furiosa – A Mad Max Saga, è uno spin-off e allo stesso tempo prequel di Fury Road che espande la mitologia delle Wastelands creando una origin story per il personaggio di Furiosa.