Archivio tag: festa del cinema di roma 2016
Sing Street, la recensione
Alcune teorie sul cinema sottolineano come esso contenga in sé un sottile inganno rivolto agli spettatori: questi, di fatto, costretti a sedute statiche, vivrebbero come un’ingiustizia l’impossibilità di replicare il movimento presente sullo schermo. Per fortuna c’è John Carney: sfido chiunque a non muovere la gamba a tempo o a non tamburellare con la mano durante la visione di uno dei suoi film “musicali”. Insomma, pur stando fermi, si balla dentro.
Kubo e la spada magica, la recensione
Parlando di film d’animazione si è soliti pensare al loro incipit con lo schema del “c’era una volta …”. Queste sono le quattro parole che aprono le porte a mondi fantastici popolati di protagonisti coraggiosi e creature misteriose; nonostante questo, ormai molti titoli hanno rinunciato a tale schema proveniente dalla fiaba. Lo stesso Kubo e la Spada Magica, film presentato nella sezione Alice nella città dell’undicesima Festa del Cinema di Roma, non utilizza questa espressione rituale ma il “c’era una volta” è il cuore della storia.
The Accountant, la recensione
Riuniamoci attorno a un focherello e riflettiamo sulla carriera di Ben Affleck.
Di famiglia umile, il buon Ben comincia a muovere i primi passi nel mondo del cinema grazie a Kevin Smith, per il quale recita in Generazione X (1995), In cerca di Amy (1997), Dogma (1999) e Jersey Girl (2004). Ma i riflettori si accendono nel 1997, quando prende un Oscar per la sceneggiatura, scritta insieme al collega e amico Matt Damon, di Will Hunting – Genio ribelle, dove interpreta anche un ruolo. La strada di Hollywood sembra spianarsi grazie a Michael Bay, che lo vuole protagonista in Armageddon – Giudizio finale (1998) e Pearl Harbor (2001), dopo di ché è Jack Ryan in Al vertice della tensione (2002), Matt Murdock nel film Daredevil (2003), lavora con John Who, Terrence Malick e prende parte a molti film da botteghino che fanno di lui una delle star del momento, fino alla Coppa Volpi guadagnata a Venezia nel 2006 con Hollywoodland.
RomaFF11: Swiss Army Man
Se pensiamo a film che hanno come protagonista un cadavere, la mente dei più subito va al fortunatissimo Weekend con il morto che tanto ci ha fatto ridere durante l’infanzia davanti alla tv, oppure al primo capitolo della saga di Saw nel quale, come molti sanno, il fulcro della storia era rappresentato da un corpo senza vita piazzato al centro della stanza in cui erano prigionieri i due protagonisti. Se questi titoli però sono appartenenti alla grande famiglia del cinema di genere, con Swiss Army Man, presentato in Alice nella Città all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ci troviamo difronte ad un netto ed anche rischioso cambio di direzione.
RomaFF11: The Hollars
“L’atteggiamento è tutto”, una frase che ogni malato si è sentito dire dal suo medico di fiducia almeno una volta nella vita. Spesso, il modo di affrontare la quotidianità modifica il problema, quest’ultimo viene percepito più grande o più piccolo in base all’angolazione che noi vogliamo dargli.
The Hollars, film dal titolo e dall’anima fortemente a stelle e strisce, presentato a RomaFF11, racconta di una famiglia come tante: ad una madre viene diagnosticato un tumore “bello grosso”, un padre combatte con crisi economiche e lavorative, un figlio divorziato è tornato a vivere con i genitori e il secondogenito, lontano da casa ma ossessionato da vecchi problemi, ritorna al nido domestico.
RomaFF11: Train to Busan
Tra i tanti filoni del genere horror lo zombie movie è quello che più di tutti ha saputo stare al passo con i tempi e adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico. Ne sono una testimonianza le numerose serie tv con protagonisti i morti viventi, The Walking Dead e Z Nation su tutti, e i tanti titoli provenienti da ogni parte d’Europa che hanno contribuito a rendere questo genere un fenomeno su scala universale a anche molto vario in quanto a tematiche ed approccio sia narrativo che stilistico: dal mockumentary spagnolo [Rec] passando per l’action francese La Horde fino ad arrivare all’esilarante commedia britannica London Zombies.
RomaFF11: l’incontro con Meryl Streep
Insieme a Tom Hanks, Meryl Streep era l’ “Ospite” di questa undicesima Festa del cinema di Roma. Attesissima da uno stuolo di fan di ogni età che hanno preso d’assalto gli spalti del red carpet fin dalla prima mattina, Meryl Streep ha tenuto una masterclass nel pomeriggio del 20 ottobre in una gremita Sala Sinopoli dell’auditorium per sfilare poi sul carpet prima della proiezione del suo film in selezione ufficiale Florence Foster Jenkins; noi abbiamo avuto la possibilità di incontrare l’attrice in conferenza stampa e sono stati molti gli spunti di discussione che ne sono scaturiti.
RomaFF11: Una
In una mattina come tante, Una Spencer (Rooney Mara) si veste, si trucca con cura, prende la macchina e compie un viaggio piuttosto lungo. La giovane arriva, infine, sul posto di lavoro di Ray (Ben Mendelsohn), un uomo appartenente al suo passato e con cui ha in sospeso una dolorosa resa dei conti.
Sebbene l’esordio alla regia di Benedict Andrews si configuri, inizialmente, come una sorta di duello, ben presto diventa chiaro che il film ruota principalmente attorno a Una e al suo vissuto interiore.
RomaFF11: Tramps
Danny (Callum Turner) è un ragazzo polacco che vive a New York con la madre e il fratello Darren. Un giorno quest’ultimo viene arrestato e perciò chiede a Danny di sbrigare un lavoro al posto suo: si tratta solo di andare a recuperare una valigetta e poi scambiarla con un’altra, il tutto accompagnato da una ragazza, Ellie (Grace Van Patten), che gli farà d’autista. Peccato che Danny combini un disastro e prenda la borsa sbagliata, costringendo così lui ed Ellie a vagare per la città in modo da ritrovare la valigetta giusta.
RomaFF11: 7:19
Più vicino ai dettami del trap-movie che a quelli del cinema catastrofico, 7:19 racconta la lotta per la sopravvivenza di un gruppo di superstiti di un violento terremoto. Niente di nuovo, penserete voi. E invece una novità c’è, perché l’intero film ci mostra due persone impossibilitate a muoversi e la sfida lanciata allo spettatore è proprio quella di immedesimarsi in loro, senza la possibilità di avere mai uno sguardo esterno agli eventi.
Presentato nella selezione ufficiale dell’undicesima Festa del Cinema di Roma, 7:19 si ispira a un fatto realmente accaduto, il tremendo terremoto che rase al suolo Città del Messico nel 1985.