The Calendar Killer, la recensione

The Calendar Killer è un film del 2025 di produzione tedesca, diretto da Adolfo J. Kolmerer e tratto dal romanzo Portami A Casa di Sebastian Fitzek. La pellicola è stata distribuita su Amazon Prime Video.

Siamo a Berlino, in una gelida notte invernale. Jules è un uomo, vedovo e con una figlia, che di lavoro fa l’operatore per una linea telefonica di soccorso chiamata “Ti Accompagno A Casa”, che ha lo scopo di rispondere alle chiamate di persone in pericolo. Jules riceve la telefonata di Klara, una donna che ha subìto violenza fisica dal marito e che, dopo aver tentato il suicidio, è convinta di essere perseguitata dal “killer del calendario”, un assassino che ha segnato la data del 6 dicembre sul muro del suo garage, mettendola davanti ad una scelta: o uccide suo marito, o il killer ucciderà lei.

The Calendar Killer è un film che prende un po’ in contropiede. Se il titolo e l’incipit possono far pensare che si tratti di uno slasher, o di un thriller/poliziesco alla David Fincher, ben presto ci si accorge che non è così.

La pellicola di Kolmerer è sì un thriller, ma con un obiettivo ben preciso: raccontare, con grinta e senza troppi sottotesti, il tema della violenza domestica e del “Me Too”, fino a diventare un vero e proprio film di denuncia. Una tematica che qui diventa perno centrale dell’intera narrazione. Si parla, appunto, di violenza sulle donne, di suicidio, di manipolazione e maschilismo tossico, ma anche di cosa si è disposti a sopportare pur di non perdere qualcuno (in questo caso una figlia). Il killer del calendario che dà il titolo al film non è un assassino armato e mascherato che la final girl di turno deve combattere; è un personaggio inizialmente di contorno, ma che assume importanza man mano, soprattutto a livello simbolico. Senza fare spoiler, il killer diventa un vero e proprio contraltare tematico della protagonista: i due, nell’epilogo del film, si scontreranno sul concetto di giustizia e su come essa debba essere applicata, dando vita ad un climax piuttosto intenso.

The Calendar Killer è un prodotto molto ben girato: l’atmosfera è gelida, immersiva e angosciante, e il film sembra quasi appartenere a quel filone di thriller “nordici” a cui si riconosce spesso una cura estetica invidiabile. La regia è pulita e riesce a trasmettere in più occasioni la disperazione e l’orrore dei temi che affronta, con poche inquadrature azzeccate. Anche le interpretazioni sono di livello, a partire dalla protagonista Luise Heyer, nei panni di Klara, fino a Sabin Tambrea in quelli di Jules.

Dove zoppica The Calendar Killer è nella prima parte, che appare abbastanza confusionaria, tra sottotrame che si alternano goffamente, dialoghi un po’ troppo artificiosi, scene oniriche e psichedeliche (c’è persino un’intera sezione che omaggia l’Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick) ed una direzione che fatica a risultare chiara. Con la seconda parte migliora, tutti gli elementi trovano il proprio posto e la narrazione diventa più fluida e coerente, anche grazie ad un colpo di scena sì prevedibile, ma che funziona ed è ben assestato.

Il tema affrontato da The Calendar Killer è nobile e tristemente attuale, ma il film cade spesso in un eccessivo didascalismo (sia nei dialoghi che in alcune situazioni) che poteva essere gestito meglio. Ad un certo punto si ha l’impressione che l’obiettivo del regista fosse più quello di risultare inequivocabilmente chiaro nel messaggio, piuttosto che raccontare una storia lineare. Spesso il tema “scavalca” la narrazione, ed è un peccato, perché facendo confluire meglio l’aspetto da thriller/poliziesco con quello di denuncia, il film avrebbe potuto giovarne e risultare più organico.

Tuttavia, rimane una pellicola piacevole, non particolarmente memorabile, ma a cui va riconosciuta una cura estetica ben riuscita e l’audacia di trattare un tema importante.

Riccardo Farina

PRO CONTRO
  • L’atmosfera e la confezione sono molto ben curate.
  • Le buone interpretazioni.
  • Un tema di cui è sempre importante parlare.
  • Il bel finale.
  • Una prima parte confusionaria.
  • Un didascalismo eccessivo che rischia di infastidire.
  • Chi si aspetta un thriller/slasher classico rimarrà deluso.
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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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The Calendar Killer, la recensione, 6.5 out of 10 based on 2 ratings

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