The Girl With the Needle, la recensione

Siamo a Copenaghen, sul finire della Grande Guerra. Karoline vive nella miseria, in attesa che qualcuno le comunichi la morte del marito partito al fronte e di cui si sono perse notizie da tempo. La donna, che lavora come sarta in un’azienda che produce divise militari, si lascia sedurre dal suo capo con la speranza di un po’ di benessere, ma rimane incinta e senza lavoro. Inoltre, il marito Peter torna improvvisamente a casa, con il volto sfigurato e coperto da una maschera grottesca. Decisa ad abortire, Karoline incontra fatalmente Natalie e la sua vita, da quel momento, subisce un improvviso cambiamento…

Non è il caso di aggiungere altro della trama di The Girl With the Needle, sorprendente dramma danese presentato al Festival di Cannes 2024 e candidato agli Oscar 2025 come miglior film internazionale, che segna la terza regia dello svedese Magnus von Horn dopo i già notevoli Efterskalv (2015) e Sweat (2020). The Girl With the Needle (Pigen med nålen in originale), riesce abilmente a cambiar pelle nel corso dei 115 minuti di durata passando dal dramma neorealista all’horror toccando perfino la fiaba dark dagli echi dickensiani.

the girl with the needle

L’inizio del film è caratterizzato da una sequenza di volti umani che mutano, si fondono e assumono sembianze grottesche. Alcuni minuti che hanno il preoccupante sapore della videoarte. Poi la storia si apre su Karoline, magnificamente interpretata da Victoria Carmen Sonne (Godland – Nella terra di Dio), una miserabile che vive in uno squallido appartamento e viene sfrattata per non aver saldato ripetutamente l’affitto. Il primo impatto, accompagnato da un saturo bianco e nero e l’aspect ratio in 4:3, fa pensare a quei titoli sconosciuti che si beccano durante la notte in tv su Fuori Orario, ma Magnus von Horn ha diverse frecce al suo arco che portano il film verso lidi molto vicini al cinema di genere (senza esserlo mai veramente).

Il susseguirsi di sfortune per la povera Karoline danno un taglio dickensiano alla vicenda, ma il ritorno di Peter dalla guerra, il suo volto deforme, la maschera in stile Fantasma dell’Opera, già suggeriscono una volontà di giocare con i generi, di sfidare lo spettatore, che si troverà messo faccia a faccia con una discesa nell’incubo e nel grottesco che prende il via da una visita al circo e alla carovana dei freaks.

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La fotografia di Michał Dymek, che inizialmente sembra voler sottolineare lo squallore della vita di Karoline, diventa metafora di un mondo imprigionato nella dicotomia. Ma la vita è fatta di sfumature, di grigi, gli stessi che accompagnano il bianco e nero di Karoline, la sua negazione della maternità, la sua nuova professione.

Infatti, da metà storia in poi, The Girl With the Needle diventa chiaramente un film sulla maternità ma inquadra il tema da un punto di vista molto particolare, raccontandolo quasi con i toni della fiaba nera, che scopre definitivamente le sue carte solo nel bellissimo epilogo.

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Ci rendiamo conto solo a film terminato che quei volti deformi, anzi amorfi, che aprivano la visione erano la forma interiore della protagonista, priva di compattezza, di personalità, che viene a forgiarsi a mano a mano che gli eventi si susseguono e mettono Karoline faccia a faccia con la realtà, con quello che realmente può completarla.

The Girl With the Needle è tratto da una storia vera, o meglio, quel che accade nella sua seconda metà è ispirato a un reale fatto di cronaca, quello che portò nel 1920 alla condanna a morte di Dagmar Johanne Amalie Overbye. Non vi riveliamo, però, il motivo della condanna ma vi diciamo che quel personaggio è splendidamente portato sullo schermo dall’olandese Trine Dyrholm, premiata a Berlino per La comune di Thomas Vinterberg.

The Girl With the Needle arriverà in Italia direttamente in streaming dal 24 gennaio in esclusiva su MUBI.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • La storia muta spesso riservando molte sorprese.
  • Bravissime le due protagoniste femminili.
  • È molto audace e rappresenta una visione decisamente anomala.
  • Non è un film per tutti e il pubblico più mainstream potrebbe trovarlo respingente fin da subito.
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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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The Girl With the Needle, la recensione, 7.5 out of 10 based on 2 ratings

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