The Strangers: Capitolo 1, la recensione
Era il 2008 quando una misteriosa ragazza senza volto bussava alla porta di James e Kristen chiedendo di una certa Tamara e dando il via a una notte di terrore e sadismo senza eguali. Parliamo di The Strangers, il folgorante esordio cinematografico di Bryan Bertino che ha portato diversi soldi nelle tasche dei produttori e ha avviato un mini-franchise che si è esteso col meno fortunato sequel del 2018, The Strangers: Prey at Night, e ora cerca nuova linfa con un progetto di reboot abbastanza singolare.
Arriva il 28 novembre nei cinema italiani, dopo essere stato presentato in anteprima al 44° Fantafestival, The Strangers: Capitolo 1, primo di una trilogia narrativamente orizzontale che porta la firma dell’action-man Renny Harlin e ha l’obiettivo di rilanciare e ampliare la mitologia dietro le sanguinose gesta del trio di villain mascherati.
I newyorkesi Maya e Ryan sono in viaggio verso Portland per passare le vacanze insieme ai loro amici, ma un guasto all’auto li costringe a cercare un alloggio per la sera a Venus, un paesino sperduto tra i boschi dell’Oregon. Preso in affitto su Airbnb uno chalet sperduto tra gli alberi, i due fidanzati ricevono nel cuore della notte la visita di una misteriosa ragazza che cerca una certa Tamara. È solo l’inizio di una notte all’insegna della sopravvivenza perché un trio di malintenzionati mascherati e all’arma bianca prima li terrorizza e cerca di entrare in casa, poi tenta di ucciderli… per il semplice motivo di averli trovati lì.
Nonostante la situazione raccontata in The Strangers: Capitolo 1 sia molto simile a quella del film di Bryan Bertino, quello di Renny Harlin non è un remake vero e proprio ma un reboot che – almeno in questo primo capitolo – non tiene conto degli eventi precedenti e ci presenta personaggi e contesto inediti per riportare in scena i tre “stranieri” mascherati. Ma l’aspetto più interessante di questo reboot è che gli stranieri, gli intrusi, in fin dei conti, stavolta non sono propriamente i killer ma la coppia di vittime.
Come accadeva nel film pioniere del gore Two Thousand Maniacs! di Hershell Gordon Lewis, diventando una situazione topica di molte storie horror successive, anche in The Strangers: Capitolo 1 degli estranei invadono un territorio circoscritto e molto chiuso (culturalmente oltre che geograficamente) in cui il senso di comunità è pregnante. Due giovani che vengono dalla metropoli, molto attraenti, che si dichiarano conviventi (ma non sposati!) da cinque anni, “minacciano” di scardinare la quiete di quella gente che ha profonde radici in quei luoghi. Sono loro gli intrusi e i tre tizi mascherati appaiono agli occhi dello spettatore quasi come dei guardiani pronti a ristabilire l’ordine in quei luoghi che vanno preservati da sguardi indiscreti, rafforzando il senso di comunità. La situazione che The Strangers: Capitolo 1 ci offre è quindi opposta a quella del precedente film, in cui i due protagonisti erano in casa loro e vedevano violati i loro spazi privati e la loro intimità con un esemplare rinvigorimento delle dinamiche dell’home invasion.
Renny Harlin, che all’horror ha dato importanti contributi come Prison, Nightmare 4 – Il non risveglio, Blu Profondo e L’esorcista – La genesi, è comunque un uomo dedito al cinema d’azione visto che i suoi maggiori successi provengono da titoli cult come Cliffhanger, 58 minuti per morire – Die Harder, Spy e Driven, quindi non si limita a dilatare per 90 minuti una situazione di stallo tipica del filone home invasion. E The Strangers: Capitolo 1 prende presto una strada tutta sua che porta i personaggi fuori dal cottage, nei boschi circostanti, con inseguimenti, incidenti d’auto e sparatorie.
Ripercorrendo in parte anche gli stilemi dello slasher-movie che erano più consoni a The Strangers: Prey at Night, questo Capitolo 1 è un film decisamente più movimentato, vario, quasi action, in confronto al prototipo. Da una parte questa caratteristica aiuta a tenere ben alta l’asticella dell’intrattenimento, ma dall’altra va a inficiare quel clima di genuino terrore che serpeggiava nel film di Bertino e che l’ha reso iconico. Anche la banalità del male esplicata efficacemente dallo scambio di battute <<Perché ci fate questo?>> – <<Perché eravate in casa>>, in questo reboot perde di efficacia, pur rimanendo sostanzialmente invariata, proprio perché non c’è quel senso di nichilismo e impotenza di 16 anni fa. Qui Maya e Ryan davvero ce la mettono tutta per vender cara la propria pelle e anche se fanno tutto, ma proprio tutto, quello che di sbagliato si potrebbe fare in un film horror, sono comunque armati di fucile e molto determinati. A interpretarli Madelaine Petsch della serie Riverdale e Froy Gutierrez della serie Cruel Summer che si limitano a offrire quel che solitamente viene chiesto ai personaggi di un film horror.
A conti fatti, c’è un forte senso di déjà-vu durante la visione di The Strangers: Capitolo 1, nonostante le importanti variazioni, che rendono questa prima parte sostanzialmente una ripetizione; ma si prospetta un’evoluzione decisamente interessante, nonché inedita, per i prossimi capitoli che potrebbero dare un senso non solo commerciale a tutta l’operazione di trilogia. Per il momento, confermando l’indubbio senso del ritmo e il divertimento di questo Capitolo 1, congeliamo il giudizio in attesa di The Strangers: Capitolo 2 e The Strangers: Capitolo 3 che sono attesi in USA nel corso del 2025.
C’è una scena mid credits!
Roberto Giacomelli
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