Thelma, la recensione della revenge-comedy con June Squibb

Presentato in anteprima mondiale nell’edizione 2024 del Sundance Film Festival, Thelma è una commedia tanto improbabile quanto frizzante che ha quel particolare sapore di casa.

Il film, debutto alla regia di Josh Margolin, fin dalla sua apertura rende chiaro il profondo legame tra Thelma (June Squibb), vivace novantatreenne vedova, e suo nipote Daniel (Fred Hechinger), un ragazzo insicuro, fotografia della sua generazione. Il ragazzo cerca di spiegare pazientemente alla nonna, anche un po’ sorda, come usare il computer e navigare online, destreggiandosi tra video su YouTube ed e-mail. Si intende subito un profondo legame tra i due e una generosa dose di complicità.

La vita di Thelma si svolge in maniera regolare, tra uncinetto, punto croce, qualche chiacchiera davanti alla fotografia del marito defunto e il nuovo potente mezzo tecnologico in salotto, il computer, su cui giocare a carte e commentare video. Una mattina, però, la donna riceve una chiamata dal nipote, completamente nel panico. È in stato di fermo, in custodia cautelare, dopo aver investito e ucciso una donna incinta: per pagare la cauzione servono dieci mila dollari, da inviare immediatamente tramite posta. Thelma, colta dall’angoscia, prova a contattare sua figlia Gail (Parker Posey) e il genero Alan (Clark Gregg) ma i due, al lavoro, non le rispondono. Si convince quindi di prendere un taxi e recarsi al più presto all’ufficio postale per inviare il denaro.

Sfortunatamente, però, si rivela tutta una terribile truffa della quale Thelma è caduta vittima!

Il film ritrae con grande sensibilità lo stato di umiliazione in cui si trova Thelma e racconta di quel delicato momento in cui Gail e Alan si chiedono se sia giunta l’ora di affidarla alle cure di una struttura ricettiva come una casa di riposo. Ma Thelma ha un’altra idea: deve recuperare i suoi soldi.

Si arma quindi di cocciutaggine e accompagnata dall’amico Ben (Richard Roundtree, alla sua ultima interpretazione) scappa dai familiari e si mette all’inseguimento dei suoi truffatori lungo le strade di Los Angeles.

Thelma riesce benissimo nel raccontare il rapporto nonna/nipote, sia Thelma che Daniel vivono la frustrazione di sentirsi continuamente infantilizzati, privati della possibilità di scegliere per se stessi o di poter sbagliare. Viene qui fatta una necessaria riflessione sulla perdita dell’indipendenza personale legata all’anzianità e di come noi famigliari, figli e nipoti di persone anziane ci relazioniamo con loro, dimenticandoci dei loro desideri di libertà e temendo per ogni loro movimento lontano dai nostri occhi. Invecchiare è rendersi conto di non essere più completamente autosufficienti ed è il rifiuto davanti a questo pensiero a smuovere veramente Thelma, molto più della perdita economica subita.

L’incredibile June Squibb ci regala un meraviglioso personaggio, ricco di sfaccettature, mai banale e assolutamente autentico. La Thelma di questo film è così reale perché è comune alle nostre nonne, nelle loro fragilità e nella loro testardaggine (è chiaro che Josh Margolin si sia ispirato alla propria a nonna, Thelma, a cui il film e dedicato e di cui possiamo vederne le immagini durante i titoli di coda).

June Squibb è la versione femminile e con parecchi anni sulle spalle di un possibile Tom Cruise o John Wick ed è emozionante, oltre che divertente, vederla affrontare la sua avventura. Thelma vuole essere Ethan Hunt solo che in questo caso la “Mission Impossibile” diventa quella di alzarsi dal pavimento dopo una caduta.

Thelma riesce a mantenere perfettamente l’equilibrio tra leggerezza e malinconia, offrendo una visione sempre fresca, mai sdolcinata o pessimista della vecchiaia. Regala sicuramente tante risate e sorrisi, senza rinunciare a qualche lacrimuccia.

Thelma esce in Italia giovedì 19 settembre, distribuito da Universal Pictures.

Se avete la fortuna di avere ancora un nonno e una nonna, prendeteli per mano e godetevi questo film insieme!

Agata Brazzorotto

PRO CONTRO
  • La tematica dell’anzianità e del rapporto tra un nonno e il proprio nipote è affrontata splendidamente, risulta vera e vibrante.
  • June Squibb e Richard Roundtree donano un’interpretazione sublime, tra i due c’è una grande intesa che traspare tutta ed è impossibile staccare loro gli occhi di dosso.
  • Il film è curato in ogni sua parte, oltre al grande lavoro con gli attori ha una bella messa in scena. Sceneggiatura e montaggio si supportano a vicenda. Grande applauso a Josh Margolin per questo debutto in cui si vede che ha messo tantissimo di sé.
  • Alcune volte il personaggio di Daniel può risultare un po’ macchiettistico, ma si chiude un occhio volentieri, data la bontà del resto del film.
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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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