TOHorror 2024. Voidcaller, la recensione

Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest, Voidcaller di Nils Atalo è un incontro tra il thriller nordico e Lovecraft in una chiara ed evidente ispirazione a Il colore venuto dallo spazio. In un remoto paesino della Svezia, Anna si sveglia con un vuoto di memoria e un coltello insanguinato nella borsa, mentre sua sorella è scomparsa. Come lei molti altri nel paese sembrano aver subito questa amnesia, nel cercare di ricostruire le precedenti settimane il segreto si fa sempre più assurdo e sempre più persone iniziano a morire.
Prodotto attraverso un crowdfunding, Voidcaller è l’esempio perfetto del savoir-faire; girato in maniera molto punk, il film riesce a prendere le proprie limitazioni e farle brillare. La camera ferma, la fotografia in bianco e nero e gli spazi chiusi bui e claustrofobici sono evidenti scelte stilistiche dovute al poco budget e agli spazi limitati in cui Atalo si è ritrovato a dover girare eppure contribuiscono perfettamente al tono del film. La sensazione di essere costantemente osservati, prigionieri di un qualcosa funziona molto bene e l’effetto claustrofobia è garantito al massimo.
Figlio di un certo Bava e di certi film sulle invasioni aliene, il lavoro del regista svedese è estremamente semplice ma con la giusta dose di scelte personali capaci di aggiungere un twist perfetto alla classica formula alla “bodysnatchers”. I toni da thriller nordico con lunghi silenzi e inquadrature fisse si fondono perfettamente al tema della follia collettiva lovecraftiana regalando allo spettatore un film che fa della sua semplicità il suo più grande pregio.
La scrittura del film sembra reggere per tutta la durata breve del film consapevole di essere l’elemento trainante e fondamentale. La spirale di segreti e psicosi in cui i protagonisti vengono trascinati è costantemente accompagnata a un elemento di inseguimento che mina costantemente l’obiettivo dei personaggi. L’epilogo rimane forse la parte più debole dell’intera sceneggiatura, arriva fuori dal nulla e dopo una costruzione così ottima e solida sembra risolvere il tutto in maniera estremamente sbrigativa e banale.
Coadiuvato da una fotografia in bianco e nero eccezionale e un montaggio ben ritmato, Voidcaller è un film semplicemente bello, anche se non si inserisce sicuramente tra i capolavori del genere. Nils Atalo firma un prodotto audiovisivo secondo regola e confeziona un interessantissimo film da aggiungere a un genere troppo spesso dimenticato.
Emanuele Colombo
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