Yannick: La rivincita dello spettatore e L’estate di Cléo: in DVD, due facce diverse del nuovo cinema francese d’autore

In un periodo storico come questo, in cui il cinema mainstream hollywoodiano si è ritrovato a vivere una pesante crisi creativa, il cinema europeo ha avuto modo – al contrario – di farsi conoscere ed apprezzare soprattutto per un maggior coraggio nell’affrontare determinate tematiche o nello sperimentare nuove forme di linguaggi narrativi. Tra i vari Paesi europei, ormai da diversi anni, è proprio la Francia quello che sembra più smanioso di emergere per imporre la propria presenza. Nelle scorse settimane Mustang Entertainment ha portato sul nostro mercato home video due piccoli film capaci di mettere in luce due facce diverse del nuovo cinema francese autoriale. Da una parte, infatti, abbiamo lo sfrontato e irriverente Yannick: La rivincita dello spettatore, una commedia altamente sui generis scritta e diretta dall’indomabile Quentin Dupieux, mentre dall’altra parte ci aspetta il delicatissimo e struggente L’estate di Cléo diretto della talentuosa Marie Amachoukeli.

Entrambi i titoli, che si sono affacciati in sala sotto il marchio della sempre attenta e coraggiosa I Wonder Pictures, sono da poco disponibili in home video su supporto DVD.

Yannick: La rivincita della spettatore.

Il cinema di Quentin Dupieux è un mistero assoluto, nel bene e nel male. 

Conosciuto anche come Mr. Oizo, nome d’arte utilizzato soprattutto nella sua attività da disc jockey, produttore discografico o regista di spot e videoclip, dal 2007 ha avviato uno schizofrenico ma prolifico percorso da regista cinematografico che lo ha condotto – soprattutto negli ultimi anni – a realizzare persino due film l’anno (nel 2022 ha firmato Incredibile ma vero e Fumare fa tossire mentre nel 2023 si è presentato al mondo sia con questo Yannick – La rivincita dello spettatore che con l’applaudito Daaaaaalì).

Ma la cosa assurda del suo cinema non risiede tanto nel suo essere prolifico, bensì nel fatto che i suoi sono davvero dei film fuori di testa che solamente lui può fare. 

Il suo è un cinema istintivo, senza troppi fronzoli e dannatamente veloce, spesso a bassissimo budget e con la capacità di confezionare un’opera senza spingersi troppo al di là dell’idea di partenza. Molto spesso si ha la sensazione che dietro i suoi film non ci sia nemmeno una vera sceneggiatura, bensì solamente un soggetto (delirante!) che non necessita di aggiunte.

In alcuni casi si ha quasi la sensazione – molto concreta – che Dupieux si diverta a prendere per il culo sia la critica che lo spettatore, partorendo storie che contemplano amici idioti che si contendono la proprietà di una mosca gigante, uomini ossessionati dalla propria giacca di pelle e persino sanguinose avventure di uno pneumatico killer (!!!). Eppure con queste follie è riuscito a crearsi la sua nicchia e a godere di una non indifferente stima da parte della critica di settore, tanto che i suoi film sono generalmente ospitati in festival prestigiosi come Cannes, Venezia o Locarno.

Girato in soli 6 giorni all’interno del teatro parigino Déjazet e con un budget stimato di appena un milione, Yannick: La rivincita dello spettatore è la storia di un giovane spettatore – Yannick, per l’appunto – che, annoiato a morte dallo spettacolo teatrale a cui sta assistendo, decide a metà spettacolo di interrompere lo show e prendere la parola. Si scusa con gli altri spettatori e si rivolge direttamente agli attori sul palco, dicendo loro che l’opera inscenata è brutta e noiosa. Chiede pertanto di parlare con il regista dello spettacolo. Quando scopre che, trattandosi di una semplice replica, il regista non è nemmeno in sala, Yannick decide di assumere il controllo della situazione: prende in ostaggio l’intera compagnia e obbliga gli attori ad interpretare uno spettacolo più divertente scritto al momento direttamente da lui.

Con una durata improbabile di appena 65 minuti, Yannick: La rivincita dello spettatore è una commedia bizzarra che si ambienta quasi in tempo reale, tutta dentro il teatro e per lo più attorno/sopra il palcoscenico. L’incipit di partenza è geniale (come sempre, nel cinema di Dupieux) e il primo atto riesce a divertire in modo davvero arguto, anche grazie all’interpretazione di Raphaël Quenard che sembra davvero un anonimo spettatore tanto infastidito quanto rompicoglioni. 

Ma il film ha quasi il sapore di un mediometraggio e si ha tanto la sensazione che questo Yannick, per Dupieux, sia stato proprio un film cotto e mangiato da girare durante una settimanella di buco. Perché davvero il film si esaurisce all’incipit senza cavalcare nessuna delle mille opportunità (narrative e concettuali) che un film del genere poteva offrire. Peccato, perché sviluppando un po’ di più l’idea di partenza poteva venir fuori davvero un piccolo gioiello! 

Presentato in anteprima mondiale al Locarno Film Festival, Yannick: La rivincita dello spettatore arriva sul nostro mercato home video grazie a I Wonder Pictures che, per l’occasione, si avvale dei canali distributivi di Mustang Entertainment. Purtroppo anche questo film di Quentin Dupieux cade vittima di questa scriteriata scelta di editare i film solamente su supporto standard DVD negando, di conseguenza, la possibilità di poter godere dell’alta definizione. Ce ne faremo una ragione.

Fatto sta, ad ogni modo, che il DVD messo sul mercato da Mustang Entertainment si difende piuttosto bene e davvero riesce a sfruttare al meglio (molto più di tanti altri casi) le comunque limitate capacità offerte dal Digital Versatile Disc

Dunque quello che ci attende è un quadro video capace di sfoggiare un’immagine particolarmente nitida per essere un supporto standard, con una buona calibrazione dei contrasti e un’attenzione al dettaglio visivo tutto sommato alta. Il reparto sonoro non delude ed offre uno squillante Dolby Digital 5.1 sia per l’edizione originale (francese) che per quella doppiata in italiano.

Delude il reparto degli extra vista e considerata la sola presenza del trailer.

L’estate di Cléo.

Cléo è una bambina di sei anni, indossa dei grossi occhiali da vista ed è orfana di madre, morta di cancro. La piccola vive da sola con suo padre, affettuoso ma poco presente per via del lavoro. Per fortuna che a badare a lei c’è Gloria, la tata, una donna che, negli anni, è diventata una seconda mamma a tutti gli effetti per Cléo. Un giorno però, a causa di un grave lutto, Gloria si vede costretta a dover lasciare la Francia per tornare nella natìa isola di Santiago, a Capo Verde. Cléo reagisce male a questa separazione e così Gloria, in accordo con il padre della piccola, invita Cléo a Capo Verde per trascorrere le vacanze estive. Quella sarà l’ultima estate insieme tra Cléo e Gloria.

Questa è la semplice, a tratti semplicissima, trama de L’estate di Cléo, un film che riesce ad essere sperimentale e struggente al tempo stesso, una di quelle opere che riescono ad entrare “dentro” lo spettatore e a crescere giorno dopo giorno, dopo giorno.

Ad oggi, L’estate di Cléo è stata una delle più gradite sorprese arrivate sui nostri schermi quest’anno (benchè stiamo parlando di un film del 2023). 

Al timone di questo piccolo-grande film troviamo Marie Amachoukeli, una giovane regista francese che già nel 2014 si fece notare al Festival di Cannes con il film Party Girl, un’opera diretta a sei mani – ma dalla narrazione unica! – insieme a Claire Burger e Samuel Theis.

Con L’estate di Cléo (Ama Gloria), dunque, Marie Amachoukeli realizza la sua vera opera prima che si rivela un esordio tanto nostalgico quanto devastate sul lato emotivo.

L’estate di Cléo si pone sin da subito come qualcosa che – per la regista – è molto di più di un esordio cinematografico. Ma molto di più. La sua è una palese necessità di raccontare qualcosa di autobiografico legato alla sua infanzia, qualcosa che è rimasto irrisolto, qualcosa di estremamente sbiadito eppure così indelebile. 

L’estate di Cléo, perciò, assume l’aspetto di un film-terapeutico necessario all’autrice per esorcizzare delle pagine del suo lontano passato che ad oggi, ormai adulta, risultano ancora difficili da decifrare poiché capaci di esercitare emozioni contrastanti. L’estate di Cléo, di conseguenza, diventa un genuino e sincero trattato sull’età infantile che può far scattare profonde riflessioni interiori a tutti coloro che hanno ancora un profondo legame con la propria infanzia.

La regia di Amachoukeli è rigorosa, con delle idee di messa in scena estremamente chiare, ossessiva nel suo voler indagare le emozioni della piccola Cléo quasi esclusivamente attraverso primi e primissimi piani, così da restituire quasi una narrazione claustrofobica. Ma il più grande merito della riuscita del film sta nell’interpretazione – magistrale! – della piccola Louise Maury-Panzani, la giovane interprete di Cléo, attrice di incredibile talento che riesce a dare vita ad un’interpretazione così autentica che davvero si fa fatica a pensare che sia costruita a tavolino.

Anche L’estate di Cléo, presentato a Cannes 2023 (come film d’apertura nella sezione Semaine de la Critique) e uscito in sala lo scorso marzo sotto il marchio I Wonder Pictures, è da poche settimane disponibile in home video grazie ai canali Mustang Entertainment e, esattamente come accaduto a Yannick, anche questo ci viene restituito privo dell’alta definizione blu-ray e solo su supporto standard DVD. Un vero peccato perché, molto più del film di Quentin Dupieux, questo di Marie Amachoukeli mette in scena un delicato e maniacale lavoro sulle immagini e sulla fotografia.

Tuttavia anche nel caso di L’estate di Cléo ci troviamo davanti ad un DVD di buon livello che sa sfruttare bene le potenzialità del supporto standard. L’immagine è perciò sufficientemente nitida e il reparto sonoro, squillante e di piacevole ascolto, offre un Dolby Digital 5.1 sia per la versione originale che per quella doppiata in italiano.

Ancora una volta è il reparto extra a deludere: anche qui solamente la presenza del trailer del film. 

Giuliano Giacomelli

YANNICK: LA RIVINCITA DELLO SPETTATORE di Quentin Dupieux

Label: Mustang Entertainment e I Wonder Pictures

Formato: DVD

Video: 16/9 – 1.33:1 Anamorfico

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 / Francese Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano 

Extra: Trailer

L’ESTATE DI CLÉO di Marie Amachoukeli

Label: Mustang Entertainment e I Wonder Pictures

Formato: DVD

Video: 1.42:1 – 16/9 Anamorfico

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 / Originale Dolby Digital 5.1 con sottotitoli italiano

Sottotitoli: Italiano 

Extra: Trailer

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