La Bestia e Racconti Immorali: il cinema erotico di Walerian Borowczyk in versione restaurata Blu-ray

Ultimamente sono molto affascinata dalla narrazione del desiderio sessuale, soprattutto se ad essere soggetto desiderante è la donna. Nell’ultimo paio di mesi ho recuperato e visto titoli come La pianista, Il portiere di notte e Y tu mama tambien che non solo provano a raccontare (qualcuno meglio degli altri) i desideri e le pulsioni sessuali femminili, spesso grandi taboo, ma riescono anche a stupire e sconvolgere nel loro essere assolutamente liberi e senza censura.

Qualche giorno fa ho finalmente recuperato La Bestia e Racconti Immorali di Walerian Borowczyk. I due film sono per la prima volta disponibili sul nostro mercato in alta definizione Blu-ray in versione restaurata grazie a CG Entertainment.

Il regista polacco, dopo i primi passi nel mondo dell’animazione, inizia ad esplorare il tema dell’erotismo, spesso inserito in contesti storici e medievali. I due film sono specchio dello spirito, della follia e della gioia frizzante di sperimentare oltre i confini del buoncostume tipico della metà degli anni ‘70. Ed oggi più che mai, dove è galoppante il ritorno del puritanesimo e l’indebolimento del pensiero laterale, è interessante e affascinante approcciarsi a prodotti così liberi da vincoli e costruzioni.

Racconti Immorali

Film erotico del 1974, il più esplicito di Borowczyk fino a quel momento, Racconti immorali mette in scena quattro episodi, quattro storie che toccano temi come la perdita della verginità, la masturbazione e l’incesto. Le storie sono tratte da varie fonti, tra cui scrittori e poeti surrealisti.

Uscito ai tempi nelle sale italiane profondamente manipolato, ora nella nuova versione blu-ray di CG Entertainment Racconti Immorali presenta l’ordine originale dei quattro episodi: La marea, Thérèse Philosophe, Erzsébet Báthory e Lucrezia Borgia.

Come è facile notare, tre titoli su quattro fanno riferimento a personaggi e figure femminili, che nel corso dei 100 minuti di film si macchiano del grave peccato di essere donne desideranti, lussuriose, eccitate e sessuate. Borowczyk non risparmia su nulla, anzi, in episodi come Thérèse Philosophe e soprattutto Lucrezia Borgia sfiora anche la blasfemia, immaginando orge incestuose tra Papa Alessandro VI e la sua famosa figlia da cui l’episodio prende il nome.

Dei quattro, a spiccare per bellezza e cura è senza dubbio l’episodio Erzsébet Báthory, in cui la Contessa, dopo aver prelevato giovani donne da alcuni villaggi, organizza una grande orgia femminile che culmina con il sacrificio delle giovani con l’obiettivo di raccogliere il loro sangue da utilizzare per un bagno rigenerativo. L’episodio non è solo visivamente bello, con una scenografia dai drappi rossi (che ne preannunciano l’epilogo), ma mette in scena un personaggio femminile seducente e autoritario, interpretato da Palome Picasso.

In Racconti immorali vi è, come è facile immaginare, molta nudità, prevalentemente femminile, ma sorprendentemente questa cosa non mi ha fatto storcere il naso. Non disdegno l’erotico, ma non apprezzo quando percepisco la nudità femminile come un vezzo masturbatorio e voyeuristico da parte di un regista. Incredibilmente Borowxczyk è riuscito a non trasmettermi questa spiacevole sensazione, anzi il corpo nudo femminile acquisisce bellezza, poesia, potere e fascino. Non è schiavo dell’uomo, oggetto inanimato pronto per essere utilizzato, ma riesce ad avere una forza pulsante, che lo rende protagonista assoluto.

La Bestia

La Bestia, inizialmente pensato dall’autore per essere inserito come episodio in Racconti Immorali, è un film ispirato ad alcune leggende popolari francesi che parlano di terribili mostri antropomorfi.

Uscito in Italia più di un anno dopo il suo esordio internazionale, il film venne immediatamente classificato come pornografico e venne distribuito nel circuito di cinema a luci rosse.

La Bestia pone infatti l’interessante domanda su quali siano i limiti e confini che separano un film erotico da uno pornografico: la storia? l’esplicito? la poca importanza dell’intreccio narrativo? la visione dell’atto penetratorio?

Perché, pur riconoscendo i motivi per cui il film venne considerato come prodotto pornografico, io lo inserisco più nella corrente erotica, rappresentando forse lo scalino più esplicito e spinto di ciò che Borowczyk aveva già iniziato con Racconti Immorali. La Bestia, infatti, mantiene lo stesso tono sospeso e favolistico, anzi forse lo esaspera, riuscendo a trasmettere una strana sensazione di fascino difficile da spiegare.

Difficile perché sarebbe un eufemismo parlare di storia, quando si parla di questo film. L’intreccio è oggettivamente scarno, quasi inesistente, e a ben pensarci ci si chiede come sia stato possibile tirare fuori un film da 99 minuti con delle premesse narrative così spoglie ed elementari.

In breve, il rampollo di un’antica famiglia nobile ormai decaduta è in procinto di sposarsi con una giovane donna, Lucy, di famiglia facoltosa dopo aver condiviso con lei un lungo rapporto epistolare. Quando la giovane, insieme alla zia, arrivano presso la grande ma dismessa tenuta, tra il padre e lo zio del giovane sposo si crea un violento alterco. Il primo desidera maritare il ragazzo per riacquisire ricchezza e lustro, il secondo si oppone al matrimonio sostenendo che, a causa di una maledizione, il ragazzo morirà appena dopo le nozze. Nel mentre, tra la monta dei cavalli e strani sogni, che sembrano ricordi di un rapporto sessuale con un mostro antropomorfo, il film sfiora inesorabilmente la scandalosa tematica della zoofila.

Lucy, per tutta la durata del film, galleggia tra due mondi, quello della paura e quello del desiderio, esplorando le pulsioni umane più segrete e recondite.

Memorabile è la lunga sequenza di sogno/ricordo, in cui Lucy, dopo un intimo momento masturbatorio con una rosa, in uno stadio onirico veste i panni di una giovane donna, inizialmente rincorsa e spaventata dalla creatura selvaggia, metà uomo e metà bestia. Man mano che l’inseguimento procede e la giovane perde le vesti in un paesaggio boschivo e bucolico, quella che inizialmente era paura si trasforma in brama e desiderio. Memorabile ed osceno persino per l’epoca il momento dell’eiaculazione della bestia, il cui membro, che ricorda quello dei cavalli visti in apertura al film, viene mostrato in primissimo piano senza censura.

La Bestia è un film difficile, se non impossibile da giudicare obiettivamente. Approcciato con una mentalità e aspettativa classica risulterebbe un film inclassificabile, per certi versi dozzinale. Ma un prodotto del genere va visto con occhi differenti, consapevoli che si sta assistendo a qualcosa che segue regole proprie, non assimilabili a nient’altro.

E quindi passi la trama banale e non scritta, passi la scarna struttura produttiva, passino alcuni errori, la povertà visiva di certi momenti, passino tutte le leggerezze sulle quali di solito non transigerei (La Bestia, come anche Racconti immorali, è un film profondamente imperfetto) perché riesce ad emanare un forte fascino, un magnetismo erotico che si trascina anche nei giorni seguenti alla visione.

Le edizioni Blu-ray di Racconti Immorali e La Bestia.

CG Entertainment porta in due film di Walerian Borowczyk in Blu-ray nelle versioni restaurate e in entrambi i film l’immagine si presenta davvero molto bene, è come se fosse stata rimessa completamente a nuovo, dando valore al grande lavoro che era stato svolto sulla fotografia. I colori sono pieni, ricchi e vibranti e aiutano moltissimo alla generale atmosfera dei due film.

Anche il comparto audio è ottimo: entrambi i film presentano doppia traccia per entrambe le lingue (italiano e originale), così da fornire sia il Dolby Digital 2.0 che il più potente DTS-HD, ovviamente sempre in 2.0. I livelli sonori risultano ben gestiti e permettono di dimenticare il telecomando sul comodino durante la visione, evitando quei fastidiosi sbalzi di volume che a volte incontriamo quando il parlato e l’effetto sonoro non sono perfettamente pareggiati.

Nel Blu-ray di Racconti Immorali è presente, nei contenuti speciali, l’interessantissimo e divertente documentario “Une collection particulière” (10’) in cui il regista Walerian Borowczyk mostra la sua collazione privata di oggetti (alcuni antichi, altri costruiti da lui) a sfondo erotico, ma pensati per aggirare la censura e la polizia del buoncostume.

Nel Blu-ray de La Bestia è invece presente il documentario “L’amour monstre de Tous Temps” (10’) sul pittore surrealista serbo Ljubomir “Ljuba” Popović.

I due film erano stati finora disponibili in edizioni DVD del 2005 distribuiti da Ripley’s Home Video e Terminal Video Distribuzione, ormai fuori catalogo. CG Entertainment ha dunque colmato una importante lacuna distributiva recuperando questi film e portandoli in Italia, per la prima volta, in alta definizione, per di più in una necessaria visione restaurata.

Agata Brazzorotto

Racconti Immorali di Walerian Borowczyk

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: CG Entertainment

Video: 16/9 – 1,66:1 – HD1080 24p

Audio: Italiano DTS HD Master Audio 2.0, Originale DTS HD Master Audio 2.0 • Italiano Dolby Digital 2.0, Originale Dolby Digital 2.0 Sottotitoli: Italiano

Extra: Il cortometraggio “Une Collection Particuliere.” (1973)

Puoi acquistare il blu-ray di Racconti Immorali cliccando qui.

La Bestia di Walerian Borowczyk

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: CG Entertainment

Video: 16/9 – 1,66:1 – HD1080 24p

Audio: Italiano DTS HD Master Audio 2.0, Originale DTS HD Master Audio 2.0 • Italiano Dolby Digital 2.0, Originale Dolby Digital 2.0 Sottotitoli: Italiano

Extra: Cortometraggio “L’amour Monstre De Touts Temps” (1978)

Puoi acquistare il blu-ray di La Bestia cliccando qui.

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