Archivio categorie: Serie TV

L’Eternauta: quando la qualità arriva nel momento sbagliato

In questo superbo e osannato quarto di secolo, nonostante la sconfinata disponibilità di informazioni, solo una ridicola percentuale ha avuto il privilegio di conoscere a suo tempo L’Eternauta, fumetto scritto da Héctor Germán Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López. Mettendo da parte la storia personale, e anche troppo pubblicamente sponsorizzata, dell’ideatore del fumetto – ovvero un martire politico, insieme a tutta la sua famiglia – non possiamo non rendere omaggio alla sua opera con un’analisi più onesta che mai.

L’Eternauta è un graphic novel che fece la sua prima comparsa il 29 settembre 1957 sulla rivista Hora Cero Semanal dell ‘editore Editorial Frontera, e che in pochissimo tempo riuscì a farsi riconoscere come capolavoro in mezzo alla sconfinata e notevole produzione statunitense, franco-belga, italiana e nipponica. Così, dopo aver navigato per anni nei sogni e nei cuori degli appassionati di tutto il mondo, finalmente, la sua incarnazione seriale, è approdata nel catalogo Netflix lo scorso 30 aprile, con la regia di Bruno Stagnaro e la sceneggiatura di Ariel Staltari.

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The Residence: Only Murders in the White House

In quest’ epoca di streaming matto e disperatissimo, in cui tutte le nuove produzioni sembrano voler puntare su idee originali e più innovative possibili, il Segreto di Pulcinella consiste invece nel voler rielaborare i cari e vecchi archetipi narrativi, in modo da ripresentare al pubblico prodotti insospettabilmente di “conforto”. The Residence, uscito lo scorso 20 marzo su Netflix, è un esempio calzante di questa inconfessata teoria. Il pubblico, infatti, non ammetterà mai che in questo periodo in cui i podcast True Crime e il successo di Only Murders in the Building celebrano le capacità investigative dell’uomo medio, si ricerca invece l’autorevolezza dei cari e vecchi detective professionisti.

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Alien: Pianeta Terra, nuovo trailer della serie in arrivo questa estate

Disney+ ha diffuso un teaser trailer inedito e una nuova locandina dell’attesissima serie originale FX Alien: Pianeta Terra, creata da Noah Hawley, che in Italia debutterà questa estate in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Ecco il nuovo teaser trailer che oltre a mostrarci il celebre xenomorpho, ci racconta nuovi importanti dettagli sulla trama.

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Adolescence: tetralogia di un dramma familiare

Questo 13 marzo Stephen Graham e Jack Thorne hanno terrorizzato e frantumato i nostri poveri cuori con i quattro episodi della mini-serie Netflix Adolescence, destinata a diventare un termine di paragone di tutti i futuri prodotti sulla generazione Alpha. La serie, infatti, ha la stessa qualità di molti lungometraggi e i suoi quattro, strazianti, piani sequenza da un’ora, sono destinati a fare scuola.

In quella che sembra una mattina come tante, le forze dell’ordine irrompono nella casa della famiglia Miller e arrestano il tredicenne Jamie Miller (Owen Cooper) con l’accusa di omicidio. Il padre, Eddie Miller (Stephen Graham), assolutamente incredulo, accompagna il figlio alla centrale di polizia, convintissimo che ci sia stato un errore, sino a che la polizia non gli mostra il video incriminante: Jamie ha ucciso a coltellate una propria compagna di scuola. Con questa tragica presa d’atto si conclude il primo episodio e inizia il calvario della famiglia Miller.

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Sconfort Zone: quando Marcello Macchia diventa un personaggio di Maccio Capatonda

Maccio Capatonda è uno dei più grandi talenti comici contemporanei italiani. E potrei chiudere qui la parte critica di questo articolo, anche perché la serie in 6 episodi Sconfort Zone conferma questa certezza e rafforza il fatto che Marcello Macchia, vero nome di Maccio, sia un talento a 360° e non solo nell’ambito della risata.

Quella che è stata presentata come una “serie seria”, ma seria non lo è affatto, rappresenta l’occasione per Marcello/Maccio di fare un giretto nel suo “Io” interiore e confrontarsi con le sue insicurezze. Insicurezze come uomo, comico, personaggio e autore. Perché, esattamente come ha fatto (e sta facendo) Carlo Verdone con la serie Vita da Carlo – curiosamente Maccio interpreta un se stesso molto sopra le righe nella terza stagione! – anche Maccio Capatonda è Marcello Macchia in Sconfort Zone partendo da un medesimo assunto: la mancanza d’ispirazione per la realizzazione di una nuova opera.

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Ranma ½: il reboot giusto al momento giusto!

Rumiko Takahashi, “la regina dei manga”, di certo non ha scalato le classifiche dei fumettisti più ricchi di tutti i tempi, piazzandosi in mezzo a maestri del calibro di Akira Toriyama e Eiichiro Odaa, grazie agli occhioni languidi e alle sventurate eroine del genere shôjo. Piuttosto il suo genio ha dato vita a opere che, ancora nel 2025, rimangono insuperate per la versatilità dei generi e soprattutto per la compresenza di toni narrativi molto diversi tra loro. Dal suo calamaio sono usciti gli immortali Maison Ikkoku, Lamù, Inuyasha e, soprattutto, il fenomenale Ranma ½; proprio quest’ultimo è il soggetto del reboot di dodici episodi pubblicato settimanalmente da Netflix a partire dallo scorso 5 ottobre e che si è concluso il 21 dicembre.

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M – Il Figlio del Secolo, la recensione della miniserie su Benito Mussolini

Il Fascismo, una creatura bellissima, fatta di sogni, di ideali, di coraggio, di cambiamento che conquisterà milioni e milioni di cuori. Sono sicuro anche i vostri. Seguitemi, anche voi mi amerete. Anche voi diventerete fascisti!

È con queste parole che termina il bellissimo monologo d’apertura di Luca Marinelli, aka Benito Mussolini, un monologo votato al fomento e recitato direttamente allo spettatore, guardando in macchina, abbattendo dunque quell’immaginaria quarta parete (alla Frank Underwood maniera, ovvero il Kevin Spacey di House of Cards) e invitando pertanto chi guarda a comprendere le ragioni che hanno portato alla nascita del movimento fascista e a subirne il fascino. Si apre così M – Il Figlio del Secolo, l’ultima e attesissima serie di Sky Atlantic, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati e affidata interamente – 8 puntate da 60 minuti l’una – nelle mani dell’inglese Joe Wright (Espiazione, Anna Karenina, L’ora più buia, Cyrano).

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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The Penguin: nessuno può mettere Oz in un angolo!

Il 2019 è stato l’annus mirabilis dei cinecomics poiché, a distanza di pochi mesi, uscirono al cinema Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo e il Joker di Todd Philips, entrambi campioni di incassi; la pluripremiata performance di Joaquin Phoenix (in parte ispirata al The Killing Joke di Alan Moore) ha avuto anche il grande merito di aprire nuove strade ai personaggi simbolo della DC Comics, che dopo i vari flop della Justice League sembravano spacciati.

Ecco, quindi, che nel 2022 arriva anche il The Batman di Matt Reeves, con un Robert Pattinson molto fedele all’Uomo Pipistrello delle origini e, soprattutto, con un Colin Farrel che ha fatto ottenere al personaggio del Pinguino uno spin-off targato HBO, mandando in delirio tutti i fans della vecchia guardia. Gli otto episodi della serie The Penguin sono arrivati in Italia grazie a Sky e da questo novembre sono disponibili anche sul catalogo Now.

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Nobody Wants This: quello che in realtà vogliono tutti

Lo scorso 26 settembre Netflix ha fatto di nuovo uno dei suoi colpacci pubblicando la prima stagione di Nobody Wants This, serie che promette non solo di diventare un cult ma soprattutto di riscrivere i canoni del genere romance.

Questa ventata di freschezza la dobbiamo a quel vulcano di idee che è Erin Foster, evidentemente non paga di aver inventato Bumble, di essere una podcaster di successo, una produttrice, sceneggiatrice e attrice di incredibile bellezza; ringraziamo dunque il suo presumibile complesso di inferiorità nei confronti di Gigi Hadid, sua sorella acquisita, che potrebbe averla spinta a regalarci una nuova (anti)eroina romantica, la versione più smaliziata e più millenials di Bridget Jones.

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Tulsa King: lo spaghetti western in salsa Soprano

Non è un mistero che Taylor Sheridan (Sicario, Soldado) abbia il sogno di riportare in auge il genere western; dopo notevoli lavori, il suo Yellowstone – con un Kevin Costner che non ha alcuna intenzione di uscire dal tunnel di Balla coi lupi – sta cominciando a raggranellare consensi, tanto che Paramount+ gli ha dato carta bianca per la scrittura di un’altra serie tv ambientata nel cuore degli USA, a patto che qualcosa cambiasse. Infatti, grazie ai costanti feedback delle piattaforme, le case di produzione hanno inteso che cowboy e rotolanti balle di fieno non vendono più come un tempo, principalmente perché adottano toni narrativi troppo “solenni” per un pubblico con la soglia di attenzione in caduta libera. I film sui gangster, invece, mantengono il loro fascino “scoppiettante”, ed è grazie alla loro influenza nella cultura contemporanea che nel 2022 è uscita la prima stagione di Tulsa King con un protagonista che è stato “l’Over the top” dei migliori action movie.

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