Her Body e Lost Girl in home video: il corpo femminile come autoaffermazione

Sinuose forme femminili che si agitano, si aggrovigliano, richiamano su di esse l’attenzione e il desiderio. Una presa di coscienza della propria femminilità, della prorompente sessualità, un’affermazione di libertà e di emancipazione, una precisa scelta di usare il corpo per capitalizzare e diffondere nel mondo la bellezza. Ma c’è molto di più, oltre a queste importanti manifestazioni di autoaffermazione, dietro le scelte che portano le protagoniste dei film Her Body e Lost Girl a sdoppiare la propria identità e intraprendere un percorso nel mondo dell’hard e dei sexy club. Blue Swan Entertainment, nelle scorse settimane, ha portato nell’home video italiano questi due interessanti titoli che condivido sia le tematiche che la geografia a Est del continente europeo.   

HER BODY di Natálie Císařovská.

Siamo nella Repubblica Ceca a metà degli anni Novanta. Andrea Absolonová è una delle più talentuose tuffatrici del suo Paese. Incoraggiata da una famiglia particolarmente competitiva che sta investendo tutte le forze su di lei, la ragazza si prepara a rappresentare la Repubblica Ceca alle Olimpiadi. Ma un incidente mentre si tuffa da una grande altezza, un atterraggio andato male, porta Andrea alla quasi immobilità. Dopo un lungo e tortuoso percorso di riabilitazione che comunque la portano di nuovo a camminare, c’è una sola certezza: Andrea non potrà più dedicarsi all’attività agonistica. Tutto il mondo le crolla addosso, la sua unica ragione di vita ora è bandita e i genitori di Andrea iniziano allora a puntare sull’altra figlia, la più giovane e ancora atletica. Forse come forma di ribellione verso una famiglia che sembra averla velocemente rimpiazzata, Andrea inizia un veloce percorso nel cinema hard che la porterà a diventare Lea De Mae, la più conosciuta pornostar ceca dei primi Duemila. Ma il destino riserva alla ragazza un altro duro colpo, un tumore al cervello…

La storia vera di Andrea Absolonová / Lea De Mae ruota tutta attorno al corpo, come ci tiene giustamente a sottolineare il titolo internazionale. Un corpo portato al massimo della sua performance, che sia sportiva o sessuale, un corpo statuario, perfetto, bellissimo che diventa protagonista totale. E attorno a questo corpo, la regista Natálie Císařovská, che viene dal documentario e per certi aspetti è evidente, crea delle vere e proprie fasi narrative. Her Body, infatti, è strutturato abilmente in tre atti: il momento sportivo, il momento porno, il momento della malattia. In tutti è tre questi momenti il corpo ha una reazione al precedente, come se ci fosse un rigetto, un mutamento di pelle che conduce al prematuro appassimento.

Con un rigore tipico di certa cinematografia esteuropea e con evidenti influenze dal mondo del documentario, Her Body convince in tutte le fasi che decide di affrontare, accogliendo con grande cognizione di causa ogni sottogenere a cui questo singolare biopic cerca accoglienza. Ovviamente il centro del film, rappresentato dal lavoro nel porno della protagonista, è raccontato con le dovute ripuliture, con gli eccessi suggeriti e mai davvero mostrati. E, soprattutto in questo frangente, emerge quello che è un dei temi più importanti del film: il rapporto con la famiglia. Andrea viene prima ripudiata, poi accolta, umiliata dal padre, assecondata dalla madre, sempre amata dalla sorella, ma su ogni legame c’è comunque quel senso di vergogna, di mediocrità verso chi ha abbandonato la retta vita. E per Andrea il porno, però, non è un ripiego, una vergogna, ma un modo, l’unico che le è rimasto, per continuare a dialogare col proprio corpo, a renderlo protagonista della sua vita.

La slovacca Natalia Germani, all’anagrafe Natália Germaniová, che interpreta Andrea/Lea e ha già recitato negli horror The Devil Conspiracy e Nightsiren, è semplicemente magnifica.

LOST GIRL di Natal’ja Kudrjašova.

Lera vive nella periferia di una grande città russa, prendendosi cura della madre schizofrenica e cercando di tener lontano il padre alcolista violento. Di giorno Lera studia all’università e conduce interviste porta a porta per una ricerca di sociologia che le farà guadagnare punteggio all’esame, di notte si trasforma in Gerda e lavora in uno strip-club dove guadagna i soldi necessari a proseguire gli studi e provvedere alla famiglia.

Con un tocco autoriale molto marcato, la regista e sceneggiatrice russa Natal’ja Kudrjašova decide di raccontare la miseria della periferia, la vita borderline di chi non riesce a trovare una propria dimensione sociale e lo fa focalizzandosi su una “ragazza perduta”, un’anima pura che è costretta dal contesto in cui è cresciuta ad abbandonare quella sua purezza. Ma la purezza è insita in Lera, nei suoi sogni, nell’immagine fatata che la madre ha sempre avuto di lei e che si manifesterà nel toccante finale onirico.

Qua e là il film di Natal’ja Kudrjašova tentenna, sceglie strade già viste, come quella di raccontare la famiglia problematica di Lera attraverso una madre inerme e un padre violento, oppure la sorellanza del night club così poco accondiscendente e votata alla concorrenza spietata dove l’ingenua Lera è descritta come una vittima incapace di reagire. Tra queste soluzioni “facili”, però, si intravedono momenti di grande efficacia, come le intervista che Lera conduce porta a porta, che creano disagio e inadeguatezza, oppure il momento straniante in cui, circondata da tre uomini nudi che vogliono fare sesso con lei, la ragazza inizia a cantare per dissuadere i “predatori”. C’è poi l’anomalo personaggio interpretato da Jurij Borisov, co-protagonista del premiatissimo Anora di Sean Baker, a lasciare il segno perché è una scheggia impazzita in un contesto già altamente instabile, quasi una prova generale per il personaggio in Anora, che però assume una valenza più bizzarra, quasi surreale.

Su tutti, però, spicca Anastasija Krasoŭskaja, che regge sulle sue gracili spalle l’intero film, un volto ipnotico, un fisico minuto, e una grande espressività. Sicuramente sentiremo ancora parlare di questa attrice.

Her Body e Lost Girl in DVD.

Blue Swan Entertainment ha distribuito entrambi i film in home video solamente su formato DVD, si tratta di edizioni standard prive di contenuti extra, per i cui dettagli tecnici vi rimandiamo alle schede riassuntive qui di seguito.

Roberto Giacomelli

HER BODY in DVD

Label: Blue Swan Entertainment / Eagle Pictures

Video: 1,85:1 Anamorfico

Audio: 5.1 Dolby Digital: Italiano Originale

Sottotitoli: Italiano

LOST GIRL in DVD

Label: Blue Swan Entertainment / Eagle Pictures

Video: 2,35:1 Anamorfico

Audio: 5.1 Dolby Digital: Italiano Russo

Sottotitoli: Italiano

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2 Responses to Her Body e Lost Girl in home video: il corpo femminile come autoaffermazione

  1. Paolo ha detto:

    Her body film meraviglioso.

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    • Fabio ha detto:

      Her body non male in effetti, Lost girl orrendo secondo me

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