Archivio tag: napoli al cinema

Bob e Marys – Criminali a domicilio, la recensione

Da pochi anni a questa parte Napoli sembra essere diventata la seconda capitale del cinema italiano, una meta e fonte di ispirazione per tante nuove produzioni che raccontano la città partenopea, ma non solo, attraverso le sue caratteristiche e peculiarità più famose al mondo. Da qui la fioritura di serie tv sulla camorra, commedie spensierate e leggere e finanche film drammatici sulle difficoltà di Napoli che però, al di là della loro qualità, rischiano di somigliarsi troppo tra loro e risultare stereotipati e alla lunga poco credibili.

Una strada nella quale non sembra voler imbattersi Francesco Prisco il quale nel suo nuovo lavoro, dal titolo Bob e Marys – Criminali a domicilio, cerca ispirazione in atmosfere decisamente lontane dal contesto che ci circonda e più vicine al cinema d’oltreoceano. Il risultato è una commedia nera ottima sulla carta e nelle intenzioni, ma nel complesso balbettante nella resa e incapace di prendere una sua strada e identità ben precisa.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Falchi, la recensione

Il tentativo da parte del cinema italiano di riappropriarsi di quei generi che ne hanno fatto la fortuna internazionale, di tanto in tanto, riemerge. Raramente spuntano esempi di ritorno all’horror, sconfinamenti nel fantastico e nella fantascienza, più frequentemente innesti action o polizieschi; ed è proprio guardando a una logica di “genere” che il regista e sceneggiatore Toni D’Angelo guida il suo ritorno al lungometraggio di ficton dopo alcune notevoli prove documentaristiche, firmando Falchi.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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La buona uscita, la recensione

Quando si dice che Napoli è una città complessa da capire finanche per i suoi stessi abitanti, non ci troviamo al cospetto del solito modo di dire, in quanto il capoluogo campano rappresenta per davvero un enorme crogiuolo di culture, tradizioni e modi diversi di affrontare la vita. Una difficoltà che anche nel cinema ha avuto modo di manifestarsi in tutta la sua evidenza, basti pensare alla moltitudine di approcci stilistici e narrativi con cui tanti registi si sono cimentati nel raccontare questo universo variegato. C’è chi ha portato sullo schermo il sangue e le pallottole dei clan camorristici; chi si è soffermato sulla povertà e la vita di stenti delle periferie napoletane; e chi, ancora, ha sfruttato la spontaneità e la verve tutta partenopea per realizzare commedie e parodie di ogni tipo. Del tutto distaccato da questi cliché è invece Enrico Iannaccone che nella sua brillante opera d’esordio al lungometraggio, dal titolo La buona uscita, offre un grottesco affresco brillante della borghesia napoletana, quella più cinica e strafottente.

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