When Evil Lurks, la recensione

Raccontare il male cosmico e il sentimento della paura più assoluta è un’impresa davvero ardua anche per il più ferrato autore di storie del terrore: per riuscire in un simile intento, infatti, bisogna essere capaci non solo di trascinare il pubblico in un incubo intriso di immagini agghiaccianti e orrore puro, ma anche di rendere tangibili le atmosfere terrificanti. Obiettivo che diventa raggiungibile soltanto se gli stilemi del genere vengono utilizzati in maniera cauta e intelligente, in modo da fonderli con una visione che parte dall’animo umano per espandersi nella realtà circostante.

Difficoltà ed ostacoli che un regista horror affronta nel momento in cui decide di cimentarsi, ad esempio, con un film sulle possessioni demoniache, le cui dinamiche quasi sempre seguono archetipi già consolidati e collaudati. Troppe volte, infatti, assistiamo a storie dalla trama prevedibile, infarcite di risvolti piatti e monocordi, abbinate ad un impianto visivo che ormai non genera più quel genuino terrore neanche negli spettatori alle prime armi.

Un appiattimento inesorabile e progressivo all’interno del quale, però, ogni tanto si intravede qualche bagliore di luce, rappresentato da autori originali e dall’approccio stilistico fresco e dinamico come Demiàn Rugna che, grazie When Evil Lurks, sfoggia ulteriore conferma del suo talento. Il suo nuovo film, infatti, racconta una storia nella quale la possessione demoniaca diventa lo strumento per una riflessione più ampia sul Male, sul rapporto tra l’uomo e il soprannaturale e su come il Maligno possa annidarsi in ogni elemento della realtà che ci circonda. Il regista argentino, già autore del terrificante e oscuro Aterrados, offre un cambio di prospettiva, sia stilistico che narrativo, dal quale guardare un intreccio lontano anni luce dai modelli e gli standard dei prodotti commerciali.

Pedro e Jimmy sono due fratelli residenti in un piccolo villaggio la cui tranquillità viene improvvisamente scossa da un caso di possessione demoniaca. Per cercare di arginare l’entità malefica, che nel frattempo ha infestato un’intera fattoria e il bestiame, i due uomini portano il “marcio” fuori dal paese e lo abbandonano in una remota zona rurale. L’azione, tuttavia, non sortisce l’effetto sperato, anzi aumenta la forza dell’entità. Inizia così una lunga e faticosa battaglia contro un male che si diffonde a vista d’occhio come una contagiosissima malattia.

L’argentino Rugna, come già accaduto in Aterrados, dimostra di essere un autore di rottura che possiede la capacità di sconquassare gli schemi precostruiti, partendo però proprio da questi per procedere ad un progressivo percorso creativo di rimpasto e definizione di nuovi modelli narrativi. When Evil Lurks, infatti, è sì un film sulle possessioni demoniache e le forze maligne, ma il regista sudamericano vi innesta al suo interno elementi innovativi, o comunque poco visti, come la separazione tra il maligno e il concetto di religione e, soprattutto, la conseguente impotenza dell’uomo al cospetto di entità nefaste.

La naturale conseguenza è un contesto nel quale la possessione di uomini, luoghi e animali viene vista come una piaga ormai congenita e quasi impossibile da fronteggiare, proprio per via del fatto che l’uomo viene privato delle armi a lui più care per sconfiggere gli abitatori delle tenebre, ossia la religione e tutta l’iconografia a essa connessa. Tutto questo genera nei due fratelli, e nelle altre figure positive del film, uno spaesamento e una frustrazione che si traducono in goffi tentativi di uccidere o allontanare cadaveri, atteggiamenti poco lucidi e l’infrangimento delle regole grazie alle quali sarebbe possibile difendersi dai demoni.

Un universo disperato e alla deriva descritto da Rugna con feroce spietatezza e crudo realismo, che diventa teatro di sequenze dalla forte carica orrorifica e di immagini splatter mai fini a sé stesse, ma funzionali all’idea di base di cui sopra. Una cifra stilistica coerente con quella evidenziata nei lavori precedenti, su tutti Aterrados, e improntata ad atmosfere e ad un impianto visivo basico, minimale e teso a rappresentare gli orrori nella forma più primordiale e selvaggia.

Insomma, When Evil Lurks è l’ennesima lezione su come sia ancora possibile stupire raccontando una storia che appartiene a un filone ormai saturo come quello delle possessioni demoniache, utilizzando formule narrative non antiquate e facendo emergere una forte personalità autoriale.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Una storia di possessioni demoniache raccontata in maniera originale e fuori dai soliti schemi.
  • Personaggi ben allineati all’interno dello spirito e dell’atmosfera del film.
  • Le scene di paura sono ben girate e inquadrate in una messa in scena minimale.
  • Non è un film molto indicato per chi si aspetta il solito film commerciale sulle possessioni.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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