Pulp Fiction, Jackie Brown e Dal tramonto all’alba: il cinema tarantiniano rivive in blu-ray

Con l’acquisizione del catalogo Paramount, Koch Media si è arricchita di un gran numero di classici del cinema moderno e contemporaneo, tra i quali troviamo questo mese anche alcuni dei caposaldi del genere pulp. E sappiamo che pulp, al cinema, fa rima con Quentin Tarantino, per cui eccoci a parlare delle nuovissime edizioni blu-ray di Pulp Fiction, Jackie Brown e Dal tramonto all’alba.

Con la Palma d’oro a Cannes, sette nomination agli Oscar, di cui la vittoria alla sceneggiatura originale, Pulp Fiction è salutato oggi come uno dei capolavori della settima arte, forse il film più rappresentativo degli anni ’90, un’opera che oltre a lanciare nell’Olimpo dei più grandi e influenti registi di Hollywood l’allora trentaduenne Quentin Tarantino, ha fatto tendenza ed è entrato immediatamente nell’immaginario popolare internazionale. I dialoghi arzigogolati, le battute cult affidate a Samuel L. Jackson, il ballo tra Uma Thurman e John Travolta sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry, la disavventura di Bruce Willis pugile suonato alla ricerca dell’orologio paterno, nonché l’infallibile prontezza mentale del Mr.Wolf di Harvey Keitel, colui che risolve problemi. Tutto in Pulp Fiction è ormai storia del cinema e il fatto che sia entrato (al 94° posto) tra i 100 migliori film statunitensi di tutti i tempi secondo l’American Film Institute la dice lunga.

Eppure, all’inizio Pulp Fiction sembrava non dovesse entrare in produzione perché alcuni Studios rigettarono la proposta, tra cui Tristar Pictures che considerò la sceneggiatura di Tarantino e Roger Avary troppo “strana” per meritare fiducia, nonostante Tarantino arrivasse già da un successo di critica e pubblico come Le iene. E in effetti la sceneggiatura di Pulp Fiction nasceva da un patchwork, da un “taglia e cuci” di sceneggiature di cortometraggi a cui Tarantino stava lavorando per farne un’antologia, progetto poi abortito e confluito, insieme all’amico e collega Roger Avary, in Pulp Fiction che sulla carta aveva proprio le sembianze di un film antologico che ricordasse le vecchie riviste di narrativa pulp.

Quel che è risultato ormai è Storia e Pulp Fiction, poi prodotto dall’allora nascente Miramax di Harvey Weinstein, è diventato uno dei film più citati e saccheggiati di tutti gli anni ’90, diventando di fatto l’antesignano di un genere cinematografico a sé che proprio sull’orma di Tarantino ha creato una serie di talenti dell’odierno cinema mainstream.

Il passo successivo a Pulp Fiction forse è stato il più complicato dell’intera carriera di Quentin Tarantino, soprattutto per l’asticella altissima delle aspettative che si erano create attorno a lui dopo il successo mondiale del film. E, irrimediabilmente, Jackie Brown deluse.

Arrivato al cinema nel 1997, Jackie Brown non era solo farina del sacco di Tarantino perché derivava da un romanzo di Elmore Leonard, Punch al rum… e Leonard è stato un vero e proprio guru della letteratura pulp. Per lasciare la sua personalissima firma, però, Tarantino ha legato il romanzo di Leonard all’immaginario del cinema blacksploitation anni ’70, quel cinema dei Cleopatra Jones, Shaft il detective e Foxy Brown tanto che per il ruolo della protagonista – che nel romanzo si chiamava Jackie Burke ed è bianca – il regista ha voluto Pam Grier, una delle icone indiscusse proprio di quel cinema a cui guardava, nonché interprete dei maggiori successi di quel filone.

Il cortocircuito tipicamente tarantiniano era pronto e Jackie Brown è un capolavoro che purtroppo non ha incontrato del tutto il favore del pubblico e di parte della critica risultando, al netto delle aspettative, quasi un flop. Una candidatura agli Oscar (miglior attore non protagonista per Robert Forster) e un premio a Samuel L. Jackson al Festival di Berlino. Fortunatamente il tempo ha reso giustizia a questo gioiello tarantiniano e oggi Jackie Brown è considerato dai fan del regista uno dei film più amati dell’autore.

In mezzo a Pulp Fiction e Jackie Brown, però, Quentin Tarantino si è concesso una parentesi attoriale per l’amico e collega Robert Rodriguez che lo ha diretto in Dal tramonto all’alba. Ma attenzione! Seppur il film incarni alla perfezione la poetica grondante sangue di Rodriguez, Dal tramonto all’alba appartiene a Tarantino più del previsto dal momento che deriva da una sceneggiatura che il regista de Le iene scrisse ai tempi del liceo, nata da un soggetto partorito insieme all’amico Robert Kurtzman che in Dal tramonto all’alba comparirà come autore dei magnifici effetti speciali di trucco.

Il film è un esempio felicissimo di commistione tra generi, nello specifico abbiamo il crime e l’horror, con un sapiente twist a metà film che trasforma una storia di criminali tipicamente tarantiniana in un horror d’assedio con minaccia vampiresca e una dose di splatter esageratissima. Con un cast stra-cult che comprende George Clooney, Harvey Keitel, Tom Savini, Juliette Lewis oltre che lo stesso Tarantino, Dal tramonto all’alba è diventato immediatamente un successo di pubblico e ha generato, oltre a due sequel e una serie tv, una miriade di imitazioni, nessuna mai all’altezza dell’originale. Insomma, quello che nasceva come un “gioco” (sceneggiatura scritta al liceo) e si sviluppava come b-movie per Miramax per bilanciare i blockbuster in produzione, è diventato un vero cult, ancora oggi amatissimo e di tendenza.

Pulp Fiction, Jackie Brown e Dal tramonto all’alba tornano disponibili in home video grazie alla sinergia tra Koch Media Italia e Paramount Pictures che portano i tre capolavori tarantiniani in nuove edizioni DVD e Blu-ray.

Abbiamo preso in esame le versioni in alta definizione, si tratta di tre buoni prodotti, tecnicamente inattaccabili, ma del tutto privi di contenuti extra lì dove, magari, sarebbe stato gradito uno sforzo nel recuperare dei materiali bonus che potessero farne le cosiddette “edizioni definitive”.

Colpisce sicuramente l’attenzione per l’immagine in tutti e tre i film anche se Dal tramonto all’alba è quello che riesce meglio ad esaltare la varietà cromatica con colori caldi (rossi e gialli, in particolare) contrapposti a molte immagini buie ottimamente contrastate. Pulp Fiction, invece, è quello che restituisce al meglio la pastosità della pellicola, con immagini nitide e un’ottima calibratura dei contrasti.

Per quanto riguarda l’audio, il trattamento migliore è stato riservato a Pulp Fiction che comprende una traccia italiana in DTS-HD 5.1, potente e perfettamente coerente tra dialoghi ed effetti sonori, così come la traccia originale in inglese. Jackie Brown e Dal tramonto all’alba, invece, hanno il DTS-HD 5.1 solo per la traccia in inglese e per quella in italiano dobbiamo accontentarci di un 2.0 che comunque fa un discreto lavoro, soprattutto nel film di Rodriguez.

Roberto Giacomelli

PULP FICTION di Quentin Tarantino

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Koch Media

Video: 1080p @23.98fps 1.85:1 Letterbox

Audio: Italiano, Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio; Francese, Spagnolo 2.0 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Olandese

JACKIE BROWN di Quentin Tarantino

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Koch Media

Video: 1080p @23.98fps 1.85:1 Letterbox

Audio: Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio; Italiano, Francese, Spagnolo 2.0 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Olandese

DAL TRAMONTO ALL’ALBA di Robert Rodriguez      

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Koch Media

Video: 1080p @23.98fps 1.85:1 Letterbox

Audio: Inglese, Francese 5.1 DTS-HD Master Audio; Italiano, Spagnolo 2.0 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: Italiano, Francese, Spagnolo, Olandese

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