Addio, Signor Spock. Si è spento Leonard Nimoy

E’ successo questa mattina, nella sua casa di Los Angeles. Leonard Nimoy se n’è andato, all’età di 83 anni, in seguito a complicazioni polmonari. L’attore americano di origine ucraina, conosciuto universalmente come il Signor Spock della serie tv cult Star Trek, soffriva di una broncopneumopatia cronica istruttiva, e due giorni fa era stato ricoverato in un ospedale della sua città. Una notizia che rattristerà profondamente i numerosissimi fan della saga interstellare. A maggior ragione se si pensa che Nimoy era tornato a vestire gli inconfondibili panni del vulcaniano dell’Enterprise nel 2013, in Into Darkness – Star Trek, reboot firmato da J. J. Abrams. Sul piccolo schermo, invece, Star Trek andò per la prima volta in onda sulla Nbc nel 1966 e andò avanti fino al 1969. Il ruolo di Spock valse a Nimoy tre nomination agli Emmy.

La lunghissima carriera di Leonard Nimoy, tuttavia, si estende oltre la figura dell’algido ufficiale dalle orecchie a punta, e comprende oltre cinquanta titoli tra film e, soprattutto, serie tv. Tra queste ultime, ci limitiamo a citare Missione Impossibile, cui si unì in seguito alla cancellazione della serie originale di Star Trek, e la recentissima Fringe. Inoltre, ha all’attivo anche un gruzzolo di film da regista (tra cui Star Trek III: alla ricerca di Spock e Tre scapoli e un bebè) e una consistente esperienza come doppiatore, che comprende anche due episodi de I Simpson.

Ma l’eclettismo di Nimoy non si è limitato alla sfera televisivo-cinematografica. Ha infatti inciso anche alcuni album, tra cui The Way I Feel (1968), contenente il brano If I Had a Hammer, celeberrimo in Italia grazie alla versione cantata da Rita Pavone e intitolata Datemi un martello. Tra i suoi successi anche la canzone del 1967 The ballad of Bilbo Baggins, che racconta le avventure di Bilbo Baggings ne Lo Hobbit di J. R. R. Tolkien. Infine, ha firmato due biografie: Non sono Spock del 1977 e Sono Spock del 1995.

Diciamo, dunque, addio a malincuore a un’icona dell’immaginario collettivo, al volto di una generazione che amava sognare di mondi inesplorati e viaggiare nello spazio-tempo. Le reazioni di cordoglio sul web non si sono naturalmente fatte attendere. Tra questi, c’è quello di Zachary Quinto, che ha ereditato il ruolo del giovane Spock nei già citati reboot di Abrams; Samantha Cristoforetti twitta il saluto vulcaniano: “Live Long and Prosper, Mr. #Spock!”; non manca nemmeno la Nasa, che ha ricordato Nimoy cinguettando: “RIP Leonard Nimoy. Molti di noi alla Nasa sono stati ispirati da Star Trek”.

Chiara Carnà

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