Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer a Roma per Maleficent – Signora del Male [Video]
Presentato in anteprima europea come evento di pre-apertura dell’edizione 2019 di Alice nella Città, Maleficent – Signora del Male sarà nei cinema italiani a partire dal 17 ottobre distribuito da Disney. Per promuovere il film e accompagnare l’evento romano, hanno partecipato alla premiere anche le due attrici protagoniste del film, Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer.
Le abbiamo incontrate.
L’incontro con le due attrici si è svolto prevalentemente sottolineando l’importanza della componente femminile del film e le sue tante sfaccettature, un sequel che “pone al centro della storia tre personaggi femminili complessi, forti e pronti a lottare per l’uguaglianza”, come ci tiene a puntualizzare Angelina Jolie. Mentre Michelle Pfeiffer nota come la più forte dei tre è Aurora, interpretata da Elle Fanning, ma tutti i personaggi sono dotati di una forza differente, che a volte abbraccia il Bene, altre il Male.
Sul tema della maternità, centrale in Maleficent – Signora del Male così come nel suo prequel, Michelle Pfeiffer dice:
Credo che per Ingrid la maternità sia dedicata al Regno, prende molto seriamente il suo ruolo, si impegna a proteggere il suo Regno e i suoi abitanti e quando si ha questo impegno bisogna fare dei sacrifici per un bene maggiore.
Angelina Jolie, invece, racconta la sua esperienza personale:
Io non pensavo di poter essere una mamma da bambina, mia madre però mi diceva che questo era il modo migliore per essere madre perché mi preoccupavo di questa cosa. Malefica invece è selvaggia e l’essere madre – a modo suo – è il dato che le fornisce equilibrio.
Scendendo nel dettaglio del personaggio interpretato in Maleficent, la Jolie spiega:
E’ stato divertente e liberatorio vestirsi come una fata cattiva e alata, è stato come giocare! Ed essere un’artista è anche giocare! È liberatorio, inoltre, avere così tanto spazio per muoversi professionalmente, poter interpretare un personaggio fantastico che deve essere costruito da zero.
Michelle Pfeiffer, a proposito della sua malvagia Regina Ingrid:
Ho cercato di interpretare un personaggio malvagio cercando la sua umanità. Essere una fata porta a infrangere le regole, ma essere umani e cattivi come me anche diverte perchè c’è bisogno di caricare molto il personaggio, far sì che faccia paura senza contare sul trucco e sui costumi. I costumi sono stati molto complicati, soprattutto per spostarsi da un teatro di posa all’altro. Sicuramente girare Maleficent è stato più complicato che girare un film normale.
Come sappiamo, Malefica per Aurora diventa una madre adottiva e la Jolie ha adottato diversi bambini:
La famiglia non dipende solo dal sangue, sono fortunata di avere una bella famiglia, tanti figli da cui imparare; il film ha toccato delle corde personali, la battuta in cui Ingrid accusa Malefica di non essere una vera madre mi ha colpito davvero e il film riesce a toccare certe corde perchè sappiamo dalla nostra esperienza cosa significa essere madri.
Maleficent – Signora del Male affronta, tra le varie tematiche, anche l’inclusione e diversità e a tal proposito la Jolie ha detto:
L’inclusione è un messaggio importante, oggi in maniera fondamentale! Le nuove generazioni sono molto più connesse della nostra e nonostante questo ancora oggi troviamo odio e diversità, una cosa che dà molto fastidio, ma che non si può prevalere perchè il mondo è pieno di diversità e gli uomini sono più forti quando si uniscono non quando si dividono e noi sappiamo che i nostri figli faranno tesero di questo concetto.
La Pfeiffer anche è d’accordo.
La generazione più giovane arriverà a questo mondo con maggiore tolleranza, la parte intollerante si fa sentire forte oggi, ma sappiamo che la diversità è anche una questione di sopravvivenza, siamo diversi e bisogna accettarlo, affrontare il problema in maniera filosofica.
A una domanda che insinua una maggiore centralità della donna in questo secondo film in confronto al primo, Angelina Jolie risponde:
Non credo che ci sia stato un cambiamento nella percezione del genere, nel primo film le donne erano centrali, qui aggiungiamo un altro personaggio femminile, la cattiva, ma rimane immutato l’apporto al genere. Più che altro è diversa la percezione che in questo sequel si ha dell’uomo: Aurora decide di sposare un uomo e c’è un riscatto della figura maschile. Su questo aspetto, inoltre, c’è stata una precisa scelta, ci chiedevamo se Aurora avesse dovuto prendere una spada e combattere, ma poi ci abbiamo pensato e quella non sarebbe stata Aurora, è giusto che ci siano diversi aspetti della femminilità e Aurora è dolce, pacifica, non deve combattere.
Poi sono state fatte scelte coraggiose, tipo prendere la cattiva e mostrarla da un altro punto di vista, che la pone sotto un’altra luce. Sapere che si tratta di un film Disney fa sì che lo spettatore sappia cosa ci sarà e cosa no nel film, i genitori sanno che possono portarci i bambini e trovare messaggi che oggi non sempre si ritrovano al cinema.
Michelle Pfeiffer aggiunge.
Maleficent parla di tanti argomenti in maniera complessa, questo ha fattoi il successo del primo film e stimola la fantasia e la discussione dei ragazzi che spesso sono divorati dai social network. Io non avevo mai visto prima un fantasy come questo e ne sono rimasta colpita positivamente.
Quale argomento del film ha più stimolato l’interesse di Angelina Jolie?
Quello che più mi ha attirato del copione del film è stata l’idea delle differenze, non solo il mio rapporto con le diversità ma proprio il concetto che qualcuno viene sempre cacciato via, escluso. Malefica viene allontanata perchè diversa e questo mi ha toccato molto, le differenze portano valore all’una e all’altra parte. Essere accettati pur essendo se stessi è il messaggio migliore.
Michelle Pfeiffer, invece…
Ho amato il primo film ed ero eccitata a poter lavorare con Angelina ed Elle; inoltre mi interessavano i temi che trattava, l’ho visto come un azzardo produttivo e questo mi è piaciuto! Non c’erano motivi per non accettare questo ruolo.
Anche il fatto che ci sia una sfumatura nel confine tra Bene e Male mi è piaciuta tanto, ovvero che qui come nella realtà ci sono zone grigie. Io ho cercato umanità nella mia cattiva, da bambini non si sa con certezza cosa vuol dire essere buoni o cattivi ed è per questo che i bambini hanno apprezzato il primo film. Mi piaceva che si affrontasse la complessità degli esseri umani in maniera realistica.
Angelina Jolie conclude.
Il cattivo può avere il suo fascino e anche il comportamento errato, per questo i genitori devono fare attenzione. Il personaggio di Michelle è annebbiato dalla paura, quindi ha una carica di vigliaccheria aggiunta per sminuire il fascino della sua cattiveria, per far sì che per i giovani spettatori non potesse comunque essere un esempio da seguire.
Potete vedere il video integrale della conferenza stampa romana di Maleficent – Signora del Male qui di seguito.
A cura Roberto Giacomelli
Foto e video a cura di Rita Guitto
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