Being the Ricardos, la recensione

Lucille Ball e suo marito Desi Arnaz sono stati una delle coppie più acclamate e famose di tutto il cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta. I due furono i protagonisti della famosa serie televisiva I Love Lucy (Lucy e io) andata in onda sulla CBS, la celebre emittente televisiva statunitense, dal 1951 al 1957. Being the Ricardos, il terzo lungometraggio del regista e sceneggiatore statunitense Aaron Sorkin, vincitore di un Oscar e di un Golden Globe per la miglior sceneggiatura non originale di The Social Network (2010) di David Fincher, racconta di una settimana di riprese della celebre sitcom e della crisi tra la Ball e Arnaz, dovuta ai ripetuti tradimenti di quest’ultimo. A dare anima e corpo ai due personaggi troviamo Nicole Kidman e Javier Bardem.

La storia si concentra in particolar modo in una settimana del 1952, quando Lucille Ball e suo marito Desi Arnaz stanno girando I Love Lucy, e su alcuni giornali compaiono i presunti tradimenti di Arnaz e la Ball viene accusata di avere simpatie comuniste durante il periodo del maccartismo.

Aaron Sorkin, sceneggiatore di punta di Hollywood, è avvezzo alla scrittura di lungometraggi che si basano sulla biografia di personaggi importanti, basti citare La guerra di Charlie Wilson (2007) e Steve Jobs (2015). Per dirigere questo lungometraggio, Sorkin si basa su alcuni filmati di famiglia girati dalla coppia Ball/Arnaz e su un libro autobiografico scritto dallo stesso Arnaz, che dalla Ball ebbe due figli. Quello che viene mostrato è il ritratto intimo di una coppia che al di fuori dei salotti televisivi, in cui veniva mostrata l’immagine patinata di una coppia felice e perfetta, nella vita di tutti i giorni doveva affrontare una serie di problemi. Innanzitutto, i ripetuti tradimenti da parte di Arnaz e voci di crisi che culminarono con il loro divorzio nel 1960.

Nicole Kidman e Javier Bardem sono bravissimi a calarsi nei personaggi di Lucille Ball e Desi Arnaz, nonostante il lavoro di make–up sulla Kidman non riesca ad avvicinarsi se non in modo artificioso alla Ball, regalandoci alcune scene di vera e pura comicità, descrivendo in maniera egregia quel che capitava durante le riprese della celebre sitcom.

La narrazione segue passo dopo la realizzazione di un episodio di I Love Lucy, mostrando allo spettatore le dinamiche che avvengono al suo interno, dall’accurato lavoro da parte degli sceneggiatori fino ad arrivare alle riprese portate avanti da una troupe intera. L’ottima fotografia di Jeff Cronenweth (The Social Network, Hitchcock, A Million Little Pieces) ci permette di immergerci nella magica atmosfera degli anni Cinquanta, resa ancora più credibile dalla scenografia e dai costumi che mostrano la magica atmosfera dei salotti televisivi, quella della CBS per l’esattezza, assistendo a dei deliziosi siparietti slapstick in bianco e nero di una delle scene di I Love Lucy.

Nonostante Nicole Kidman abbia ricevuto numerose critiche perché non adatta a interpretare la straordinaria Lucille Ball, considerata un’attrice dotata di una verve irresistibilmente comica e di mimica non comuni, riesce a restituirci con dignità il ritratto di una Ball energica, dal temperamento regale e signorile, una che difficilmente abbassava la testa e scendeva a compromessi. Ed è quel che dimostra nelle scene in cui cerca di far accettare la gravidanza del suo secondogenito ai piani alti della CBS. Ne viene fuori un’opera di centotrenta minuti che descrive un rapporto tra due personaggi amati dal pubblico americano, in cui vengono mostrati pregi e difetti dello star system hollywoodiano dell’epoca. Non possiamo non citare Nina Arianda e J.K Simmons, bravissimi nei rispettivi ruoli di Vivian Vance e William Frawley, i due colleghi della Ball e di Arnaz in I love Lucy.

Being the Ricardos è disponibile sul catalogo Amazon Prime Video dal 21 dicembre.

Giovanna Asia Savino

PRO CONTRO
  • La sceneggiatura scritta da Aaron Sorkin ci mostra un ritratto intimo della coppia Lucille Ball e Desi Arnaz.
  • Nicole Kidman e Javier Bardem, seppur non somiglianti fisicamente ai due attori, riescono ad avvicinarsi a loro nelle movenze e nella voce.
  • La descrizione dello star system hollywoodiano degli anni Cinquanta risulta particolarmente interessante.
  • Ci sono alcune scene che risultano poco credibili, non approfondendo alcune tematiche come il maccartismo.
  • Nonostante la bravura di Javier Bardem, attore dotato di grande talento, la sua interpretazione non riesce pienamente a convincere.
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