Cena con delitto – Knives Out, la recensione

Una nobile tradizione, ormai poco praticata sugli schermi cinematografici ma in passato molto in voga, ha voluto che il giallo deduttivo di matrice letteraria trovasse un contraltare di successo anche sul grande schermo. Neanche a dirlo, apripista di questa tendenza è stato tutto quell’immaginario legato all’opera omnia di Agatha Christie e alle trasposizioni di successo dei suoi romanzi, che hanno sempre viaggiato a braccetto con un altro grande esponente del genere, Arthur Conan Doyle e alla sua creatura più fortunata, Sherlock Holmes. Ed è proprio da attribuire all’immortale creatrice di Poirot il rinnovato interesse di Hollywood per il filone “murder mistery”, vista la calorosa accoglienza ricevuta lo scorso anno dal remake di Assassinio sull’Orient Express. Proprio in quest’ottica – vista anche la coincidenza del periodo d’uscita – arriva al cinema Cena con delitto – Knives Out, un prodotto del tutto originale (nel senso che non ha matrice letteraria ne è un remake) che si ancora prepotentemente ai dettami del giallo deduttivo omaggiandolo e decostruendone le regole.

Il romanziere ed editore Harlan Thrombey, noto per una celebre collana di gialli, viene rinvenuto morto nella sua magione all’indomani del compimento degli 85 anni. È la cameriera a scoprire il cadavere e in casa ci sono tutti i suoi parenti più prossimi, riuniti proprio per festeggiare il compleanno. Nonostante la gola tagliata, sembra trattarsi di un suicidio, ma il detective Benoit Blanc, ingaggiato da un misterioso committente, segue invece la pista dell’omicidio e tutti i presenti in casa, ovviamente, sono sospettati.

Knives Out

A metter su questo stuzzicante omaggio al giallo classico ci ha pensato Rian Johnson, reduce dall’ottimo Star Wars: Gli ultimi Jedi, che si avvale di un cast all stars per dar vita a un film tanto divertente quanto intelligente. Al riparo da quel branco di haters idioti che gli hanno fatto andar di traverso la sua avventura nella “galassia lontana, lontana”, Johnson è qui libero di riscrivere le regole del whodunit in un sapiente gioco di citazioni e depistaggi tanto che Cena con delitto sta al giallo alla Agatha Christie un po’ come Scream di Wes Craven stava allo slasher movie anni ’80.

Se la base è chiaramente Dieci piccoli indiani di Agatha Christie (senza body count), Cena con delitto riesce con sagacia a destreggiarsi tra tutti i cliché del genere ripercorrendoli appositamente e mettendoli in gioco di continuo. In pratica, Johnson gioca con il giallo: sparge sul tavolo tutti gli elementi caratteristici, li mescola e ne tira fuori un qualche cosa di originale pur rimanendo fedelissimo alla tradizione. Ne consegue un meccanismo whodunit dove il colpevole viene scoperto prima della metà del film, ma non tutti gli ingredienti che formano il mistero sono ancora svelati e le certezze dello spettatore vengono continuamente rimesse in gioco in una sceneggiatura – scritta dallo stesso Rian Johnson – che non fa una piega, mostrandosi come un perfetto meccanismo ad orologeria.

Knives Out

Interessante il punto di vista scelto per seguire la vicenda, adatto a legare la vicenda ai nostri tempi e dare maggior carattere al film: non il severo detective, non un membro della famiglia, non la servitù ma l’infermiera dell’assassinato, immigrata negli USA e figlia di una clandestina. Una sensibilità progressista che allo stesso tempo riesce a creare un solco all’interno di un genere in cui i personaggi sono sempre legati alla upper class e anche un modo per gettare uno sguardo esterno alla famiglia Thrombey per testimoniare con credibilità l’ipocrisia di una classe sociale i cui affetti sembrano mossi esclusivamente dagli interessi economici.

Si diceva del cast all stars. Il ruolo centrale è affidato alla lanciatissima Ana de Armas, che veste i panni dell’infermiera Marta e offre un’interpretazione ottima e altamente coinvolta; a fornire lo sguardo di marmo al detective Blanc è Daniel Craig in un ruolo che gli calza a pennello, mentre la vittima, Harlan Thrombey, è interpretata da Christopher Plummer, che a giochi fatti ci appare praticamente una scelta obbligata. I suoi figli, generi e nipoti, quindi possibili assassini, sono interpretati da Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Toni Collette, Michael Shannon e Chris Evans. Praticamente una buona percentuale della Hollywood che conta ha recitato in Cena con delitto!

Knives Out

Sempre attento a tenere alto il tenore dell’ironia, ma mai sconfinando nei territori della parodia come Invito a cena con delitto o Signori, il delitto è servito, Cena con delitto è il più felice esempio di come si possa svecchiare un genere impolverato da anni reinventandolo ma rimanendone perfettamente fedele alle regole. Un’operazione colta, intelligente, divertita e divertente. Johnson è ormai una garanzia!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Reiventa un genere senza mai tradirlo.
  • Un cast di grandi nomi con Ana de Armas e Daniel Craig a capeggiarlo.
  • Se si è abbastanza alfabetizzati al giallo deduttivo non è troppo complicato arrivare alla soluzione.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Cena con delitto - Knives Out, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

One Response to Cena con delitto – Knives Out, la recensione

  1. SARA ha detto:

    a me non è piaciuto, mi aspettavo un filmone come i grandi classici del giallo visto il cast, invece la storia l’ho trovata a tratti noiosa e a un certo punto troppo lenta pensavo molto meglio visto le recensioni.

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