DC League of Super-Pets, la recensione

Nonostante le numerose incertezze sul futuro dei nostri amati super-eroi che stanno accompagnando il rassetto gestionale della Warner Bros., il DCEU può salutare l’arrivo al cinema della Legione dei Super-Animali, il franchise dedicato ai più piccoli che è apparso per la prima volta sulle pagine di Adventure Comics nell’ormai lontano 1962. Con DC League of Super-Pets, il regista e sceneggiatore Jared Stern, che aveva già co-scritto LEGO Batman – Il film, punta proprio a un pubblico di bambini per portare sul grande schermo – con i dovuti svecchiamenti e adattamenti di sorta – lo spirito che animava i fantasiosi fumetti dei Super-Animali.

Krypto the Superdog, Asso il Bat-segugio, Merton McSnurtle e Ch’p, con l’aggiunta di qualche personaggio creato per l’occasione, sono al centro di una origin story coloratissima che tocca le giuste corde dell’ironia e del sentimento per dar vita a un film d’animazione decisamente riuscito.

Krypto è l’amico inseparabile di Kal-El fin da quando erano entrambi piccolissimi, infatti, il cagnolino ha promesso a Jor-El, prima che Krypton implodesse, che sarebbe stato il custode del bambino. E così è avvenuto, tanto che Krypto oltre ad essere un amico leale e inseparabile di Kal-El, aka Clark Kent, è anche un indispensabile compagno di avventure per Superman nel combattere il crimine, terrestre ed extraterrestre. Però le attenzioni che Clark sta destinando a Lois Lane, compresa la sua idea di farle la proposta di matrimonio, preoccupano Krypto che si sente come tradito, temendo che con la presenza di Lois la sua amicizia con Clark potrebbe essere compromessa. Dal momento che Clark intuisce un comportamento anomalo in Krypto, decide di procurarsi un animale domestico per far compagnia al suo cane e così si reca al ricovero per animali di Metropolis dove alloggiano il cane Asso, la tartaruga Merton, la maialina PB, lo scoiattolo Chip e la cavia Lulu. Quest’ultima sta escogitando un piano di fuga dal ricovero e quando Lex Luthor porta sulla Terra un meteorite di kryptonite arancio, utile a dare poteri kryptoniani a chi non li possiede, Lulu approfitta del caos per fuggire, acquisendo anche dei letali super-poteri. Ma anche gli altri animali del ricovero vengono “contaminati” dalla kryptonite sviluppando delle qualità eccezionali. Sarà la cattura di Superman e di tutta la Justice League da parte di Lex Luthor e Lulu a far unire le forze di Krypto con i neo Super-Animali per salvare Metropolis e tutti gli altri super-eroi.

Con un primo atto che somiglia sospettosamente a Pets della Illumination, DC League of Super-Pets può contare sull’appeal indiscutibile dell’universo della DC Comics per dar vita a una storia che, irrimediabilmente, parla di amicizia e di spirito di squadra.

Se Krypto è un personaggio decisamente noto e sdoganato anche sulle varie testate che hanno Superman tra i protagonisti, gli altri Super-Animali non sono troppo conosciuti dal pubblico mainstream così come non lo sono per i bambini di oggi, così il film di Jared Stern ha il fondamentale compito di introdurre tutti i personaggi animali fungendo da grande origin story collettiva. E ci riesce! Ogni personaggio ha il suo giusto spazio e sa emergere sia per delineare la personalità “normale” che la sua evoluzione in seguito all’acquisizione dei super-poteri, in modo da fornire a ogni pet un motivo per superare le proprie insicurezze. Insicurezze che hanno anche il compito di mandare un messaggio al giovane pubblico promuovendo la “body-positivity”, la battaglia contro la depressione e l’ageismo.

I super-eroi della Justice League, invece, sono parte del contesto e il pubblico deve già conoscerli con l’accentuazione, in chiave ironica, di tutte le loro caratteristiche, in particolare del lato dark e introverso di Batman. In questo caso notiamo curiosamente che è stato tenuto il look “selvaggio” e la personalità irruenta dell’Aquaman di Jason Momoa ma sono stati profondamente modificati sia Cyborg che Lex Luthor in confronto ai film del DCEU, inoltre è stata introdotta una Lanterna Verde, nello specifico Jessica Cruz.

Con un cast vocale di super-star come Dwayne Johnson, Keanu Reeves, Kevin Hart, John Krasinski, Olivia Wilde, Diego Luna, Alfred Molina e Lena Headey (in Italia abbiamo i talent Lillo e Maccio Capatonda, il secondo se la cava molto meglio del primo!), DC League of Super-Pets risulta molto accattivante anche a livello grafico. L’architettura di Metropolis, infatti, è chiaramente ispirata all’Art Deco e alle opere dell’illustratore americano Leyendecker, mentre il look dei personaggi deriva direttamente dalla Silver Age della DC Comics. Il tono brillante, da commedia, non è mai eccessivo ne sfocia fortunatamente nel demenziale, così da infondere all’intera operazione quella dignità che giustamente merita capace di parlare tanto a un pubblico di bambini quanto a un pubblico più adulto di appassionato di fumetti, con una moltitudine di citazioni e di cammei celebri da far sfregare le mani a ogni nerd che si rispetti.

Insomma, consci della schizofrenia di cui ha vissuto e di cui sta tutt’ora vivendo il DC Extended Universe cinematografico, possiamo sicuramente annoverare DC League of Super-Pets tra i prodotti risusciti e non dispiacerebbe affatto ritrovare i Super-Animali in sequel e altri progetti.

Come da tradizione cinecomic, non uscite subito dal cinema perché a metà dei titoli di coda c’è un’importante scena bonus.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Animazione curata e look accattivante.
  • Accessibile a grandi e piccini perché sa divertire questi ultimi e strizza l’occhio ai primi. A patto che siano nerd!
  • Il primo atto del film somiglia tantissimo alla storia di Pets di Illumination. Possibile che non si riuscisse a trovare un innesco narrativo nuovo?
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