Finalmente in blu-ray Allucinazione Perversa, il cult perturbante di Adrian Lyne
L’attesa è stata decisamente lunga ma finalmente Allucinazione perversa, l’inquietante psico-dramma a sfondo horror diretto da Adrian Lyne, arriva sul nostro mercato home video in alta definizione Blu-ray disc. Un piccolo grande cult, quello firmato da Lyne, a volte ingiustamente dimenticato ma indubbiamente ricco di un valore che trascende l’opera in se. Oltre ad essere uno dei titoli che, assieme a pochi altri, è riuscito a raccontare in modo più efficace e originale il problema relativo al reinserimento sociale dei reduci del Vietnam, Allucinazione perversa ha il grande merito d’aver introdotto tecniche innovative per ciò che concerne gli effetti visivi ed aver influenzato tantissimo cinema avvenire con il suo sorprendente colpo di scena finale. Allucinazione perversa è disponibile da qualche settimana in Blu-ray disc (ma anche in una nuova edizione DVD) grazie ai canali distributivi CG Entertainment.
Portato alla luce solo nel 1990, Allucinazione perversa (in originale un molto più incisivo Jacob’s Ladder) ha condotto il regista Adrian Lyne verso un cult assolutamente inaspettato. Un piccolo colpo di scena che ha sicuramente lasciato sbigottiti i molti studios hollywoodiani che per anni hanno rimbalzato/rifiutato la sceneggiatura di Bruce Joel Rubin (sua, tra le altre, la sceneggiatura di Ghost – Fantasma) reputandola troppo stratificata ed ermetica per poter piacere al grande pubblico.
Scritto sul finire degli anni ’70, proprio quando il cinema stava cominciando a riflettere in modo duro sulla guerra del Vietnam e sugli orrori che ne sono derivati, Bruce Joel Rubin trae spunto da un suo incubo (l’autore ha dichiarato d’aver fatto un sogno in cui si trovava bloccato in una vecchia stazione metropolitana abbandonata, vale a dire una delle sequenze iniziali e più suggestive del film) per sceneggiare un’opera a cavallo fra i generi: un dramma dalla sfumature belliche, un thriller psicologico ma anche – e soprattutto – un horror paranormale. Una storia densa e complessa in cui ogni cosa affonda le radici nella metafora esistenziale e quel titolo originale, più che mai pertinente, si riferisce al passo della Bibbia contenuto nella Genesi (28, 12) che recita: [Giacobbe] fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Una “scala” metaforica che si fa simbolo del collegamento celestiale fra la Terra (dei viventi) e l’aldilà (delle anime) e come viene esplicitamente detto nel film, in una delle sue scene più significative, più si è attaccati alla vita e più si finisce preda dei diavoli che cercano di tenerti con loro.
In una lettura del genere, dunque, Jacob Singer (interpretato da un convincentissimo Tim Robbins) diviene un novello Dante Alighieri alla (ri)scoperta delle tre cantiche in un percorso tutt’altro che rasserenante in cui si fatica a discernere il bene dal male, il reale dall’immaginazione, il sogno dall’incubo.
Un percorso lungo e travagliato, quello compiuto dallo script di Rubin, che ha trovato lo spiraglio indispensabile per la realizzazione nell’interessamento al progetto del britannico Adrian Lyne che, dopo successi commerciali come Flashdance, 9 settimane e ½ e Attrazione fatale, cercava qualcosa di originale per poter percorrere nuove espressioni di linguaggio.
Raggiunto la status di “cult” a seguito di un brillante passaparola, Allucinazione perversa ha introdotto nel cinema alcune innovazioni visive come il movimento della testa accelerato ma ha anche ispirato tantissimo nuovo cinema avvenire, è stato oggetto di un remake giusto lo scorso anno (ancora inedito nel nostro Paese) e ha notevolmente influenzato con le sue atmosfere malsane alcuni capolavori videoludici come la saga di Silent Hill (che nel quinto capitolo, Silent Hill: Homecoming, decide di omaggiare esplicitamente il film di Lyne).
Realizzato grazie ad una campagna di crowfunding, il Blu-ray disc di Allucinazione perversa distribuito da CG Entertainment soddisfa le aspettative – e l’attesa, dunque – pur senza strafare in modo particolare. Tecnicamente parlando, infatti, il prodotto appare di qualità pur restando ancorato ad alcuni “difetti” inevitabili (figli del tempo) quando non si esegue una vera e propria azione di restauro. Il video è buono e ci viene riproposto nel formato originale 1.85:1. Apprezzabile la volontà di lasciare inalterata quella grana fotografica che avvolge l’opera dall’inizio alla fine, così da non snaturare il complesso lavoro svolto dal direttore della fotografia Jeffrey L. Kimball, ma al tempo stesso possiamo notare che alcune tonalità di grigio appaiono leggermente spente, quasi sbiadite nel corso di questi lunghi trent’anni. Sul suono possiamo fare un discorso analogo. In linea generale il Blu-ray disc restituisce un buon ascolto, in doppia traccia sia per la versione originale che per quella in italiano (DTS-HD Master Audio 5.1 e Dolby Digital 5.1), ma anche qui, pur nella sua chiarezza, si lascia percepire un leggero appiattimento dei livelli sonori incentrati quasi unicamente nei canali d’ascolto centrali.
Bene per i contenuti extra. Troviamo un making of d’epoca corredato da interviste ad Adrian Lyne e Bruce Joel Rubin (26 minuti), tre scene tagliate dal montaggio finale del film (per un totale di 13 minuti), uno speciale sul film ancora in compagnia del regista e dello sceneggiatore, Vision by Adrian Lyne and Bruce Joel Rubin (23 minuti) e il trailer originale.
Con un risultato complessivo assolutamente apprezzabile, quello di Allucinazione perversa è un Blu-ray disc che non può certo mancare nella cineteca personale di ogni verso appassionato di cinema.
Giuliano Giacomelli
ALLUCINAZIONE PERVERSA di Adrian Lyne
Label: CG Entertainment
Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)
Video: 16/9 1.85:1 – HD1080 24p
Audio: Italiano e originale DTS-HD MA 5.1; Italiano e originale Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano e per non udenti
Extra: Trailer; Making of, Scene tagliate, A Vision by Adrian Lyne & Bruce Joel Rubin
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