Italy in a Day, la recensione
Attirando l’attenzione di noi italiani con una campagna pubblicitaria e di comunicazione online massiccia, l’intento di Gabriele Salvatores era quello di realizzare un docufilm sperimentale che ci avesse come assoluti protagonisti. Tutti gli italiani sono stati invitati a filmare, con una videocamera o semplicemente con uno smartphone, un frammento della giornata di sabato 26 ottobre 2013 che significasse qualcosa, un momento di vita o un pensiero che ritenessero importante da divulgare. I video ricevuti sono stati oltre 44.000 per circa 22.000 ore di girato e, così, Salvatores e il suo team si sono dedicati ad un attento lavoro di selezione, montandone una parte in un unico film di 75 minuti e dando vita al primo esperimento sociale di cinema partecipativo mai realizzato in Italia.
Riprendendo l’idea di Life in a Day (2011) di Ridley Scott, Italy in a Day – Un giorno da Italiani è stato prodotto da RaiCinema, Indiana e Scott Free. Presentato fuori concorso al 71^ Mostra del Cinema di Venezia, è stato proiettato il 23 settembre nelle sale delle principali città italiane e trasmesso sabato 27 in anteprima assoluta su Rai3 (senza interruzioni pubblicitarie).
Italy in a Day è la storia di ognuno di noi, a cui il regista Premio Oscar di Mediterraneo (1992) ha voluto dar voce in modo semplice ed istintivo, senza alcun tipo di artificio e privilegiando la forza del montaggio, sovrano del racconto. I punti di vista si capovolgono: questa volta è lo spettatore a raccontarsi, come regista di se stesso, sfruttando il potere del mezzo cinematografico attraverso video amatoriali che hanno immortalato attimi di vita vissuta. La bellezza dei colori dell’alba; il confortante risveglio sotto le coperte con i migliori propositi per la nuova giornata… Tanto spazio è stato dedicato ai bambini: dalla felicità di un padre che tiene in braccio per la prima volta la propria creatura appena nata, alla figlia di una coppia omosessuale, sposata all’estero, che gioca spensierata sul prato.
La priorità di Salvatores è stata la vita delle persone e le loro emozioni, più che i luoghi e i paesaggi, ma, nonostante ciò, anche questi vengono valorizzati, fungendo da collante tra le varie testimonianze che si susseguono. Gli italiani di Italy in a Day vivono a Roma, Venezia, New York, Los Angeles e Shanghai, nelle stazioni spaziali internazionali e nel mezzo dell’Oceano Atlantico in tempesta. Per chiunque veda il film, non sarà difficile identificarsi in una o più delle storie raccontate. Paure, incertezze, speranze e gioie non appartengono solo ai protagonisti, ma a tutto il popolo italiano, che confida in un futuro migliore e ha nostalgia dell’Italia di Vacanze Romane. A dominare affettuosamente, è un senso di appartenenza al territorio e ai riti quotidiani che non si vogliono abbandonare, come hanno fatto gli emigrati all’estero che, però, nel nostro paese hanno lasciato il cuore.
E se questo social movie “diretto” da Gabriele Salvatores è, in fondo, una profonda riflessione sulla cultura italiana, è interessantissimo vedere cosa i nostri connazionali reputino rilevante nella vita di ogni giorno (anche se, dopotutto, lo sappiamo)… sia le piccole che le grandi cose: salvare un bambino in Iraq dopo un intervento a cuore aperto, così come comunicare ai genitori che presto diventeranno nonni. Aneddoti veri che si toccano con mano, vissuti individualmente o in famiglia; i sogni e le aspettative di un’Italia che si guarda allo specchio. Ad emergere è, senza dubbio, la fiducia nei confronti di un futuro che si spera sia roseo, senza mai dimenticarsi di sorridere e di gioire, nel percorrere con dignità una strada che ci renda tutti liberi… noi italiani, narratori di emozioni catturate da Salvatores in sole 24 ore. Italy in a Day, il primo “film mosaico” girato dagli italiani, può dirsi un progetto perfettamente riuscito, soprattutto grazie al potere delle nuove tecnologie oramai alla portata di tutti.
“L’immagine dell’Italia che mi hanno restituito questi 45.000 video è quella di un paese sofferente ma con dignità, speranzoso verso il futuro. C’è un senso di ‘tenerezza’ verso la vita, verso l’umanità, che ho trovato positivo per quanto mi riguarda”. Questo è Italy in a Day per Gabriele Salvatores.
Claudia Porrello
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