La Sirenetta, la recensione del remake live-action

Nel 1989 usciva La Sirenetta, 28° classico d’animazione targato Disney e grandissimo successo commerciale. Il film diretto da Ron Clements e John Musker, oltre che ad attirare attorno a sé un vasto pubblico, segnò anche degli importanti passi avanti per l’animazione e diede inizio ad un periodo d’oro dell’animazione disneyana.

A ben 34 anni dalla sua uscita, La Sirenetta non smette di far parlare di sé e arriva il remake in versione live-action del classico del 1989.

Ricordiamo, per chi non avesse visto l’originale, la trama del film.

Ariel, sirena figlia del dio dei Mari Re Tritone, è da sempre affascinata dal mondo degli umani. Il padre però vieta tassativamente alle sue figlie di andare in superficie, considerando gli umani degli esseri violenti e cattivi, colpevoli della morte della moglie. Ariel passa così il tempo in compagnia di Flounder, il suo amico pesce, tra i relitti delle barche affondate nell’oceano e ne colleziona gli oggetti che trova.

La Sirenetta

Una notte, salita di nascosto in superficie, assiste al naufragio di una nave e salva la vita ad Eric, principe di un vicino regno, e se ne innamora immediatamente.

Decisa a vivere nel mondo degli umani, Ariel stringe un patto con Ursula, la strega dei mari e sorella del Re Tritone, allontanata e messa in esilio proprio dal sovrano. Ursula, in cambio della voce di Ariel le dona le gambe, permettendole di vivere in superficie: a patto, però, di avere il bacio del vero amore dal principe Eric nell’arco di tre giorni, pena il ritorno negli abissi al servizio proprio della perfida strega.

La Sirenetta

Già al solo annuncio di un live action de La Sirenetta, il film diretto dall’esperto in musical Rob Marshall, ha fatto parlare in maniera critica di sé, soprattutto per la scelta di far interpretare il personaggio di Ariel a Halle Bailey, attrice afroamericana. Per chi vedrà il film, si renderà conto dell’inutilità e sterilità di tali polemiche: Halle Baily funziona benissimo nel ruolo di Ariel, ne riesce ad incarnare l’ingenuità e la forza d’animo. Anche nei momenti in cui è senza voce riesce ad essere protagonista e a portare avanti con convinzione e credibilità il suo personaggio.

Una nota di merito va data anche a Melissa McCarthy che a sorpresa si rivela un’ottima Ursula, diventando vera regina della scena nei momenti in cui compare. Melissa incarna piacevolmente l’estro e la malvagità di un personaggio così iconico come Ursula e fa propri i suoi atteggiamenti, attingendo a piene mani dal repertorio drag della famosa Divine, attrice feticcio di John Waters (che fu proprio da ispirazione per i disegnatori della sirenetta originale).

La Sirenetta

Nonostante questi appunti positivi, il problema più grosso de La Sirenetta rimane che è un film assolutamente senz’anima. Si ha la sensazione che le parti coinvolte abbiano lavorato a questo progetto solo perché dovevano farlo e che nessuno, a parte le due interpreti femminili, ci abbia creduto davvero.

La Sirenetta è un film brutto? No. Ma non è nemmeno un film bello.

Non spicca per originalità, ovviamente, e si limita ad essere una copia di un prodotto già di successo; non ci prova neanche a portare sullo schermo un’idea propria e diversa da quanto già noto, e questo è un peccato. L’unico abbozzo di originalità è l’ambientazione della vicenda, non più sulle coste della Danimarca ma in quelle di un poco definito centro-sud America e l’inserimento di nuovi personaggi, quali la regina madre Selina e la serva Rosa, che però danno l’impressione di cerotti attaccati alla storia.

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Il film inoltre funziona molto bene finché il teatro dell’azione è il mondo marino, ricco e colorato, pieno di vita e carattere. Quando invece la vicenda si sposta in superficie perde di interesse e ritmo, e non aiuta certo l’interpretazione di Jonah Hauer-King come Principe Eric, un po’ smorta e fiacca.

La CGI subacquea del film non è male e soprattutto la scena musicale di In fondo al mar risulta molto bella, ma dopo che Avatar – La Via dell’Acqua ha nettamente alzato l’asticella della “tecnica”, le aspettative sono ormai alle stelle per prodotti di questo tipo e non è facile accontentarsi di risultati così “normali”.

La Sirenetta arriva nelle sale italiane il 24 maggio distribuito da Walt Disney Italia.

Agata Brazzorotto

PRO CONTRO
  • Halle Bailey nei panni di Ariel è perfetta.
  • Melissa McCarthy funziona benissimo nei panni di Ursula.
  • Se vi piace La Sirenetta del 1989 vi piacerà per forza di cose anche questo.
  • In generale il film è senza carattere e aspirazioni, si limita ad adempiere ai suoi doveri di trasposizione live action.
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