L’apparenza è tutto! Arriva in Blu-ray Borotalco di Carlo Verdone
Se oggi consideriamo Carlo Verdone, settant’anni suonati, il più cristallino esempio di erede della commedia classica all’italiana è grazie a film come Borotalco che hanno fatto la Storia del nostro cinema, film capaci sì di cogliere sfumature di un’epoca, di creare personaggi iconici e fortemente rappresentativi del proprio tempo, ma anche film pregni talento, tanto nel raccontare una storia quanto nell’interpretarla. Borotalco, come buona parte della prima metà della carriera di Verdone, assolve con successo a questo compito ed è per questo motivo che oggi il suo regista e interprete è nel cuore di milioni e milioni di fan, rappresentando senza dubbio il concreto proseguimento di un discorso iniziato almeno trent’anni prima dal suo maestro Alberto Sordi.
Oggi Borotalco torna all’attenzione dei cinefili e collezionisti di cinema grazie alla prima edizione in alta definizione arrivata sul mercato, distribuita da Mustang Entertainment per CG Entertainment usufruendo del restauro effettuato nel 2017 da Addendo, creative company di Urban Vision, in collaborazione con Infinity, RTI Gruppo Mediaset e con Cinecittà Digital Factory.
Terzo film da regista, sceneggiatore e interprete per Carlo Verdone che aveva collezionato successi incredibili (di critica e pubblico) con i precedenti Un sacco bello e Bianco, Rosso e Verdone, Borotalco è anche il primo film dell’autore romano ad abbandonare la costruzione ad episodi e il ricorso a personaggi già noti in favore di una storia unitaria e un personaggio costruito da zero. Era il 1982 e con Borotalco Verdone stava compiendo il grande passo che lo avrebbe promosso ad autore “serio” nonostante anche il nuovo film avesse la mission primaria di far divertire lo spettatore.
La storia è quella di Sergio Benvenuti, trentenne romano intrappolato in un rapporto castrante con Rossella e alla ricerca di un lavoro. Proprio il colloquio per diventare rappresentante porta-a-porta di enciclopedie fa collidere la vita di Sergio con quella di Nadia, giovane e brillante fan di Lucio Dalla che, a differenza del collega, riuscirebbe a vendere frigoriferi agli esquimesi. Quando Sergio, per una serie di circostanze fortuite, si trova a impersonare Manuel Fantoni, identità fittizia di un cliente appena arrestato, la sua vita ha una svolta e la nuova personalità gli conferisce quella sicurezza che non ha mai avuto, conquistando l’interesse di Nadia che lo conosce per la prima volta proprio negli abiti spacconi del Fantoni. Ma il castello di frottole che Sergio inventa e la sua doppia identità lo porteranno a scontrarsi con la dura realtà che di certo non avrà pietà di lui.
Borotalco, oltre a incassare uno sproposito al botteghino, pose Verdone all’attenzione dei riconoscimenti e il film fu candidato a 9 David di Donatello, vincendone 5 (tra cui miglior film, attore e attrice), e 2 Nastri d’Argento, portati a casa entrambi. La svolta era avvenuta nella carriera di Verdone e, col senno di poi, possiamo dire che l’autore romano è riuscito a gestire la sua carriera in modo intelligente riuscendo a dare al pubblico ciò che il pubblico chiedeva ma senza ripetersi e tenendo sempre alta l’asticella della qualità.
Borotalco, che prende il titolo da un’espressione di Eleonora Giorgi che valutava la storia leggera come una nuvola di borotalco, è però uno dei punti più alti della magnifica filmografia di Verdone perché riesce a riassumere con efficacia l’immagine di una generazione che non riesce ad essere all’altezza delle aspettative della generazione precedente, che combatte per un futuro che forse non sarà mai come l’ha immaginato e che è schiava delle tradizioni, del conformismo, insomma uno schiaffo morale a chi ha fatto rivoluzioni e ha protestato in nome della modernità, del cambiamento. Allo stesso tempo, Borotalco è un film sull’essere e l’apparire, su come una sigaretta in mano e un tono di voce spavaldo possano far cambiare completamente la visione che si ha di una persona. In questo senso Manuel Fantoni è l’immagine del successo, il riscatto di ogni perdente, l’apparenza a cui qualsiasi essere aspira. Ma come in ogni racconto morale, vestire panni che non ci appartengono ha delle conseguenze con cui, prima o poi, siamo chiamati a fare i conti.
Sergio Benvenuti (nome nato dalla fusione di Sergio Leone, mentore di Verdone, e Leonardo Benvenuti, sceneggiatore dei primi due film di Verdone) è l’immagine dell’italiano medio, ma è anche un personaggio con cui si riesce ad entrare in grande empatia, una via di mezzo tra Mimmo/Leo ed Enzo dei suoi precedenti film, un uomo che vive nella rassegnazione, nel fallimento ma che aspira comunque al meglio. Inoltre, Borotalco ha un parco di personaggi magnifici che vanno oltre il solo protagonista, c’è l’esuberante e bellissima Nadia, interpretata da una Eleonora Giorgi al suo miglior ruolo di sempre, l’aggressivo e irresistibile futuro suocero interpretato da Mario Brega, un Christian De Sica subdolo e divertentissimo e poi c’è Angelo Infanti, che da voce e corpo a Manuel Fantoni alter ego di Cesare Cuticchia. Per non parlare della stupenda colonna sonora degli Stadio e Lucio Dalla, importantissima anche ai fini narrativi, con Dalla deus ex machina di tutta la storia e personaggio invisibile ma costantemente presente.
Borotalco ha segnato un’intera generazione di spettatori, ha fatto scuola per cineasti a venire, le battute sono entrate nella storia e spesso anche nel parlare comune, insomma stiamo parlando – senza esagerare – di una vera pietra miliare del cinema italiano.
Va da se che l’uscita di una versione restaurata del capolavoro di Carlo Verdone, per la prima volta in blu-ray, non può essere che una notizia di un certo interesse per ogni appassionato di cinema ed estimatore di Verdone. CG Entertainment ha inserito questa uscita nella collana “La cineteca di Gianni Canova”, una selezione di titoli a cura del noto critico cinematografico che compare anche come volto dell’unico contenuto extra presente nel disco, lo speciale Un ritratto malinconico della schizofrenia italiana, una decina di minuti in cui Canova analizza con il suo consueto acume l’opera di Verdone. Tecnicamente parlando, il blu-ray di Borotalco è perfetto: il video, su cui il restauro si nota molto, è brillante, limpido e restituisce una fotografia luminosa che si era persa dai molti passaggi televisivi in cui l’immagine appariva più ovattata. Anche sull’audio è stato fatto un ottimo lavoro perché la traccia in 2.0 è stata rinvigorita con DTS-HD che esalta tanto il parlato quanto le note della colonna sonora, potente e sempre chiarissima.
Insomma, se cercate un regalo di Natale per un fan di Verdone, il blu-ray di Borotalco potrebbe essere un’ottima soluzione!
Roberto Giacomelli
BOROTALCO di Carlo Verdone
Formato: Blu-ray (già disponibile in DVD)
Label: Mustang Entertainment – CG Entertainment
Video: 1080p 1.66:1
Audio: DTS-HD Master Audio 2.0 stereo italiano
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Un ritratto “malinconico” della schizofrenia italiana
Potete acquistare il blu-ray di Borotalco cliccando qui.
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