L’era glaciale – In rotta di collisione, la recensione

L’avventura di Sid, Manny e Diego è cominciata nell’ormai lontano 2002, quando i Blu Sky Studios inaugurarono la loro attività produttiva nel lungometraggio d’animazione con il riuscitissimo L’era glaciale. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e malgrado diversi altri tentativi – il più remunerativo è stato Rio – i Blu Sky sono rimasti ancorati al franchise sull’età preistorica, che ha fruttato allo loro casse milioni e milioni di dollari in tutto il mondo, tanto da spingerli ad arrivare fino al quinto episodio: L’era glaciale – In rotta di collisione.

Ma come spesso accade quando si tira troppo per le lunghe una storia, la qualità scema di film in film ed è un po’ quello che è accaduto anche con L’era glaciale, che già al secondo film sembrava aver compiuto un balzo indietro epocale in confronto al bellissimo primo episodio. Anche questo quinto film non brilla per qualità, notiamo un sostanziale miglioramento in confronto a L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva (sicuramente il capitolo più debole dell’intera saga), ma l’asticella della qualità non s’innalza troppo, dimostrando che siamo alle prese con un franchise che ha davvero esaurito tutte le idee.

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In questo film ritroviamo la figlia di Manny, Pesca, ormai giovane adulta e alle prese con l’imminente matrimonio con il mammut Julian. Ovviamente suo padre è terrorizzato dall’idea che sua figlia sia ormai cresciuta, pronta a farsi una vita senza i suoi genitori, e così cerca di creare ostacoli al coronamento del sogno della giovane. Allo stesso tempo, Diego e Shira programmano di avere dei figli, ma non si sentono adatti al compito, visto che tutti i cuccioli del loro branco sono spaventati dalla loro natura carnivora. Infine Sid è disperato perché la sua fidanzata l’ha lasciato… ma un cataclisma li distrae a li avvia verso una nuova avventura: una pioggia di meteoriti, causata dallo scoiattolo Scrat direttamente nello spazio, sta minacciando la loro incolumità. Così il gruppo di amici, aiutati dal furetto Buck, devono dirigersi verso il luogo d’impatto di un gigantesco meteorite per cercare di cambiarne la traiettoria.

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Ormai completamente abbandonato a dinamiche famigliari che cercano il tempo che trovano, L’era glaciale a questo quinto episodio pare essersi adagiato preoccupantemente sulle vicende sentimentali dei nostri beniamini, che rendono molto più piatte e noiose le loro avventure. Il primo a cominciare, in L’era glaciale 2 – Il disgelo, è stato proprio il Mammut Manny e di film in film la sfera sentimentale del gruppo è stata sviscerata a dovere con l’obiettivo – spesso molto forzato – di accoppiare tutti. Questa dinamica è diventata ripetitiva, ricadendo sulla qualità delle storie, fino ad estendersi qui perfino alla prole. La cornice di L’era glaciale 5 è quindi il matrimonio di Pesca, con tutti i cliché che questo può comportare, in primis l’incapacità del padre di accettare la crescita della figlia e la conseguente ostilità immotivata nei confronti del di lei fidanzato, con una celebrazione anacronistica della famiglia tradizionale.

Curioso notare come l’attenzione si è sempre più spostata verso Manny, leader spirituale del branco ma che a un primo acchito non avremmo mai definito vero protagonista della saga. Invece, il bradipo Sid, al contrario, che sembrava il più brillante della combriccola, ha perso sempre più d’appeal e se ne sono accorti anche gli sceneggiatori, relegandolo come spalla comica. Questo equilibrio sempre meno “equilibrato” tra i componenti del terzetto è forse dato anche dall’espandersi in maniera esasperata del branco, a cui – da episodio in episodio – si sono aggiunti moltissimi componenti, alcuni anche simpatici, come il furetto Buck (che giustamente è stato ripescato dopo la colposa assenza nel capitolo precedente), altri davvero trascurabili, come l’insopportabile nonna di Sid.

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Tra una battuta e l’altra, L’era glaciale – In rotta di collisione si trascina piuttosto fiaccamente verso un finale che cerca di creare enfasi verso il pericolo di estinzione sull’intero regno animale terrestre, con derive fantascientifiche anche fantasiosamente apprezzabili. In questo marasma di eventi e personaggi – a cui si aggiungono anche i “cattivi” del film, ovvero una famiglia di dakotaraptor rancorosi verso Buck – ci sono i siparietti di Scrat e la sua ghianda, che fanno da innesco alla vicenda. Stavolta le avventure dello scoiattolo sono dal sapore fantascientifico, visto che si ambientano nello spazio, e fanno sorridere come sempre, ma anche in questo caso si sta tirando troppo la corda e l’inevitabile sapore di già visto non aiuta al divertimento.

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In conclusione, L’era glaciale – In rotta di collisione lascia abbastanza indifferenti e segue il trend di una saga che ha vistosamente esaurito le idee, anche se i bambini sicuramente apprezzeranno molto, visti i ritmi indiavolati e i personaggi che ben si prestano al merchandising. Da vedere in 3D.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • I risvolti fantascientifici della storia creano un po’ di varietà narrativa nella saga.
  • Il perpetrarsi delle vicende famigliari e sentimentali ha scavato la fossa alla saga.
  • Sa tutto di già visto, dalle dinamiche tra personaggi ai siparietti di Scrat.
  • Troppo orientato a un pubblico di bambini, tanto che il target adulto è stato completamente ignorato.
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