Lovers Film Festival 2023. Passing Through

Isolato nel suo appartamento durante la pandemia, un infermiere omosessuale intraprende un road trip attraverso gli Stati Uniti per consegnare le ceneri di un suo amico; il suo viaggio lo porterà ben oltre ciò che poteva pensare, costringendolo a fare i conti con la propria morte.

La trama dell’opera di Mike Doyle è tanto semplice quanto interessante, nel tentativo di configurare un road trip in solitaria il regista al suo secondo lungometraggio, dopo Sell By (2019), realizza un qualcosa che è difficile da decodificare. Scritto, diretto, interpretato e filmato con l’Iphone dello stesso Doyle, Passing Through si piazza a metà tra un classico road movie e un mockumentary.

Proprio questa incertezza di genere mina pesantemente il film, che balza costantemente tra i generi senza mai trovare una propria direttrice o senza riuscire nemmeno ad amalgamare veramente bene le due tipologie creando un film ibrido. Parlare di film davanti a un prodotto come questo risulta inoltre difficile, non tanto per la sua natura produttiva alla one man band estremamente low budget, ma perché nei suoi soli 70 minuti di durata Passing Through non riesce a concludere un solo punto, non riesce ad abbracciare completamente una svolta narrativa e farla propria.

Nonostante i temi di cui il film voglia discutere, questi non vengono mai approfonditi veramente. La messa in discussione di problematiche come la salute mentale, la difficoltà dell’isolamento durante il lockdown sono solo lo sfondo di un film incerto e insicuro della sua stessa esistenza. Gli argomenti che Doyle vorrebbe portare sullo schermo sfumano e si perdono in un qualcosa che non sa cosa vuole veramente essere, senza mai approfondire nulla.

I minuti di riprese realizzati da Doyle con il suo smartphone vengono montati assieme senza mai capirsi tra loro, senza dialogare e dopo una prima parte interessante e coinvolgente, il film si perde completamente in banalissime riflessioni metafisiche su morte ed esistenza.

Videoarte? Sperimentazione cinematografica? Passing Through non è niente di tutto ciò; solo il goffo tentativo di chi non sa quale direzione intraprendere fino in fondo, un lungometraggio incompleto che non lascia nulla e che non riesce a riflettere interamente sulle proprie premesse tematiche.

Emanuele Colombo

PRO CONTRO
  • Nessuno.
  • Non è neanche un vero film.
  • Scritto male.
  • Manca di coerenza.
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Valutazione: 2.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Lovers Film Festival 2023. Passing Through, 2.0 out of 10 based on 1 rating

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