Santa Clarita Diet 3: la dieta continua!

La Serbia, che posto meraviglioso.

Belle donne, buon cibo e tanto, tantissimo esoterismo.

Si riparte proprio con un flashback proveniente da questo bellissimo Paese: una settimana prima di…

Lo spietatissimo generale Poplovic viviseziona un contadino non-morto e riceve una chiamata: deve subito volare a Santa Clarita perché c’è un grosso focolaio di zombie.

Ecco, l’incipit forse è quello più bello, coinvolgente e “action” rispetto agli inizi delle due precedenti stagioni.

Ma procediamo con ordine con un breve (brevissimo, lo giuro) recap delle passate stagioni.

La prima stagione si incentra molto – ci mancherebbe, orsù – su Sheila Hammond, agente immobiliare interpretata da Drew Barrymore. Diventata zombie, le puntate si sviluppano sulla “malattia” e, sostanzialmente, su come affrontare il problema concentrandosi su temi quali il decadimento del corpo, il cibo, le vittime da trovare e la convivenza con il marito Joel (Timothy Olyphant) e la figlia Abby, interpretata da Liv Hewson.

La stagione 2 allarga un po’ gli orizzonti e da maggior spazio a Eric, amico di Abby, interpretato da Skyler Gisondo: il classico ragazzo nerd molto acculturato sulla tematica zombie e super innamorato della figlia dei coniugi Hammond che instaurerà, però, un rapporto con un’altra non-morta: Ramona, commessa di un supermercato.

In una girandola di situazioni paradossali tra poliziotti, nazisti e teste mozzate parlanti, questa stagione finisce con un cliffhanger molto divertente: la poliziotta Anne diventa un’adepta di Sheila.

La terza stagione riparte proprio da dove ci eravamo lasciati: Abby ed Eric affrontano le conseguenze del loro atto “terroristico” e i coniugi Hammond devono vedersela con una nuova minaccia, i Cavalieri di Serbia: un antico ordine europeo da sempre a caccia di zombie.

Gradita new entry della serie, Ethan Suplee: ricordate My Name Is Earl, divertentissima serie tv comedy purtroppo interrotta? Ecco, il personaggio in questione è proprio il fratello di Earl.

Forse Santa Clarita Diet ricorda, per certi versi, proprio la pazza famiglia di MNIE: ha un ritmo notevole, non stanca mai e vorremmo subito il rinnovo per la quarta (ma anche quinta, sesta, settima…) stagione!

Victor Fresco, creatore della serie tv, ha dato vita sostanzialmente a un vero e proprio cult: stilemi accurati e un vero e proprio fandom che può contare sulla riconoscibilità di ruoli e personaggi, sia primari che secondari, di un certo spessore e di grande bravura.

Timothy Olyphant è semplicemente divino e il modo in cui sequenzia le battute con Drew Barrymore (a proposito: non sarebbero una coppia di fidanzati fantastica?) non è mai noioso ma, anzi, è sempre geniale e divertente.

La terza stagione fa proprio questo: diverte.

Pur essendo un more of the same delle due stagioni precedenti, le dieci puntate si fanno guardare e scorrono in modo piacevole anche quando l’attenzione (e l’azione) si sposta verso i personaggi secondari della serie: Gary, palla-zampe, Ron, la vecchietta che viene morsa et al.

Temi morali quali l’eterna giovinezza e l’omicidio vengono affrontati sempre con brillantezza e un tocco di morale che non guasta mai.

Qualche battuta, forse, non regge e, purtroppo, la messa in scena di così tanti personaggi a volte li fa perdere nell’oblio dei minuti che scorrono: il generale serbo, villain della stagione, non compare praticamente quasi mai e Ramona, insieme agli agenti immobiliari rivali della famiglia Hammond, entrano ed escono dalla trama troppo a tratti e troppo velocemente.

Come detto in precedenza, si delinea la volontà di affrontare due archi narrativi diversi: la coppia Sheila /Joel e la coppia Abby /Eric, questo per dare anche un certo equilibrio allo storytelling mettendo su una bilancia il naturale con il sovrannaturale.

Il tutto per allargare il raggio d’azione e non risultare mai ripetitivi.

Ogni puntata si chiude con dei cliffhanger bellissimi e mai banali: ti fanno venir voglia di vedere subito la puntata successiva.

Pur finendo come una sit-com, il finale semi-aperto lascia presagire che quasi sicuramente una quarta stagione ci sarà e, chissà, se in futuro ci potesse essere la possibilità di avere dei mini spin-off che mettano luce sulla lore e i vari personaggi: immaginate un possibile approfondimento sul fondatore dei Cavalieri di Serbia oppure la storia di un’altra famiglia colpita dal “morbo”… non sarebbe poi così male, vero?

Fabrizio Vecchione

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