Slam – Tutto per una ragazza, la recensione

Slam – Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli sembra partire come una commedia romantica per poi diventare un racconto di formazione: Alice e Samuele detto Sam si conoscono, si mettono insieme, si lasciano. Eppure le loro strade sono destinate a incrociarsi ancora, perché Alice è rimasta incinta. A 16 anni. Proprio come era successo ai genitori di Sam! A quest’ultimo non rimane quindi che prendere esempio dai suoi o decidere di darsela a gambe.

Quando Roberto Rossellini gli concesse di fare pratica da regista durante la lavorazione di Paisà, il suo allora aiuto-regista Fellini scelse di riprendere una scena piazzando la macchina da presa all’altezza della strada, adottando quella che Rossellini apostrofò “visuale del topo”. Nei titoli di testa di Slam – Tutto per una ragazza invece è il punto di vista di uno skateboard a farla da padrone, in modo da farci subito capire che è un film ggggggiovane fatto apposta per i ggggiovani. E in effetti anche il carattere usato per i titoli richiama quelle scritte molto in voga al giorno d’oggi, quelle che i bistrot o le bakery usano sempre per le proprie insegne o menù.

Peccato che Slam – Tutto per una ragazza sia molto lontano da una rappresentazione verosimile del mondo adolescenziale. Come spesso accade nei film nostrani che parlano di giovani, anche qui si vuole replicare forzatamente un’autenticità dell’eloquio che però crea dialoghi artificiosi. La vera fonte del problema, tuttavia, giunge dal libro di Nick Hornby da cui è tratto il film: anche nella versione letteraria il registro adottato finisce per risultare stridente, dato che un adolescente non parlerebbe mai in una maniera così enfaticamente colloquiale. A Nick Hornby, del resto, riesce meglio parlare di uomini che si comportano da adolescenti (si veda Alta Fedeltà, Febbre a 90°), piuttosto che di adolescenti che si ritrovano ad affrontare questioni da adulti, come capita a Sam.

Oltretutto quest’ibrido crea una grande confusione: da un lato il tema della gravidanza a 16 anni viene affrontato con una certa dose di gravità (anche se di primo impatto non sembra), dalla quale emerge il messaggio che è doveroso prendersi sempre le proprie responsabilità, non importa quale età si abbia. Dall’altra parte, però, abbiamo il tono forzatamente fresco e giovanile di cui sopra.

Insomma, a che target è rivolto questo film? Al fine di veicolare il proprio messaggio sembra voler accontentare tutte le fasce possibili, forse per evitare le critiche di eccessiva leggerezza ricevute da Piuma di Roan Johnson, film che tratta la stessa tematica seppur in maniera piuttosto diversa.

Infine, bisogna dire che la struttura stessa del film soffre di alcune pesantezze. La narrazione lineare viene spesso interrotta da dei “viaggi nel futuro” compiuti dal protagonista Sam: questo escamotage, presente anche nel romanzo, finisce però per affossare un ritmo già lento di suo. Per fortuna in alcune scene compare Luca Marinelli nelle vesti del padre di Sam, il quale riesce a strappare allo spettatore più di una risata (anche se speriamo non rimanga intrappolato nei personaggi veracemente romani che ultimamente gli è capitato spesso di interpretare).

Slam – Tutto per una ragazza uscirà nelle nostre sale il 23 marzo, distribuito da Universal Pictures.

Giulia Sinceri

PRO CONTRO
  • La presenza di Luca Marinelli, che con la sua verve strappa più di una risata allo spettatore.
  • Il tono forzatamente giovanile dei dialoghi che però cozza con la pedanteria presente in alcuni tratti del film.
  • Il ritmo lento e la narrazione farraginosa.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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