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Playmobil: The Movie, la recensione

Uscendo dalla proiezione di Playmobil – The Movie si prova un po’ di imbarazzo misto a tenerezza che richiama alla mente l’annosa disputa che ha da sempre contrapposto la linea di giocattoli tedesca ai ben più fortunati mattoncini danesi che rispondono al nome LEGO. Perché è inutile girarci attorno, nonostante ci sia un principio sostanzialmente diverso tra i giocattoli della Playmobil e quelli della LEGO, i due marchi sono sempre stati visti in competizione con l’ideale “sconfitta” del colosso bavarese sotto i colpi dei mattoncini colorati di Billund.

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Appena un minuto, la recensione

Claudio è un agente immobiliare, un cinquantenne spiantato che vive ancora in casa con sua madre e costretto ad ogni tipo di umiliazione da parte della sua ex-moglie che lo ha lasciato per Manfredi, il “Re della Zumba”, portandosi via anche i suoi due figli adolescenti, Greta e Luca. A dare man forte a Claudio, tuttavia, ci pensano i due amici Simone ed Ascanio che un bel giorno gli consigliano di ricominciare daccapo iniziando proprio dai dettagli: buttare il vecchio cellulare e comprarsi un tecnologico smartphone. Claudio segue il consiglio dei suoi amici e subito si reca in un negozio gestito da cinesi per acquistare un telefono moderno e a prezzo contenuto. Qui, ad attenderlo, trova un anziano venditore cinese che gli vende un particolarissimo smartphone che consente a Claudio di portare indietro il tempo di sessanta secondi. Euforico per l’acquisto, Claudio inizia sin da subito ad usare l’aggeggio tecnologico per soddisfare piccoli capricci effimeri ma, pian piano, capirà che quei “sessanta secondi” possono essergli sufficienti per raddrizzare pezzo dopo pezzo la propria vita partendo proprio dal rapporto disastrato che ha con la sua famiglia.

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Zeta, la recensione

C’è tutto un filone di film che ci parla di musica, di danza, di esibizioni e lo fa mettendo in scena proprio questi mondi, spesso con il contributo di chi queste arti le pratica per mestiere. Se negli anni più recenti è il ballo, in ogni sua forma, ad aver conquistato il monopolio con tutta una serie di teen-movie ultra glamour che indugiano quasi pornograficamente sui corpi statuari e sudati degli attori coinvolti, oggi arriva dall’insospettabile Stivale un film che ci racconta la musica, per la precisione il Rap.

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