Playmobil: The Movie, la recensione

Uscendo dalla proiezione di Playmobil – The Movie si prova un po’ di imbarazzo misto a tenerezza che richiama alla mente l’annosa disputa che ha da sempre contrapposto la linea di giocattoli tedesca ai ben più fortunati mattoncini danesi che rispondono al nome LEGO. Perché è inutile girarci attorno, nonostante ci sia un principio sostanzialmente diverso tra i giocattoli della Playmobil e quelli della LEGO, i due marchi sono sempre stati visti in competizione con l’ideale “sconfitta” del colosso bavarese sotto i colpi dei mattoncini colorati di Billund.

Una sfida che si rinnova anche al cinema con le medesime dinamiche: dopo il successo internazionale di The LEGO Movie e relativi sequel e spin-off, anche Playmobil decide di conquistare il grande schermo con un modestissimo prodotto che arriva nelle nostre sale a fine 2019… ma sembra già vecchio di anni.

Un incipit in live action ci fa conoscere Marla, adolescente con il sogno di girare il mondo. Ma la tragica notizia di un incidente che ha strappato la vita ai suoi genitori, costringe Marla a crescere troppo in fretta e occuparsi a tempo pieno di suo fratello minore Charlie. Passano gli anni, Marla ha ormai appeso al chiodo il passaporto e suo fratello sta crescendo con la ribellione nel sangue, finché una sera il bambino fugge di casa e si rifugia in un museo itinerante di Playmobil, venendo magicamente risucchiato all’interno di un gigantesco diorama realizzato con le celebri statuine. Anche Marla arriva sul posto ed è destinata alla medesima sorte: trasformata in una action figure playmobil, la ragazza deve mettersi alla ricerca del fratellino e trovare un modo per uscire da quel folle mondo fatto di giocattoli.

Presentato in anteprima all’ultima edizione di Alice nella Città, manifestazione collaterale ala Festa del Cinema di Roma, Playmobil – The Movie mostra una visione un po’ stantia del cinema d’animazione per famiglie non mostrandosi al passo coi tempi, soprattutto considerando gli sforzi fatti in questi anni da Studios quali Illumination, Dreamworks e soprattutto Pixar. Prodotto dai canadesi ON Animation Studios, che nel 2015 avevano realizzato Il Piccolo Principe, Playmobil – The Movie sembra proprio guardare al maggior competitor che ha sempre avuto, LEGO, ribaltando l’ottica alla base del film di Phil Lord e Chris Miller. Qui si parte dalla consapevolezza del gioco, dalla dimensione infantile come mondo in cui rifugiarsi per evadere dalle delusioni della vita reale. In Playmobil – The Movie la vita chiede a Charlie e Marla di crescere troppo presto, privati dell’affetto dei genitori, dei sogni, dell’infanzia. Inizia così un’avventura ai limiti del reale che ha l’obiettivo di riconciliare i personaggi con il “fanciullino” che è in loro, permettendo alla loro fantasia di scatenarsi come mai è successo prima.

L’idea alla base del film, pur se priva di originalità, ha intenti apprezzabili e fornisce alla narrazione di svilupparsi in territori di gradevole avventura fantasy. Il problema, però, è che la scrittura Blaise Hemingway, Greg Erb e Jason Oremland appare eccessivamente votata a un pubblico di bambini precludendosi l’appeal che un prodotto di questo tipo avrebbe potuto avere anche verso gli adulti che con i giochi Playmobil realisticamente ci sono cresciuti. Quindi Playmobil – The Movie cerca di carpire come può la lezione di The LEGO Movie ma ne travisa gli intenti generazionali e sacrifica qualsiasi suggestione pop a vantaggio di una costruzione narrativa e delle gag a uso esclusivo dei bambini. Così facendo, Playmobil – The Movie annulla il suo vantaggio derivato dal brand di giocattoli da cui nasce e si allinea a un qualsiasi film d’animazione prodotto oggi da uno studio minore. Canzoncine diegetiche di inevitabile mal sopportazione incluse.

Nella cornice live-action troviamo l’interessante Anya Taylor-Joy (Glass, The Wicth) a dar volto a Marla, mentre nel mondo animato c’è Daniel Radcliffe a prestar la voce all’egente segreto Rex Dasher. Per l’edizione italiana, invece, i talent coinvolti sono J-Ax che dà la voce al villain, l’Imperatore Maximus, e Cristina D’Avena nel piccolo ruolo della Fata Madrina.

Regista e autore del soggetto è Lino Di Salvo, talentuoso animatore di origini italiane che si è fatto le ossa a Hollywood come capo-animatore per la Disney in lungometraggi di successo come Rapunzel e Frozen.

Playmobil – The Movie sarà nei cinema italiani dal 31 dicembre 2019 distribuito da Notorious Pictures.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Animazione di un certo appeal che riproduce perfettamente le fattezze delle action figures Playmobil.
  • L’idea di base, seppur poco originale, è vincente.
  • Un film senza ambizioni: poteva sfruttare l’appeal del brand di cui si fa portabandiera e invece si accontenta di essere un film d’animazione come tanti.
  • Molto kid-oriented, di conseguenza potrebbe essere mal sopportato dagli adulti.
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