Archivio tag: Samuel L. Jackson
The Protégé e Tides: l’eroismo al femminile nelle recenti proposte blu-ray Blue Swan
Nel corso del mese di giugno, l’etichetta di distribuzione Blue Swan Entertainment, attraverso i canali distributivi di Eagle Pictures, ha portato in DVD e Blu-ray due pregevoli e recenti film che affrontano generi molto diversi mettendo al centro del racconto l’eroismo femminile. Parliamo del thriller/action con Maggie Q The Protégé e il dramma ecologico fantascientifico con Nora Arnezeder Tides.
Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario. L’esplosivo action “threesome” in blu-ray
Dopo un travagliato iter distributivo, arriva da noi anche in home video Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario, scatenato sequel della divertente action/comedy del 2017 Come ti ammazzo il bodyguard. Dicevamo del percorso distributivo tribolato perché questo sequel, che porta ancora una volta la firma in regia di Patrick Hughes, è pronto da ben due anni, pending a causa della pandemia che ne ha causato il posticipo, come molti altri film su cui le majors puntavano particolarmente. Nel nostro caso, un posticipo di circa un anno che per la distribuzione italiana, invece, è diventato ben più problematico: se negli USA Come ti ammazzo il bodyguard 2 è arrivato al cinema nel giugno 2021, noi abbiamo dovuto aspettare addirittura fino a febbraio 2022 per poterlo vedere in italiano, lanciato in esclusiva su Prime Video prima di arrivare anche in blu-ray e DVD questo maggio distribuito da Blue Swan Entertainment in collaborazione con Eagle Pictures.
Spiral – L’eredità di Saw, la recensione
Correva l’anno 2004 quando un giovane regista di nome James Wan esordiva alla regia di un lungometraggio a basso budget scrivendo un importante capitolo del panorama horror contemporaneo. Quel ragazzo sarebbe diventato uno dei più influenti professionisti di Hollywood, soprattutto nel settore del cinema dell’orrore, e quel film, intitolato Saw, avrebbe dato il via a un nuovo filone di successo e un numero impressionante di sequel ufficiali. La saga oggi è arrivata al nono capitolo, Spiral – L’eredità di Saw, che sulla carta è una sorta di reboot dopo il fiasco al botteghino del precedente film, Saw: Legacy, del 2017.
L’amichevole Spider-Man di quartiere torna in bluray con Spider-Man Far From Home
Così come accaduto nel 2018, anche quest’anno i Marvel Studios hanno strutturato l’uscita dei loro film facendo seguire a un titolo importante e dai toni drammatici un film più leggero, utile a smorzare con il linguaggio della commedia i fatti gravosi raccontati in primavera. Se lo scorso anno al primaverile Avengers: Infinity War ha fatto seguito l’estivo Ant-Man and the Wasp, questa volta all’intenso Avengers: Endgame ha fatto seguito Spider-Man: Far From Home. Ma attenzione, perché il secondo film assolo di Spider-Man non è solo un passatempo utile a temporeggiare in attesa di un nuovo film collettivo, ma si fa anche portatore di importanti sviluppi all’interno del Marvel Cinematic Universe. Distribuito da Sony Pictures Home Entertainment, Spider-Man Far From Home arriva finalmente in blu-ray disc.
Shaft, la recensione
Samuel L. Jackson torna a vestire i panni di John Shaft. No, non l’icona della blaxploitation cui Richard Roundtree diede il volto nei primi anni ’70: suo figlio. Anch’egli chiamato John Shaft. Così come il terzo della dinastia, interpretato da Jessie T. Usher. Tutti e tre John Shaft. Se le omonimie vi turbano, vedetela così: dei cinque film che oggi compongono la saga, tre s’intitolano Shaft. Quando si dice la coerenza.
John Shaft Junior (Jesse Usher), JJ per gli amici, è un analista dell’FBI. Non vede suo padre da quando era piccolo. A parte gli imbarazzanti regali di compleanno (preservativi e riviste porno), non ha contatti con lui. Le cose cambieranno quando JJ si ritroverà a indagare sulla morte del proprio amico più caro. Osteggiato dal diretto superiore dell’FBI e consapevole di non potersela cavare da solo contro la mala locale, JJ chiede aiuto al papà (Samuel L. Jackson), ora detective privato. Prende così avvio il più classico dei buddy movie.
Glass, la recensione
Nel 2000 abbiamo fatto la conoscenza di due personaggi in qualche modo iconici: il “super-uomo” David Dunn e il “super-criminale” Elijah Price, noto come Uomo di vetro. Con i volti rispettivamente di Bruce Willis e Samuel L. Jackson, i due definivano inconsapevolmente le basi per quello che sarebbe stato il cinema dei super-eroi, che da X-Men di Bryan Singer e Spider-Man di Sam Raimi, fino all’affermazione con i Batman di Christopher Nolan e il Marvel Cinematic Universe iniziato con Iron Man nel 2008, sarebbe diventato uno dei generi di maggior successo del panorama cinematografico. David Dunn ed Elijah Price erano i protagonisti di Unbreakable – Il predestinato, secondo lungometraggio di “peso” firmato da M. Night Shyamalan dopo il successo internazionale di The Sixth Sense – Il sesto senso.
Come ti ammazzo il bodyguard, la recensione
Michael Bryce fa il bodyguard di professione e le sue prestazioni sono tra le più apprezzate e prestigiose che il mercato possa offrire… finché un terribile “incidente” spappola il cervello al suo cliente e Michael cade in profonda depressione, evitando di prendere incarichi ad alto rischio e riducendosi a vivere al pari di un senzatetto. L’occasione per un riscatto giunge quando la sua ex fiamma Amelia Roussel, che lavora per i servizi segreti inglesi, gli chiede aiuto per proteggere Darius Kincaid, sicario di professione scelto per testimoniare nel tribunale dell’Aja contro l’ex presidente bielorusso Vladislav Dukhovich, accusato di genocidio. Ma Bryce conosce molto bene Kincaid, suo acerrimo nemico in diverse occasioni di lavoro, e suo malgrado si troverà costretto a proteggerlo dagli attacchi degli uomini di Dukhovich che lo vogliono far fuori prima che arrivi davanti al giudice.
Kong: Skull Island, la recensione
“è stata la bellezza che ha sconfitto la bestia”, affermava Carl Denham, interpretato da Robert Armstrong, contemplando il cadavere dello scimmione ai piedi dell’Empire State Building nella chiusura di King Kong, nel lontanissimo 1933. La civiltà aveva abbattuto la brutalità della Natura, l’uomo la scimmia, la bella la bestia, appunto. Ma la Natura non si può sconfiggere e la Bestia è destinata a tornare, più e più volte, in un loop che l’ha resa immortale; così come è immortale King Kong, vera icona del cinema fantastico nonché capostipite del monster movie.
Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, la recensione
Ci sono artisti che hanno dato molto al cinema, hanno raggiunto la proverbiale vetta al punto che, continuando la loro avventura, non possono far altro che scendere. È un po’ la sorte toccata al buon Tim Burton, regista tra i più innovativi di fine ‘900, con una personalità autoriale molto caratteristica che nell’arco di un decennio ha confezionato un ottimo film dietro l’altro, riuscendo anche a donarci più di un capolavoro. Poi il suo genio si è arrestato, ha arrancato tra film di fattura pregevole ma non eccelsa e alcune brutture che non vorremmo mai vedergli attribuite (anche se, paradossalmente, almeno una di queste è il suo più grosso successo commerciale!). E così arriviamo a Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, che si adagia nell’ormai colmo calderone dei film diretti da Burton senza infamia e senza lode.