Omen – L’origine del presagio, la recensione

Dare un seguito a un classico del cinema è molto rischioso, figuriamoci realizzare un prequel!

Quella di raccontare l’antefatto a una storia nota è una tendenza molto in voga nel panorama horror ma è un po’ come camminare sui vetri, ferirsi è facilissimo quando si ha dinnanzi un pubblico particolarmente esigente e, soprattutto, bisogna confrontarsi con una vicenda di cui si conosce già l’epilogo, essendo la premessa da cui solitamente tutto ha avuto origine. Quindi il vero segreto nello sviluppare un prequel non è tanto cosa raccontare, ma come raccontarlo: se gli autori riescono a cogliere il giusto mood, allora lo spettatore può anche rimanere sorpreso.

E piacevolmente sorpresi lo siamo stati a fine visione di Omen – L’origine del presagio, che racconta l’intrigo che poi ha portato alla nascita di Damien, l’Anticristo, nel capolavoro di Richard Donner del 1976 Il presagio

1971. La novizia americana Margaret arriva a Roma per prendere i voti e viene assegnata a prestar servizio in un orfanotrofio. La ragazza nota fin da subito una strana atmosfera e a catturare la sua attenzione è soprattutto la giovane Carlita, che ha un evidente disturbo della personalità e tiene impegnate le suore a causa delle sue frequenti crisi. Quando Margaret viene avvicinata da Padre Brennan, un sacerdote scomunicato che le chiede di indagare nell’archivio sotterraneo dell’orfanotrofio sul passato di Carlita, la ragazza inizia a capire che in quel luogo si nasconde qualcosa di altamente inquietante e legato a una pericolosissima cospirazione.

Omen - L'origine del presagio

Fortemente sedimentato nell’immaginario di ogni cultore del cinema horror, Il presagio ha generato in breve tempo una ricca prole: una trilogia che ruota attorno all’ascesa dell’Anticristo Damien Thorn, un quarto film che fungeva da reboot al femminile (eravamo nel 1991, non appellatevi a fantomatiche derive woke!), un remake sagacemente distribuito il 6-06-2006 e una fallimentare serie tv – Damien – che non è andata oltre la prima stagione. È dal 2016 che bolle in pentola l’idea di un ulteriore film che raccontasse l’antefatto alla storia dei Thorn, visto che l’opera di Donner lasciava molti elementi sulla genesi di Damien avvolti nel mistero. Ma è solo nel 2022 che si è messa veramente in moto la produzione di questo prequel, che in originale si intitola The First Omen e in Italia arriva il 4 aprile 2024 (quindi prosegue la regola della triplice cifra) come Omen – L’origine del presagio.

Detto molto esplicitamente, nell’aria c’era il sentore della sòla, invece il risultato finale lascia davvero a bocca aperta perché non solo Omen – L’origine del presagio si lega adeguatamente al capostipite aggiungendo anche un po’ di “pepe” al già noto, ma soprattutto perché è un ottimo film dell’orrore che sa spaventare, come sempre più raramente ormai se ne vedono in giro.

Omen - l'origine del presagio

Alla regia troviamo un’esordiente, Arkasha Stevenson, che fino ad oggi si era confrontata con il mondo della serialità televisiva dirigendo episodi per Legion e Al nuovo gusto di ciliegia e la mano della Stevenson è il primo grande pregio di questo film.

Il film è ambientato a Roma negli anni ’70 e, incredibilmente, è diretto guardando proprio alla filmografia italiana di quell’epoca. C’è una particolare attenzione nella scelta delle inquadrature, una ricercatezza, spesso unita a audaci movimenti che ricordano in parte il primo Dario Argento. Poi si nota una grande cura nella ricostruzione storica e geografica con riprese effettuate realmente a Roma e zone limitrofe (riconosciamo Viterbo e Frascati) e un reale interesse nel costruire la paura. Perché Omen – L’origine del presagio, in più momenti, incute una genuina inquietudine, c’è capacità nella gestione dell’atmosfera e nell’assemblare un intreccio credibile che davvero fa pensare a qualcosa di diabolico.

Omen - L'origine del presagio

Il contesto in cui si dipana la vicenda è un’epoca attraversata da tensioni sociali e politiche, portate in scena in più di una sequenza con manifestazioni studentesche e scontri in piazza, ma soprattutto sullo sfondo c’è una Chiesa spaccata dal Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII per allineare al presente degli anni ’60 del ‘900 il cattolicesimo. Quindi, come dice padre Brennan illustrando le sue teorie, di fatto ci sono due Chiese a tirare le fila della fede e l’intrigo che il film segue ne trova uno sviluppo tanto accattivante quanto credibile e perfino attuale, soprattutto pensando al nostro presente e alla rinnovata cesura all’interno del cattolicesimo.

La stessa gestione dei personaggi appare equilibrata con una protagonista sufficientemente caratterizzata e alle prese con un arco narrativo ben sviluppato. Ad aggiungere valore al personaggio di Margaret c’è però soprattutto l’interpretazione dell’attrice Nell Tiger Free, nota al pubblico per un prodotto affine a Omen, la serie di M. Night Shyamalan Servant. L’attrice dà corpo a una ragazza particolarmente osservate delle regole ma allo stesso tempo curiosa, una sorta di Alice nel paese delle maraviglie che scopre quanto può essere oscura e spaventosa la tana del Bianconiglio.

Omen - L'origine del presagio

Con uno score musicale che riprende in più occasioni il magnifico lavoro di Jerry Goldsmith per Il presagio originale, Omen – L’origine del presagio non lesina neanche in scene gore e momenti raccapriccianti che solleticano anche il gusto dello spettatore più moderno, trovando la perfetta quadratura al cerchio.

Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, l’unica cosa che stride è il finale aperto a ulteriori sviluppi, anche inediti, che ha tanto il sapore della chiusa imposta dalla produzione.

Nel complesso, Omen – L’origine del presagio è un film horror ben superiore alla media che riesce a districarsi abilmente nell’ampliare bene del materiale abbastanza “rischioso” (a differenza, ad esempio, da come ha fatto David Gordon Green con il sequel de L’esorcista) e, finalmente, sa come si deve fare paura al cinema.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Un’atmosfera costantemente inquietante e la capacità di far paura.
  • Aggiunge elementi alla storia del Presagio ampliandola senza stravolgerla.
  • Nell Tiger Free è davvero molto brava.
  • Il finalissimo era evitabile.
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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Omen - L'origine del presagio, la recensione, 7.5 out of 10 based on 2 ratings

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