Archivio tag: Lyda Patitucci
Come pecore in mezzo ai lupi e Tutti i cani muoiono soli: in DVD due noir italiani a metà tra il genere e il cinema autoriale
Se c’è un genere cinematografico che in Italia è sempre stato “sul pezzo” più di altri, quello è sicuramente il crime. Tutto è iniziato più o meno con i western, che a voler essere romantici potremmo considerare come gli antenati di tutti quei poliziotteschi che hanno dominato la nostra scena nel decennio ‘70. Poi, con l’avvento nel 1984 della fortunata serie televisiva La Piovra, questo genere si è spostato sul piccolo schermo e qui c’è più o meno rimasto fino all’enorme successo della serie Romanzo Criminale che, nel 2008, ha ufficialmente spianato la strada al regista Stefano Sollima ma ha anche portato alla realizzazione di Gomorra – La serie, altro enorme successo del piccolo schermo che ha saputo fare scuola. Da quel momento l’interesse per le storie di malavita è tornato alto, altissimo, e il crime/poliziesco è diventato nuovamente appetibile anche sul grande schermo. Nel giro di pochissimi anni l’Italia ha prodotto un numero elevatissimo di film che raccontano storie di micro-criminalità, malavita periferica e crimini di strada. Tutti nati inevitabilmente sulla scia del successo delle già citate serie televisive. Nelle scorse settimane il listino home video di CG Entertainment si è arricchito con due titoli che contribuiscono a nutrire questo genere, Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda Patitucci e Tutti i cani muoiono soli di Paolo Pisanu. Due opere prime, tutte e due portate in sala da Fandango ed entrambe interessate a rileggere il genere in una chiave decisamente più minimalista e meno mainstream. Proprio come va di moda oggi. Vi parliamo delle due edizioni DVD.
Come pecore in mezzo ai lupi, la recensione
La notte odora di polvere da sparo.
Vera è una fixer per una banda di criminali serbi, poliziotta infiltrata procura loro armi, telefoni e macchine in attesa di riuscire ad organizzare un grande arresto. Donna dura, solitaria e ferita dalla vita, ha come unica gioia il lavoro.
Vera ricorda la cupezza e il coraggio di Lisbeth Salander della trilogia Millennium di Stieg Larsson, ne ricalca i gesti e l’acume ma anche la sofferenza. Vive in una casa spoglia e asettica e passa le sue giornate da sola o accompagnando Dragan, Goran e Milorad, i serbi per cui lavora, nei loro traffici giornalieri.
Bruno è un piccolo criminale uscito da San Vittore, che in compagnia di Gaetano passa la giornata effettuando rapine e cercando il modo di guadagnare soldi. Ha una bambina di otto anni, Marta, che vive con la madre tossicodipendente e alcolizzata dalla quale Bruno vorrebbe salvarla, portandola a vivere con sé. Per fare questo però ha bisogno di soldi e con una condanna alle spalle è difficile offrire un futuro dignitoso alla figlia.