TFF33: God Bless the Child

Il primo film in concorso al 33° Torino Film Festival è God Bless the Child, un film che ha fatto molto discutere e che ha diviso la critica.

God Bless The Child è un film a soggetto, ma assolutamente sprovvisto di trama. Un film di finzione girato come se fosse un documentario, o meglio una docu-fiction.

Una madre egoista abbandona improvvisamente la propria famiglia, lasciando la tredicenne Harper con due bambini più piccoli. Harper si troverà così, improvvisamente, a fare da madre ai suoi fratelli che piangono e urlano tutto il giorno, che innocentemente discorrono del loro “pisellino” e giocano a fare Batman e Hulk.

Film a due mani, che ricorda Il piccolo fuggitivo, film del 1953 diretto da Ray Ashley, Morris Engel e Ruth Olsen. Anche quel film seguiva la vita ordinaria di un bambino, pedinandolo da vicino con uno stile neorealista. Ma la quotidianità di God Bless The Child appare piuttosto falsata, studiata a tavolino. Il vuoto che riempie le scene della vita di questi bambini appare quasi scontato. God Bless The Child è forse più vicino alla maniera di Larry Clark, da cui eredita una certa indipendenza di realizzazione. Ma è un film “di ieri”, da fine anni ’90. Visto oggi non fa più nessun effetto.

GodBlessChild 1

Non convince, non coinvolge, non appassiona. God Bless The Child pur muovendo da una buona intuizione, anche se non esattamente nuova, appare ripetitivo, statico e spesso ridicolo. Il personaggio di Harper è assolutamente poco credibile e, a tratti, ridicolo, ma soprattutto il film sceglie di spendere novantadue minuti quasi esclusivamente per riprendere gli irritanti, insopportabili e interminabili pianti capricciosi del bambino, con il quale lo spettatore non solo finisce per non empatizzare o provare alcuna compassione, ma inizia addirittura a nutrire uno spaventoso istinto omicida. Un film che vorrebbe essere educativo e che, invece, è assolutamente diseducativo.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • La scelta di inquadrature angolari.
  • Il gergo infantile ricostruito dalla sceneggiatura.
  • Film furbetto: sfrutta la carenza di mezzi per creare un prodotto fintamente festivaliero assolutamente privo di discorso.
  • C’è troppa ripetitività e troppa staticità.
  • Il bambino del film è odioso come pochi.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF33: God Bless the Child, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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