The Kill Team, la recensione

Il giovane militare Andrew Briggman viene assegnato di stanza a Kabul con il compito di presidiare la zona e individuare possibili cellule terroristiche. Il suo plotone è comandato dal Sergente Deeks, un uomo tanto amichevole quanto freddo che ha addestrato la sua squadra a utilizzare la violenza per far valere la propria autorità sulle popolazioni autoctone, anche se questo vuol dire uccidere civili innocenti. Messo di fronte a scene sempre più perverse ed efferate, Andrew non sa se denunciare il comportamento dei suoi colleghi rischiando perfino la vita oppure lasciarsi corrompere dal lato più animalesco e meschino promosso dal suo Sergente.

Il dramma bellico The Kill Team diretto dal documentarista Dan Krauss nasce da una suggestione molto particolare, una fotografia pubblicata sul New York Times. Lo stesso regista così descrive la foto: Un soldato giovane, con le braccia strette attorno ai suoi genitori orgogliosi.

La foto era titolata: “lo specialista Adam Winfield, che ha provato a denunciare gli omicidi dei militari a danno dei civili e che è accusato anch’esso di omicidio”

In quella singola frase – ha spiegato Krauss – ho trovato una storia tragica dal sapore shakespeariano. Un ragazzo al fronte, diviso tra due poli morali opposti. Come è potuto succedere?

Questa suggestione ha ispirato Dan Krauss nella realizzazione di un documentario nel 2013 intitolato proprio The Kill Team, in cui provava a rispondere a quella domanda tramite i racconti di chi quella vicenda l’aveva vissuta, tra cui anche Adam e altri militari accusati che hanno dovuto affrontare alla corte marziale.

Ho sentito che c’era ancora l’opportunità di fare un film che mettesse il pubblico direttamente nei panni di Adam – continua Krauss in un’interessante serie di dichiarazioni rilasciate per la promozione di The Kill Team – per fargli sentire in maniera viscerale cosa significhi essere messi all’angolo, forzati a fare scelte impossibili mettendo sulla bilancia priorità morali opposte.

Così è nata l’idea di sviluppare The Kill Team, un film figlio della voglia di dare completezza a un documentario, che a sua volta nasce da una fotografia.

Grazie a questo processo e alla sua esperienza nel mondo documentaristico, Krauss ha la sensibilità giusta nel raccontare una storia di grande impatto emotivo che riesce davvero a catapultare lo spettatore all’interno di una vicenda tremenda e drammaticamente reale. Il talento del filmaker si trova proprio nell’immedesimazione che lo spettatore può provare nella vicenda, nella tensione crescente che si respira e che ci mette nei panni del povero Andrew, gettato alla corda dall’indecisione se denunciare le efferatezze di cui è testimone, che potrebbero anche valergli la vita, o diventarne complice, con il trauma che questo può comportare.

Il film si sviluppa con grande ritmo proprio sull’accumulo di orribili eventi di cui il “Kill Team” di Deeks si fa protagonista e sulla pressione psicologica che Andrew riceve dai suoi colleghi, che minacciano di far la pelle ai traditori.

The Kill Team è un film duro, crudo quanto basta per trasmettere l’orrore della guerra, un film di denuncia che per certi versi può ricordare alcune opere di Brian De Palma (Vittime di guerra e Redacted), con un pizzico di Rob Reiner (Codice d’onore). Però, allo stesso tempo, si distacca dai “maestri” per seguire un discorso iniziato con il documentario del 2013 e di cui si mostra come un ideale unicum; sarebbe interessante, infatti, vedere i due film uno di seguito all’altro per avere un quadro chiarissimo dell’inferno che Adam Briggman ha vissuto durante la sua permanenza a Kabul.

Nat Wolff (Hereditary – Le radici del Male) nel ruolo dello smarrito protagonista è perfetto, ma la parte del leone in The Kill Team lo fa Alexandre Skarsgård (Big Little Liars, The Legend of Tarzan) nel ruolo del Sergente Deeks, un personaggio straniante, inquietante e minaccioso, capace delle più terrificanti azioni e poi pronto a parlare al telefono in maniera amorevole con il figlio o a dar consigli paterni ad Adam.

The Kill Team arriverà nei cinema italiani il 17 ottobre distribuito da Eagle Pictures.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Riesce a trasmettere perfettamente la tensione.
  • Alexandre Skarsgård fa paura.
  • Singolare il processo che ha portato alla realizzazione del film.
  • È molto breve e forse non riesce ad approfondire come dovrebbe il contesto il cui si svolge l’azione.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Kill Team, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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