The Mother, la recensione dell’action-movie con Jennifer Lopez
Nell’epoca delle donne che non devono chiedere mai (e se lo fanno è solo per educazione), la rilettura in chiave femminile del ruolo preferito da Liam Neeson, in effetti, mancava.
In The Mother, action movie prodotto da Netflix per la regia di Niki Caro (Mulan, Chiamatemi Anna), Jennifer Lopez, cecchino implacabile ed ex militare passata al Lato Oscuro della Forza, è costretta a rinunciare alla figlia per non metterla in pericolo, dopo aver tradito i malavitosi soci in affari e amanti: Adrian (Joseph Fiennes) ed Hector (Gael Garcia Bernal).
Grazie alla complicità con William (Omari Hardwick), un agente dell’FBI dal quale riceve regolari comunicazioni sulla figlia Zoe (Lucy Paez) e la famiglia affidataria, dopo alcuni anni viene a sapere che i suoi nemici sono riusciti a rintracciarla e rapirla, in cerca di vendetta. Inizia per “The Mother” (non viene mai utilizzato il nome effettivo della protagonista) una caccia all’uomo spietata, ma soprattutto un turbolento e forzato recupero del rapporto con la figlia, ormai quasi adolescente.
The Mother si fa guardare, è un action movie scorrevole, con una giusta alternanza tra momenti ritmati ed altri più intimisti. Jennifer Lopez funziona bene nel ruolo, mostrando chimica con l’esordiente e giovanissima Lucy Paez; come funzionano bene in due “cattivoni” di turno, in particolare Joseph Fiennes, ormai forgiato da anni di viscidume e malvagità in The Handmaid’s Tale.
La madre “leonessa”, indurita dai molti anni in cui è stata costretta a rinunciare ad ogni forma di aperta affettività e incapace di svelarsi completamente alla figlia, se non nell’atto di salvarle la vita e di insegnarle come difendersi e sopravvivere da sola, è il cuore della storia e l’elemento di riflessione.
La regista Niki Caro presta molta attenzione a non confondere lo spettatore: quella della Lopez non è una madre anaffettiva, ma piuttosto una donna incapace di esprimere il proprio affetto e sentimenti in modo “sano” e consueto, a parole o con gesti affettuosi, ma solo e unicamente con fatti: “per capire quella donna devi guardare quello che fa, non quello che dice”.
Indugiare troppo nella lettura sociale e “femminista” del film, rischia però di far perdere quello che di davvero valido lo caratterizza per lo spettatore: una buona ora e mezza di svago, dal sapore “Neesoniano”, che scivola senza fatica tra una sparatoria e l’altra.
The Mother è una visione consigliata agli amanti dell’action e delle donne “toste”, che non disdegnano a tratti un po’ di tenerezza, ma senza esagerare.
Susanna Norbiato
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