The New Mutants, la recensione

Ci sono film che nascono sotto una cattiva stella, come se fossero vittima di una sorta di maleficio a tempo indeterminato. È il caso di The New Mutants di Josh Boone, tredicesimo film a far parte dell’universo degli X-Men: tra ritardi, scene rigirate e poi nuovamente tolte, tagli ed aggiunte fino ad arrivare alla tristemente nota epidemia di Covid-19; il film è arrivato in sala con un ritardo di tre anni.

Quello che possiamo vedere sullo schermo è ne più ne meno il risultato di tutte queste “sofferenze” produttive e distributive. Tratto dalla serie di fumetti omonima pubblicata dalla Marvel, la cosa che emerge fin dal primo quarto d’ora di visione è la confusione: fare un teen-drama sull’incapacità di gestire i propri poteri? Un horror psicologico? Un prison movie che incita alla libertà di essere sé stessi?

The New Mutants

Il film è tutto un abbozzo di queste cose senza decidere mai che strada prendere. Come un pilot di una serie tv che lascia il fardello dell’approfondimento tematico agli episodi che verranno dopo…episodi che ovviamente non ci saranno.

L’idea alla base era potenzialmente ottima, ovvero quella di trasformare un cinecomic in una sorta di versione supereroistica di Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (che era già una sorta di cinecomic horror ante litteram), aggiungendo qua e là spruzzate di cinema adolescenziale tipicamente anni Ottanta (John Hughes in primis).

I protagonisti sono posti fuori dai punti fermi del cinema (e dei fumetti) dedicati al mondo mutante. Quindi X-Mansion, niente professor Xavier, il mondo in cui si muovono i protagonisti di The New Mutants è freddo, oscuro, terribilmente pauroso e forse contro questi demoni nemmeno i poteri che ognuno ha servono realmente a qualcosa.

L’intenzione palese è quella di rispecchiare la difficoltà di questi adolescenti inserendoli in un ambiente alieno, duro e crudele che li vede solo come una minaccia distruttrice e non come vittime di un qualcosa che loro non hanno mai chiesto ne voluto, un luogo di ascolto e di cura ma che è in realtà una gelida prigione circondata da un campo di forza impenetrabile.

E in questo ambiente, Boone cerca di creare un dramma adolescenziale che unisca le atmosfere cinematografiche del mondo X-Men con suggestioni che ricordano alcune immagini cult del cinema dell’adolescenza, non disdegnando anche una citazione Breakfast Club.

Ma il tutto è sempre appena suggerito, con le intenzioni narrative che rimangono poco chiare e sempre esclusivamente in superficie.

Anche l’immaginario horror, che è sicuramente la componente che almeno offre un paio di momenti notevoli come l’invasione degli uomini smile (sorta di creepy-pasta alla Slenderman ma dal ghigno malefico), oppure la donna ustionata che emerge dalla piscina. Ma anche in questo caso, non si affonda mai il colpo e non si ha il coraggio di prendere con decisione la direzione orrorofica, trasformando il finale in un baraccone action assolutamente anonimo e anche male orchestrato.

Peccato veramente, perchè anche il cast chiamato in gioco aveva contribuito ad alimentare una certa curiosità intorno al progetto: c’è la nuova stellina dell’horror Anya Taylor-Joy (ammirata in Split e The VVitch), ma anche Charlie Heaton direttamente da Stranger Things e Maisie Williams de Il Trono di Spade.

Stefano Tibaldi

PRO CONTRO
  • Un paio di scene horror veramente riuscite.
  • Il cast tutto sommato in parte.
  • La volontà di voler fare qualcosa di diverso che rimane esclusivamente platonica o quasi.
  • La sensazione di aver visto il pilot di una serie tv.
  • L’indecisione nella scelta della strada da seguire.
  • La pochezza del climax finale.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: -1 (da 1 voto)
The New Mutants, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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