Togo – Una grande amicizia, la recensione

Finalmente lo scorso 24 marzo – dopo qualche mese rispetto a Stati Uniti, Canada e Paesi Bassi – è avvenuto il lancio di Disney+ nella sua versione italiana e con sé ha portato una serie di contenuti esclusivi e produzioni originali: tra questi vi è Togo – Una Grande Amicizia, che per l’appunto è presentato in anteprima sulla piattaforma di servizi streaming senza essere passato per le sale cinematografiche.

Si tratta di un film per le famiglie, adatto a grandi e piccini e, come nella migliore tra le tradizioni, tutto comincia con il jingle che accompagna le produzioni targate Disney.

Lo spettatore viene da subito informato che il film è tratto da una storia vera.
Sì, perché Togo porta il nome del cane che nel 1925 ha trainato il mezzo col quale è stata trasportata l’antitossina che ha salvato i bambini malati di Nome (Alaska) dalla difterite.
Se questa storia vi riporta alla mente qualcosa, sicuramente è perché avrete visto Balto, il film d’animazione del 1995 prodotto da Amblimation (ovvero la sezione animazione della Amblin Entertainment di Steven Spielberg): Balto – il cane – a cui è stata dedicata una statua proprio nel mezzo del Central Park di New York, aveva trainato la slitta che trasportava l’antitossina solo nell’ultimo tratto, trovandosi poi per essere il cane ricordato per la lunga trasferta e lo stesso a cui fu dedicato l’omonimo film animato.

TOGO

Togo narra proprio della “corsa per il siero” e del viaggio che vede avventurarsi il corridore di cani Seppala, interpretato dal quattro volte candidato all’Oscar Willem Dafoe, e i suoi cani con alla guida Togo, ormai “vecchio” per poter affrontare un così lungo viaggio.

La pellicola mantiene il focus sull’amicizia tra il musher e il suo capo-slitta e, infatti, alterna il racconto del viaggio con i flashback che mostrano allo spettatore l’evoluzione del rapporto tra uomo e cane e l’attaccamento che ne consegue: Leonhard Seppala e sua moglie Constance (Julianne Nicholson), infatti, allevano cani da slitta e dodici anni prima della “corsa per il siero” si occupano di un cucciolo di husky siberiano.
Nonostante i vari tentativi di Seppala si sbarazzarsi del cane, reputandolo debole e non addestrabile, esso si rivela molto intelligente e dedito al musher, tanto da conquistarne l’affetto e chiamarlo Togo come un ammiraglio giapponese tanto valoroso quanto sottovalutato.

La regia è affidata a Ericson Core, il cui ultimo lavoro è stato il non memorabile remake di Point Break, oltre che l’impegno come direttore della fotografia su pellicole d’azione rimaste nell’immaginario collettivo come Daredevil (2003) o Fast and Furious (2001).

Forse complice l’ambientazione reale dei fatti, può essere annoverata tra i pregi di questa pellicola la fotografia dai colori freddi, tendenti principalmente al blu, che immergono lo spettatore nel gelido inverno della tundra alascana.

TOGO

Togo in fin dei conti resta il bel racconto di una storia mai raccontata, confezionato per le famiglie, per i piccoli o per gli eterni Peter Pan. Godibile e scorrevole, a tratti anche emozionante.
Consigliato per una serata davanti a una pizza, quando si è alla ricerca di qualcosa di molto leggero.

Luca Lobuono

PRO CONTRO
  • La narrazione di fatti come sono realmente accaduti.
  • La presenza del candidato all’Oscar Willem Dafoe in una veste inedita.
  • I toni freddi della fotografia che immergono lo spettatore nel gelo di quei momenti.
  • Strappa qualche emozione allo spettatore
  • Si dimentica facilmente e bisogna prenderlo per quel che è, ovvero un film per famiglie.
  • La distribuzione esclusiva su Disney+ che lo rende comunque fruibile a pochi.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Togo - Una grande amicizia, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.