Tutti i film e le serie della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, dal peggiore al migliore

Con l’uscita di Black Panther: Wakanda Forever al cinema e l’approdo su Disney+ di Guardiani della Galassia: Holiday Special si conclude la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, un gruppo di opere apparentemente poco coese che ha inaugurato la cosiddetta The Multiverse Saga e aggiunto all’MCU le serie in esclusiva per la piattaforma streaming della Disney. È proprio da una serie, infatti, che ha preso il via questa Fase, precisamente da WandaVision, lanciata su Disney+ il 15 gennaio 2021 quando eravamo in piena emergenza Covid-19, andando in parte a modificare i piani che i Marvel Studios avevano programmato per procedere verso la creazione del Multiverso. Non molti ricordano, infatti, che il primo prodotto della Fase 4 sarebbe dovuto essere Black Widow con un importante collegamento con la serie The Falcon and the Winter Soldier, che avrebbe dovuto seguire il film con Scarlett Johansson a breve distanza. Ma la chiusura dei cinema per il lockdown e lo stop dei set per lo stesso motivo, hanno fatto si che Black Widow fosse posticipato in estate con l’anticipo dell’unica serie già pronta, WandaVision appunto.

Ora, con il quadro completo sottomano, vogliamo avanzare una classifica di gradimento di tutti i prodotti che hanno composto la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, dal peggiore al migliore secondo il personalissimo gusto di chi firma l’articolo. Buona lettura! 

18. Thor: Love and Thunder

Il 29° lungometraggio del Marvel Cinematic Universe, quarto film assolo su Thor e secondo diretto da Taika Waititi, è senza ombra di dubbio quello che più ha “diviso” i fan all’interno dell’MCU. C’è chi ne ha apprezzato il tono scanzonato e demenziale e chi l’ha detestato per lo stesso motivo, che qui andava ad unirsi anche a tematiche piuttosto serie come il cancro e la morte della propria famiglia. Diciamo che il “tocco Waititi” va decisamente fruito con parsimonia altrimenti rischia di risultare altamente indigesto. Alcune belle trovate si alternano ad altre decisamente pessime e il film risulta svantaggiato da questo alone trash che ci saremmo francamente risparmiati.

17. She-Hulk: Attorney at Law

Vale più o meno lo stesso discorso di Thor: Love and Thunder e l’introduzione di She-Hulk nell’MCU con questa serie dedicata soffre di troppi alti e bassi, più bassi che alti, a dire il vero. Il tono scanzonato e sopra le righe che la caratterizza a tratti funziona benissimo, anche perché ben adatta la controparte fumettistica, con uno dei finali più folli (e coerenti, c’è da dirlo) che siano mai visti in un prodotto Marvel. Inoltre, anche la re-introduzione di Daredevil funziona bene ma ci sono tante altre cose che rendono She-Hulk a tratti odiosa. L’origin story del personaggio quasi non ha senso per come è raccontata in maniera goffa e molti personaggi rimangono totalmente evanescenti, tipo la villain Titania. Anche il taglio di 30 minuti su 9 episodi non è performante perché gli episodi finiscono troppo presto non riuscendo a sfruttare il tempo a disposizione per sviluppare al meglio la storia e allo stesso tempo sono troppi, con il risultato che ce ne sono alcuni totalmente inutili. Però è fantastica Tatiana Maslany nel ruolo di Jennifer Walers/She-Hulk.

16. Moon Knight

E Moon Knight è probabilmente la vera grossa delusione di tutta la Fase 4. Partenza a bomba, con una coraggiosa narrazione in media res che spinge sul far ragionare lo spettatore stimolando la sua curiosità, un Oscar Isaac molto bravo e convincente nel ruolo di Marc Spector/Steven Grant e un altrettanto magnifico Ethan Hawke nella parte dell’inedito villain. Poi funziona l’azione, il look del/dei personaggi…ma più si va avanti con gli episodi più ci si rende conto che il linguaggio di una serie tv non era quello adatto a introdurre questo personaggio, né lo era il budget probabilmente troppo contenuto e una sceneggiatura che si è trovata a correre fino ad implodere. Il risultato è uno dei finali peggiori mai pensati per un prodotto MCU, visivamente squallido e concettualmente idiota. Se non ci fossero stati gli ultimi due episodi a compromettere tutto, lo avreste trovato nella top 5 della classifica.

15. I Am Groot

Carino, puccioso, divertente… ma che ci dobbiamo fare con questi cinque cortometraggi? James Gunn disse che non erano neanche canonici nell’MCU – e questo sicuramente è il modo migliore di vedere e godersi questa serie antologica – solo che Marvel Studios e Disney hanno affermato il contrario, posizionandoli tra Guardiani della Galassia: Vol.2 e l’ultima scena post credits dello stesso film. Sono cinque cortometraggi incentrati su Groot che fa cose, ci si diverte ma si ha anche la sensazione di aver perso tempo. Fortunatamente tutti e cinque non durano neanche un’ora.

14. What If…? Stagione 1

Nove episodi da mezz’ora l’uno per una serie antologica d’animazione che esplora il Multiverso mostrandoci cosa sarebbe accaduto in un universo differente da quello narrato nei film. L’idea è intrigante e alcuni episodi sono davvero molto belli, compreso quello sul Doctor Strange che diventa canonico in Doctor Strange nel multiverso della follia. Però, come spesso accade con le serie antologiche, ci sono anche episodi brutti e/o inutili che vanno a formare una media generale che pone What if…? più o meno nel mezzo dei prodotti tv di questa Fase4.

13. Loki Stagione 1

Quella su Loki, oltre ad essere stata la prima serie annunciata come scandita in più stagioni, è anche il prodotto che ha realmente affrontato il tema del Multiverso in quella che poi abbiamo scoperto essere la prima Fase della Saga del Multiverso. Questa stagione ha delle idee molto carine che pescano qua e la dai fumetti e introduce anche importanti personaggi che avranno un ruolo chiave nell’intera saga, come Kang il conquistatore (o una delle sue varianti). Al di là della (come sempre) fenomenale performance di Tom Hiddleston, questa prima stagione è stata però penalizzata da un budget visibilmente contenuto e dalle restrizioni della pandemia che ne hanno sicuramente ridotto le potenzialità. La sensazione generale è un po’ chaep, con punte di umorismo che non sempre vanno a buon fine e un ritmo altalenante. Molto probabilmente la stagione due alzerà il tiro.

12. Licantropus – Werewolf by Night Special

Il primo special dell’MCU è dedicato a Licantropus, un personaggio horror “minore” di casa Marvel che ha una fan base molto nutrita. Il regista è il compositore Michael Giacchino e nel cast, proprio nel ruolo del lupo mannaro Jack Russell, troviamo un grande nome del cinema come Gael García Bernal. Con questo special è stato fatto un lavoro molto raffinato e cinefilo che si è rivelato un po’ un boomerang per il pubblico di Disney+: finalizzato in bianco e nero e con una moltitudine di citazioni al cinema classico dei mostri, Licantropus è sembrato ai più anacronistico e completamente slegato dal contesto in cui si inserisce. In parte è vero, ma è anche il suo tratto distintivo che ne fa un unicum nell’MCU. Man Thing è bellissimo!

11. Ms. Marvel

La serie su Kamala Khan ha due frecce al suo arco: è molto coerente e “quadrata” riguardo il taglio teen scelto ed è importante per il futuro cinematografico della saga, visto che Ms. Marvel avrà un ruolo da co-protagonista in Marvels e nella futura formazione degli Avengers. Detto ciò, Ms. Marvel è una teen-comedy con super-poteri, quindi è un prodotto molto targettizzato e potrebbe non soddisfare tutti i palati. Se si va oltre questo “limite” si ha però una miniserie scritta con gusto, dall’ampio respiro se rapportato ai tempi della miniserie (6 episodi da 45 minuti) e con una bravissima attrice protagonista, Iman Vellani. I puristi dei fumetti potrebbero storcere il naso pensando al fatto che i poteri della supereroina sono stati modificati.

10. Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli

Altra new entry nel Marvel Cinematic Universe, parliamo di Shang-chi, che aggiunge un sapore orientale alla saga del Multiverso recuperando anche i fantomatici Dieci Anelli e il Mandarino che avevamo già trovato in Iron Man 3, mettendo ordine agli “errori” commessi in quel film. Scene d’azione solidissime e spettacolari, un grande Donnie Yen in un ruolo di spicco e l’introduzione di una nuova mitologia fantasy che speriamo verrà approfondita in futuro. A conti fatti, sembra quasi di essere in un film Disney “x” invece che in un film dell’MCU, il che non è necessariamente un male visto che ci sono tante idee, tante novità che svecchiano la formula del super eroe Marvel, però viene un po’ meno quell’epica che un film come questo avrebbe meritato e si nota anche una netta cesura tra la prima e la seconda parte. Simu Liu non ha un gran carisma e viene offuscato praticamente da ogni comprimario in scena.

WandaVision

9. WandaVision

La prima serie tv dell’MCU ha una grande importanza narrativa per la saga e un valore chiaramente sperimentale. Riprendiamo le fila di Endgame scoprendo cosa è successo a Wanda Maximoff, la sua storia personale tragica e allo stesso tempo di rilievo per eventi futuri che condurranno al coinvolgimento del Multiverso. Elizabeth Olsen magnifica e alcuni tocchi (quasi) d’autore nella prima parte del racconto forse farebbero meritare a WandaVision un posticino più vicino all’apice della classifica, ma ci sono anche tante cose che non funzionano a cominciare da un climax finale visivamente e concettualmente brutto, quasi da b-movie, e un villain che non riesce mai davvero ad emergere. Inoltre, così come è stata pensata, la serie ha sofferto del rilascio settimanale su Disney+ perché ci mette troppo a ingranare non trovando il giusto coinvolgimento, almeno nei primi tre episodi, quindi si raccomanda il binge watching per una giusta fruizione. Caso borderline e pericolosissimo per la Disney perché questa serie è pesantemente propedeutica alla visione di Doctor Strange nel Multiverso della follia.

8. Hawkeye

E anche l’MCU ha la sua action/comedy natalizia. In partica la miniserie su Hawkeye… anzi, la miniserie su Kate Bishop, è il Die Hard del Marvel Cinematic Universe con una grandissima Hailee Steinfeld e il graditissimo ritorno del Kingpin di Vincent D’Onofrio. Ottima azione, compattezza narrativa, battibecchi da buddy-movie e l’introduzione di un bel personaggio come Echo che sicuramente ci darà soddisfazioni per il futuro. Vista in binge watching è la cosa più vicina a un film che la Marvel abbia fatto fino ad ora su Disney+.

7. Eternals

Dopo il quarto Thor, Eternals è stato il film che più ha diviso gli spettatori dell’MCU. È un qualcosa di estremamente differente da quanto si fosse visto fino a quel momento in questo universo narrativo e la sua natura corale, con personaggi mai visti prima e poco noti anche nell’ambito fumettistico, probabilmente ha disorientato i più. Quella raccontata dal premio Oscar Chloe Zhao è un’avventura epica e dai risvolti esistenziali e dal taglio autoriale, che si avvalora di un aspetto visivo molto accattivante e una gestione narrativa intelligente. Purtroppo, non tutti i personaggi hanno lo stesso appeal, anzi, un paio sono davvero trascurabili e la mancanza di un vero cattivo contro cui far scontare gli Eterni lascia tutta la vicenda un po’ rarefatta e schiava dei colpi di scena. Però che bella la fotografia e quanto fascino nella nascita del Celestiale! In mezzo a tanta tv, questo è vero Cinema.

  

6. The Falcon and the Winter Soldier

Quella ideata da Malcom Spellman e diretta da Kari Skogland si rivela la miglior (mini)serie di Disney+. La vicenda riprende le fila dopo Endgame e soprattutto quello che riguarda l’eredità di Captain America, lasciata da Steve Rogers a Sam Wilson ma rifiutata da quest’ultimo che si troverà a lavorare fianco a fianco con Bucky per risolvere un complotto politico che coinvolge una vera e propria insurrezione popolare. Clima da thriller politico in stile Captain America: The Winter Soldier stemperato da momenti leggeri da buddy movie che coinvolgono la strana coppia Falcon/Bucky, ottimamente retti da Anthony Mackie e Sebastian Stan. Tanti colpi di scena e risvolti interessanti, ritorni graditi e new entries che hanno già un ruolo nel futuro cinematografico della saga. Qualcuno l’ha ritenuta “pesante” e per accontentare quelle voci hanno creato la serie su She-Hulk. Scherzo…o forse no?

5. The Guardians of the Galaxy Holiday Special

Semplice, schietta, divertente e con un grande ritmo. James Gunn si conferma un abile narratore e anche avendo a disposizione solo 45 minuti dà vita a una storia completa e articolata incentrata sulla “strana notte” di Drax e Mantis alla ricerca del regalo di Natale perfetto per il depresso Peter Quill… un regalo che però implica il rapimento di Kevin Bacon! Già solo il concept ha del geniale (vi ricordiamo che Peter citava il Kevin Bacon di Footlose con grande ammirazione in Guardiani della Galassia: Vol.2), metteteci che questo special è realmente divertente, aggiunge un dettaglio importante alla vicenda dei Guardiani, ci mostra Groot giovane adulto e dà a Rocket una grande soddisfazione “materiale”. Praticamente imprescindibile per i fan dei Guardiani.

4. Black Widow

Il film diretto da Cate Shortland ha inaugurato la Fase 4 cinematografica ma, di fatto, è come una costola della Fase 3, visto che si tratta di un assolo su Natasha Romanoff ambientato dopo i fatti di Civil War ma prima di Endgame, dove la Vedova Nera interpretata da Scarlett Johansson moriva. Parliamo di un solidissimo action movie che ha delle importanti sterzate da spy-story e una bilanciatissima componente comedy, relegata soprattutto al personaggio di Red Guardian, interpretato da un irresistibile David Harbour che ritroveremo in Thunderbolts. Nota di merito a Florence Pugh che offre un’ottima interpretazione (come sempre, del resto) dando vita a un’accattivante Yelena, sorellastra di Natasha e perfetto antieroe, comparsa qualche mese dopo anche in Hawkeye e già annunciata in Thunderbolts. Scene d’azione grandiose.

3. Doctor Strange nel Multiverso della follia

Un grande autore come Sam Raimi si presta al Marvel Cinematic Universe dopo aver segnato in maniera indelebile il panorama cinecomics moderno con la sua trilogia di Spider-Man. E la sua mano si nota tutta! Il secondo Doctor Strange è un fanta-horror in pieno Raimi-style con continue invenzioni di regia e un chiaro rimando (abbastanza fan-service) a L’armata delle tenebre e i suoi Evil Dead. Legato in maniera strettissima a WandaVision, di cui è effettivamente il sequel, il film è anche un’ulteriore grande prova d’attrice per Elizabeth Olsen oltre che un viaggio divertito e divertente nel multiverso della Marvel. Manca un po’ la componente emotiva/drammatica tipica dei prodotti cinematografici MCU, ma nel complesso è davvero imperdibile!

2. Spider-Man: No Way Home

Campione d’incassi della stagione invernale 2021/2022, nonché il film che ha riportato il pubblico al cinema in massa dopo la pandemia, Spider-Man: No Way Home è la conclusione della trilogia su Peter Parker interpretato da Tom Holland ma anche un probabile nuovo inizio per lo stesso, ma soprattutto è il primo vero tassello (cinematografico) della Saga del Multiverso. Ma il bello è che il tema del multiverso è talmente centrale da diventare l’espediente per fare una cosa che al cinema non era mai stata fatta prima, ovvero unire tre diverse saghe realizzate e pensate in momenti differenti e da persone differenti in un unico film che rende canonico quel che prima non lo era. La sceneggiatura di Spider-Man: No Way Home, in questo senso, è un qualcosa di talmente strutturato e di difficile concepimento da risultare praticamente perfetta nella sua semplicità. E rivedere in azione Tobey Maguire e Andrew Garfield è davvero emozionante. Un film che punta diretto ai ricordi e alle emozioni dello spettatore e lo fa benissimo, senza mai essere gratuitamente nostalgico. Chapeau!

1. Black Panther: Wakanda Forever

Arrivati così in alto nella classifica possiamo constatare che questa Fase 4 è stata una lenta e disordinata ripartenza fatta tanto di ottimi prodotti quanto di opere un po’ indecise nel linguaggio e nella forma, spesso davvero sperimentali. Ma quello di Ryan Coogler è il film che più di ogni altro ha riportato alla grandezza (realizzativa ed emotiva) dei film che hanno condotto al dittico Infinity War/Endgame. Wakanda Forever è un film stratificato, di contenuto, che riesce a celebrare il suo protagonista defunto (nella realtà e nella finzione) incentrando la trama sull’elaborazione del lutto e il peso di un’eredità. Inoltre, è un film che parla di minoranze, di emancipazione culturale e sociale, di ribellione alle istutuzioni con l’introduzione di un altro grande personaggio, Namor, pesantemente riscritto in questo adattamento ma dallo spirito fumettistico intatto. Wakanda Forever è quello che fino a questo momento era mancato alla Fase 4, la grandezza di un blockbuster che parla a un pubblico ampio e il contenuto capace di andare oltre il semplice divertissment.

A cura di Roberto Giacomelli

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