Uno splendido disastro: l’anti-After

Nel 2020 Roger Kumble (Cruel Intentions, After 2, Pretty Little Liars), regista e ideatore dell’old but gold Cruel Intentions,  ebbe l’indiscutibile merito di aver diretto l’unica pellicola della saga cinematografica di After di vago interesse; fortunatamente i produttori di Prime Video si sono ricordati del suo talento e per quello gli hanno affidato la direzione e la scrittura di quello che, si spera, sia il capostipite di un filone di film simpaticamente sbarazzini dedicati alla Generazione Z.

Il 5 maggio Prime Video ha rilasciato Uno splendido disastro, tratto dal romanzo di Jamie McGuire, uscito negli USA nel 2011 e diventato subito un bestseller del New York Times; l’autrice ha collaborato alla sceneggiatura con Kumble e insieme sono riusciti a tagliare il materiale potenzialmente tossico del romanzo, riuscendo a confezionare una commediola un po’ monella ma con una sana dose di empowerment femminile.

La nostra protagonista è Abbie Abernathy (Virginia Gardner) che, nonostante il nome da cucitrice amish, scappa dal Kansas e dal padre ludopatico (Brian Austin Green) per iniziare una nuova vita nella stessa università in cui studia la sua migliore amica America (Libe Barer). Per festeggiare questo nuovo inizio, America e il suo fidanzato Shepley (Austin North) conducono Abbie a un incontro clandestino di boxe dove lei finisce addosso al campione in carica Travis Maddox (Dylan Sprouse), il tipico bad boy dal gancio facile. Tra i due scatta subito qualcosa e Travis, approfittando del fatto di essere cugino e coinquilino di Shepley, comincia goliardicamente a tormentare la pudibonda Abbie sino al punto da lanciarle una surreale scommessa: se lui riuscirà a vincere un incontro senza incassare nemmeno un colpo Abbie dovrà andare a vivere da lui per un mese e dormire nel letto con lui, in caso contrario la lascerà stare per sempre; non occorre specificare chi vince.

Dopo un mese di convivenza coatta e gag da cine-pattone, Abbie capisce che Travis non è un pericolo per il futuro che si era prefissata di avere ma solo una simpatica testa calda, paradossalmente invece alcuni segreti del misterioso passato della protagonista cominciano a venire alla luce, sino al momento in cui una telefonata del padre non rischia di rovinare tutto. Il notevole merito di questo ennesimo film per over 16 è racchiuso in uno stile narrativo che da tempo non veniva utilizzato in un prodotto per giovani adulti: sembra quasi che dopo Colpa delle stelle circolino troppi buoni sentimenti nella filmografia mainstream – neanche avessero affidato tutti i progetti  agli ideatori di Settimo Cielo! – ma fortunatamente colui che ha creato l’iconico crocifisso per sniffare la cocaina  ha confezionato una pellicola in cui un’irriverente comicità ha gli stessi tempi espressivi della storyline romance.

Uno splendido disastro può quasi risultare la parodia della saga di After – che, tra l’altro, viene vista in tv da uno dei personaggi (solo un caso?) – poiché la direzione artistica ne scimmiotta le stesse scenette stucchevoli, concludendole con una serie di fulmen in cauda che strappano sane risate allo spettatore.

Si nota infatti come la fotografia enfatizzi il contrasto tra la luce tiepida delle aule universitarie, la stessa che, come un’aureola, circonda sempre Abbie, e i toni caldi da video per appassionati di MMA che seguono Travis; invece le tipiche atmosfere soffuse delle camere da letto incorniciano gli sketch birichini, con tanto di primi piani sugli addominali tatuati dell’interprete maschile.

Di After non mancano neppure gli accompagnamenti sonori degni dei tik tok di due adolescenti che festeggiano il mesiversario ma la scenografia ha risparmiato molto sulle esterne, a parte nella scena in cui Travis sfreccia sulla sua moto nel deserto del Texas per recuperare la sua amata, quella è d’uopo.

Ma la punta di diamante è rappresentata dalla ri-scrittura dei personaggi e specialmente dai due favolosi interpreti. La protagonista ha una doppia anima: nonostante i suoi imbarazzi per le battute sboccate del suo love interest, proprio nelle scene in cui ci si aspetta che svenga da un momento all’altro tira fuori le skills che ha acquisito durante il suo torbido passato; espediente comico è la stessa algida bellezza della Gardner, nonché l’estrema somiglianza con Josephine Langford, che contribuiscono ad accentuare la comicità delle varie smorfie che ci vengono regalate nel corso della storia.

Ma forse il vero e unico mattatore dell’intero film è il Travis Maddox di Dylan Sprouse che più che compiacersi di mettere in imbarazzo Abbie con battutine a doppio senso e ingenui spogliarelli, pare determinato a smantellare lo stereotipo del bad boy sociopatico incarnato da Hardin Scott; viene quindi messa da parte la spocchia da bel tenebroso e piuttosto si preferisce dare più spazio ai sorrisi, le batture sagaci e a una mimica che dissacra i comportamenti scorretti.

Uno splendido disastro è quindi l’anti-After, una produzione che finalmente intrattiene con delle gag genuine, una sessualità tra il trash e il sarcastico e una storia spumeggiante.

Ilaria Condemi de Felice

PRO CONTRO
  • Personaggi comici.
  • Effetti visivi piacevoli.
  • Trama prevedibile.
  • Scene trash non digeribili per tutti.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Uno splendido disastro: l’anti-After, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.