V/H/S Trilogy: il cofanetto Blu-ray
Nell’ambiente degli appassionati di horror la trilogia V/H/S è ben nota, creata nel 2012 da un’idea di Brad Miska, fondatore del sito di informazione horror Bloody Disgusting, come intenzione di riunire sotto un unico marchio i più prestigiosi nomi dell’horror indie americano. Ora questi film, fino ad oggi inediti in Italia, arrivano in un prestigioso cofanetto distribuiti dalla Midnight Factory della Koch Media.
Concept brillante e struttura a 5 episodi, tenuti insieme da una cornice, decisamente funzionale, V/H/S utilizza la tecnica del found footage dando una marcia in più all’opera complessiva, facendola apparire originale e al passo coi tempi, oltre che furba nel fare di necessità virtù.
Il segmento che fa da cornice è diretto da Adam Wingard, regista di You’re Next e The Guest, e si intitola Tape 56. Nulla di eccezionale a livello artistico, la sua utilità è prettamente narrativa e serve a legare tutti gli altri segmenti. Ottimo invece il primo episodio, Amateur Night di David Bruckner, uno dei registi dell’apocalittico The Signal. Tre ragazzotti in cerca di piaceri forti sono intenzionati a filmare un porno amatoriale all’insaputa delle partner. Ottima la gestione degli spazi e dei tempi, così come il connubio sesso e horror che avviene nel personaggio della ragazza/vittima interpretata da una bravissima Hannah Fierman, che si trasforma in una creatura mostruosa e alata che si scatena nella stanza di motel. A conti fatti, Amateur Night è il migliore dei cinque.
Segue Second Honeymoon del reuccio dell’indie-horror a stelle e strisce Ti West, regista di Cabin Fever 2 e The Innkeepers. L’episodio, che non è altro che il filmino delle vacanze di una coppia in odore di crisi, ha qualche buon momento di inquietudine nelle incursioni notturne della stalker nella stanza dei protagonisti, ma si trascina lento e noioso per la maggior parte del tempo.
Il terzo episodio, Tuesday the 17th, del regista irlandese Glenn McQuaid, è semplicemente il peggiore: vorrebbe omaggiare in chiave mockumentary Venerdì 13 ma risulta solo goffo, confuso e mal realizzato sotto tutti i punti di vista.
Meglio con l’episodio successivo, The Sick Thing that Happened to Emily when She was Young di Joe Swanberg, una storia di fantasmi e video-chat che riesce a risultare inquietante in un paio di scene e si fa forte di un epilogo inaspettato. Swanberg, che recita anche da protagonista nel segmento di Ti West, ha fortemente anticipato Unfriended, il techno-horror dello scorso anno.
Molto bello l’ultimo episodio, 10/31/98, realizzato dal collettivo The Silence, di cui fanno parte Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, registi dell’altro mock-demoniaco La stirpe del male. Si parte da premesse risapute, come la festività di Halloween e un gruppo di ragazzi che vogliono far festa, ma quando si giunge all’horror, con una setta satanica e una casa infestata dal demonio, lo spettacolo è assicurato.
In V/H/S 2 si percepisce un netto miglioramento, un aggiustamento del tiro su alcune questioni che avevano convinto meno nel film precedente. Innanzitutto c’è una maggiore qualità generale degli episodi, che diventando quattro (più la cornice), rendendo più fluido e compatto l’intero film.
Si comincia allo stesso identico modo del precedente, ovvero con una cornice che possa giustificare e unire tra di loro le storie che vediamo. Tape 49, questo è il titolo, porta la firma di Simon Barrett, già autore degli script di Frankenfish – Pesci mutanti e You’re Next. In questo caso, pur non colpendo particolarmente per tecnica e inventiva, la cornice sembra avere una maggiore funzione narrativa all’interno dell’opera.
Il primo episodio, Phase 1: Clinical Trails, per quanto di buona qualità è il meno riuscito del quartetto dal momento che ricorda in maniera sospetta un episodio della prima stagione del serial antologico Black Mirror, che a sua volta ricordava in maniera altrettanto sospetta l’episodio diretto da Tobe Hooper di Body Bags. A dirigerlo c’è Adam Wingard, regista di You’re Next, che giustifica il POV mostrandolo proprio come innaturale video soggettiva dell’occhio bionico del protagonista (interpretato dallo stesso regista).
Il secondo episodio, A Ride in the Park, porta invece la firma di Eduardo Sànchez, celebre per essere parte del duo di The Blair Witch Project e per aver diretto i notevoli Altered e Lovely Molly. Episodio molto interessante perché riesce a trovare un punto di vista originale sulla stra-abusata tematica degli zombi. La novità dov’è? Mostrare tutto il film dalla soggettiva di uno zombi! O meglio, di un poveraccio che viene attaccato da uno zombi, muore e resuscita, trasformandosi in un morto vivente a sua volta. Seguiamo il protagonista nel suo frenetico girovagare e nella sua caccia, che culmina in un vero bagno di sangue. Innovativo e divertente.
Il terzo episodio, Safe Haven, è un vero capolavoro! Al timone abbiamo l’inglese Gareth Evans, passato alla ribalta con lo stupefacente action indonesiano The Raid. Anche qui tutta l’azione si svolge in un luogo chiuso, ma stavolta non abbiamo un vespaio di criminali esperti di arti marziali, bensì una setta che gioca con il Diavolo. Questo episodio ha un’azione frenetica che ne rende ben riconoscibile la mano di Evans e riesce a precipitare nel delirio più totale, con creature mostruose e splatter a livelli incredibilmente alti. Da solo vale l’intero film!
Per concludere c’è Slumber Party Alien Abduction, di Jason Eisener, ovvero il regista del folle Hobo with a Shotgun. Qui si unisce l’horror adolescenziale con il film sui rapimenti alieni con una rara efficacia che porta a momenti davvero ricchi di tensione. Una prima parte incentrata sulle bravate dei ragazzini che festeggiano dentro casa lascia il passo a una seconda con la venuta di inquietanti “grigi”. La novità maggiore sta nella soggettiva, che è quella del cagnolino di casa, su cui uno dei ragazzi ha montato a inizio film una go-pro.
È datato 2014 V/H/S: Viral, terzo e ultimo capitolo di questa saga antologica.
Qui le regole in (minima) parte cambiano. Solo tre episodi con la solita cornice – Vicious Circles di Marcel Sarmiento – che, stavolta, ha un’impostazione completamente differente, dal momento che non prevede il ritrovamento delle canoniche videocassette ma vede l’azione spostarsi all’esterno, in un forsennato inseguimento. La corsa di un ragazzo alla ricerca della fidanzata rapita da un camioncino dei gelati è interrotta dagli episodi che iniziano con Dante the Great di Gregg Bishop. Il Dante che da titolo all’episodio è un mago che, venuto in possesso di un mantello davvero magico, diventa un illusionista potentissimo. Ma il suo mantello richiede tributi di sangue per “funzionare” e Dante si sporca di atroci delitti. In confronto a gran parte degli episodi della trilogia V/H/S, in questo episodio c’è una struttura molto più articolata che ne fa un vero a proprio mini-film. L’espediente del mockumentary è quanto mai pretestuoso, anzi spesso è completamente sostituito dalla tecnica classica, il che ne fa quasi un episodio intruso nel film, pur risultando senz’altro di qualità artistica alta.
Il secondo episodio, Parallel Monsters, porta la firma del talentuoso Nacho Vigalondo, già artefice del fantascientifico Timecrimes e del thriller con Sasha Grey Open Windows. Qui la fantascienza si fonde con l’horror puro e troviamo un uomo alle prese con un portale di sua invenzione che ha aperto un passaggio verso una dimensione speculare dove incontra un altro se e gli propone uno scambio per 15 minuti. Ma ben presto si rende conto che la dimensione parallela non è così normale come appare a un primo sguardo. Ottime invenzioni narrative si fondono con un delirio grandguignolesco tanto che risulta l’episodio migliore del film.
Il film si chiude con Bonestorm di Justin Benson e Aaron Moorhead, registi del’horror/romance Spring. Due adolescenti con la passione per lo skating estremo assoldano un regista che confezioni un filmino sulle loro prodezze e per esibirsi scelgono un viadotto desolato a Tijuana, in Messico. Ma quel luogo sembra essere a tutti gli effetti il cerimoniale di uno strano rito occulto e infatti le forze del male di scatenano. Dal ritmo indiavolato, ricco di virtuosismi registici e con una marea di mostri che ricordano i Resuscitati ciechi dell’omonima saga spagnola, Bonestorm è un guilty pleasure imperdibile.
Tra alti e bassi, come accade per ogni film composto da più episodi, V/H/S può considerarsi un progetto nel complesso riuscito. Curioso e originale nel suo concept, piacevole da guardare e pronto ad elargire emozioni forti.
Midnight Factory e Koch Media portano in home video i tre film V/H/S in un unico cofanetto, sia in Blu-ray che DVD, senza la possibilità di acquisto singolo, ma l’appassionato acquirente non potrà che essere contento di avere un cofanetto con l’intera trilogia. Contenuta in una suitcase che riproduce la locandina del primo film, V/H/S Trilogy è contenuto su tre dischi in una amaray grosso formato che riproduce le fattezze di una videocassetta. Essendo tutti i film realizzati con la tecnica del found footage, la veste è volutamente amatoriale, spesso con un certosino tentativo di riprodurre la resa video delle vecchie videocassette. Dunque è stato fatto un lavoro molto preciso sul video, capace di restituire la veste grezza del progetto.
Audio i DTS-HD 5.1 per traccia originale e italiana, con due episodi – quello di Evans e quello di Vigalondo – in prevalenza in lingua originale sottotitolati, per una precisa scelta artistica degli autori.
Il comparto extra è molto esauriente con l’unica delusione rappresentata da V/H/S/2, che contiene il solo trailer originale. Il primo film comprende un finale alternativo per l’ultimo episodio, degli speciali sulla realizzazione (con la chicca rappresentata dalla tecnica utilizzata per il primo episodio), le interviste agli autori e il trailer. V/H/S: Viral possiede un dietro le quinte, una featurette, il trailer e un corto che inizialmente era stato pensato per essere compreso nel film e poi – giustamente – tagliato.
Immancabile e necessario il booklet che approfondisce l’intera trilogia.
Roberto Giacomelli
V/H/S TRILOGY
Formato: Blu-ray Disc (disponibile anche in DVD)
Label: Koch Media
Video: 1.78:1 (16/9)
Audio: DTS-HD Master audio 5.1, inglese e italiano
Sottotitoli: Italiano
Extra: V/H/S: Finale alternativo, Speciali, Interviste, Trailer.
V/H/S/2: Trailer
V/H/S: Viral: Dietro le quinte, Speciale, Corto, Trailer
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